00 16/07/2013 15:45
Mi avvicino alla Tua croce, o Signore; 
al Tuo umile cuore mi appresso, o Gesù, 
sostando alla porta del Tuo petto forato.
Così crocifisso, Tu mi aspetti per potermi abbracciare:
il Tuo capo fiorente, trafitto di spine, 
Tu inchini su me per invitarmi a un bacio di perdono.

Come Ti sei ridotto! Come trafitto e immolato! 
Per poter sollevare me sulle Tue spalle
pecorella tua ch'ero andata lontano 
e ricondurmi al paradiso del pascolo celeste. 
Fa o Signore, ch'io Ti sappia rendere il contraccambio,
che sulle Tue piaghe io sappia commuovermi di pietà.

Prendimi così quale tu mi vedi:
mettimi come sigillo sul Tuo petto e sul Tuo braccio;
e che in ogni pensiero del mio cuore 
e in ogni opera delle mie mani Tu possa ritrovarTi segnato in Croce
così come adesso Ti vedo. 
Tu infatti, o Signore, a immagine della Tua Deità mi formasti, 
quando mi creavi; ma per redimermi
Ti sei fatto Tu a immagine della mia umanità.

Che io, o Signore, che non ritenni la somiglianza della Deità Tua,
ritenga almeno la forma della mia umanità che Tu in Te imprimesti per redimermi. 
Se non ho capito la bellezza che Tu mi desti creandomi, 
ch'io capisca almeno la miseria che Tu per me abbracciasti per ricrearmi. 
Giacchè per questo, o Gesù, Tu ti facesti uomo visibile,
affinchè, vedendoTi, Ti potessi amare io che nella tua divinità invisibile non riuscivo ad amarTi.

Ti prego, o Signore, ch'io possa divenir premio all'incarnazione e alla passione Tua: Tu a me ti donasti; fa che io possa donarmi a Te.
Così sia.

S. Bonaventura da Bagnoregio