00 28/11/2020 14:09
Il nome, secondo il concetto ebraico, serviva ad indicare la PERSONA, le sue caratteristiche, le sue qualità, la sua ESSENZA .--- Ora è chiaro che è ben difficile, anzi impossibile poter rendere con un termine umano, l'ESSENZA della ineffabile ed inconcepibile Realtà Divina. Per questo Dio si mostrò riluttante a comunicare il suo Nome quando Mosè glie lo chiese e Dio, incalzato dalla insistenza di Mosè si vide costretto a dare una definizione di Sè che fosse il più attinente alla sua Natura. Fu così che si autodefinì IO SONO COLUI CHE SONO. ---(In ebraico YHWH Esodo 3,14) ----
Ma questa autodefinizione di Dio, indica la natura dell'ESSERE infinito ed eterno che è da sempre e per sempre e per noi resta solo un vocabolo, quasi impossibile da penetrare, perchè a nessuno è dato di "conoscere il Padre se non al Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare." (Mt 11,27) Perciò, conoscere quel Nome, non significa conoscere come si pronuncia (che pure è importante pronunciarlo come è stato rivelato), ma piuttosto entrare in intimità, in relazione profonda, in comunione, con il Padre, attraverso Gesù.
E questo è un dono che possiamo ricevere solo con un cammino di vera fede.--- I tdg purtroppo non conoscono nemmeno come si pronuncia, nè come si traduce in italiano, perchè gli danno un significato del tutto fuorviante: “Io Diverrò Ciò Che Scelgo* Di Divenire”.* Una traduzione che non significa assolutamente ciò che Dio voleva indicare di Se Stesso.