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 7 Erode: la parte di me che non vuole un altro re



Erode è quella parte di me che non vuole un altro re, che non vuole inchinarsi davanti a qualcos’altro che non sia me stessa. Questa parte di me è totalmente dominata dalla mia paura – la paura di non essere abbastanza. Questa paura sfocia nell’orgoglio, per provare che basto da sola piuttosto che bastare quando vengo completata da Cristo. Erode è la parte di me che difenderà il proprio regno ad ogni costo (Mt 2, 16), la parte di me che ignora il desiderio del mio cuore di adorare il Dio che mi ha creata e si volge invece verso altri idoli e dipendenze che soddisfano il mio ego. È la parte di me che disprezza la chiamata ad essere “piccoli come bambini”. È la parte di me che vuole il potere, che non vuole essere controllata.


6. I consiglieri di Erode: la mia conoscenza di Dio che ignoro


Il Vangelo di Matteo (Mt 2, 3) ci dice che “tutta Gerusalemme” – non solo Erode – era turbata dalla notizia per la quale c’era un re bambino dei Giudei. Erode riunì intorno a sé i capi dei sacerdoti e gli scribi, che erano in grado di parlargli esattamente della profezia del capo di Giuda. Conoscevano Dio e sapevano del bambino che sarebbe nato. Ma dov’erano quando Erode ordinò il massacro di tutti i bambini sotto i due anni? Cercarono di trattenerlo? I consiglieri di Erode sono la parte del mio cuore che ha conosce Dio ma non lo segue con amore, ignorandolo o peggio ancora lasciando regnare il male. È la parte del mio cuore completamente governata dalla paura e che non fa nulla per alleviare la sofferenza o la paura altrui. Forse è per questo che Gesù ci esorta tante volte nei Vangeli a non avere paura – perché sa quanto il peccato derivi dalla paura.