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Quando, dopo la crocifissione, il Dio di Giuseppe fu deposto da Giuseppe nella tomba, egli che un giorno aveva salvato dalla cisterna Giuseppe, era custodito come un morto in modo visibile, ma misteriosamente faceva morire di terrore i suoi custodi. 
Una pietra era sul sepolcro, una roccia all'interno, e di pietra divennero le sentinelle alla vista dell'angelo che, seduto sulla pietra, diceva: "E' Risorto il Signore!"
Riuniti per i loro meschini raggiri, i giudici degli empi dicevano: "Ecco giace a terra colui che la terra fece tremare, ovunque noto, ovunque osannato. E' morto colui le cui opere facevano stupire la terra intera. Stiamo attenti perché l'ultimo inganno non sia peggiore del primo, e i suoi discepoli non possano sottrarre il corpo, né annuncino a tutti: "E' risorto il Signore!"
Chiederemo dunque a Pilato un corpo di guardia, e avremo a disposizione delle sentinelle. Perché, sia vivo o sia morto, Gesù mette paura; in vita ha abolito la legge del sabato, e se ora risusciterà dai morti avrà abolito la Legge stessa.
Giace morto, ma si spera in lui; si trova tra le bende dei trapassati, ma si attende che viva.
Perché i suoi discepoli vanno in giro a dire in coro: "Dopo tre giorni vedremo il Maestro e diremo: E' risorto il Signore?"

ROMANO IL MELODE, SECONDO INNO SULLA RESURREZIONE 2-