00 13/04/2022 08:23
«Sono forse io?»

Rev. P. Higinio Rafael ROSOLEN IVE
(Cobourg, Ontario, Canada)
Oggi, il Vangelo ci presenta tre scene: il tradimento di Giuda, i preparativi per celebrare la Pasqua e la Cena con i Dodici.

La parola "consegnare" ("paradidōmi" in greco) viene ripetuta sei volte e funge da collegamento tra questi tre momenti: (i) quando Giuda consegna Gesù; (ii) Pasqua, che è una figura del sacrificio della croce, dove Gesù dà la sua vita; e (iii) l'Ultima Cena, in cui si manifesta la consegna di Gesù, che si adempirà sulla Croce.

Vogliamo fermarci qui alla Cena Pasquale, dove Gesù Cristo manifesta che il suo corpo sarà donato e il suo sangue versato. Le sue parole: "In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà" (Mt 26,20) invita ciascuno dei Dodici, e soprattutto Giuda, a un esame di coscienza. Queste parole sono estese a tutti noi, che siamo stati anche chiamati da Gesù. Sono un invito a riflettere sulle nostre azioni, buone o cattive che siano; la nostra dignità; chiediamoci cosa stiamo facendo in questo momento della nostra vita; dove stiamo andando e come abbiamo risposto alla chiamata di Gesù. Dobbiamo risponderci a vicenda con sincerità, umiltà e franchezza.

Ricordiamoci che possiamo nascondere i nostri peccati ad altre persone, ma non possiamo nasconderli a Dio, che vede in segreto. Gesù, vero Dio e uomo, vede e sa tutto. Sa cosa c'è nei nostri cuori e di cosa siamo capaci. Niente è nascosto ai loro occhi. Evitiamo di ingannare noi stessi, ed è solo dopo essere stati sinceri con noi stessi che dovremmo guardare a Cristo e chiedergli "Sono io?" (Mt 26,22). Ricordiamo quanto dice Papa Francesco: "Gesù, amandoci, ci invita a lasciarci riconciliare con Dio e a ritornare a Lui per riscoprire noi stessi".

Guardiamo Gesù, ascoltiamo le sue parole e chiediamo la grazia di donarci unendoci al suo sacrificio sulla Croce.