00 17/08/2013 23:56
“Signore, abbi pietà di me, tua creatura caduta”. Quante volte mi hai fatto dono della tua grazia! E io nella mia vanagloria non l’ho custodita! Eppure l’anima mia ti conosce, mio Creatore e mio Dio, perciò ti cerco gemendo, come Giuseppe trascinato schiavo in Egitto (cf. Gen 37,28).

Ti ho amareggiato con i miei peccati e tu hai distolto da me il tuo volto. L’anima mia desidera te e soffre per la tua lontananza.

Spirito santo, non mi abbandonare! Quando ti allontani da me, i pensieri malvagi assalgono il mio cuore: l’anima mia piange lacrime amare.

( da "Il dono del pentimento di Silvano del monte Athos)