00 21/02/2017 09:01
Oggi leggiamo un bellissimo testo del Siracide che, con un linguaggio familiare, suadente, ci mette nel cuore un insegnamento davvero necessario. "Figlio, se ti presenti per servire il Signore...". Quando uno si propone di servire il Signore, può aspettarsi di essere tranquillo, magari di non ricevere subito il centuplo, ma almeno la tranquillità e la pace della vita. Ecco invece che cosa dice la parola di Dio: "Se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione". La traduzione qui dice "tentazione", ma il termine greco è più generale e significa "prova": "Preparati alla prova". La prova dunque non è un male per noi, ma un bene, un segno dell'amore del Signore, la condizione per crescere nel suo amore, per ricevere grazie preziose.
E continua: "Sii paziente nelle vicende dolorose, perché con il fuoco si prova l'oro, e gli uomini ben accetti nel crogiolo del dolore". Poiché abbiamo in noi qualcosa di molto prezioso, Dio ci sottomette alla prova per purificare questo tesoro, per renderlo ancora più bello e gradito a lui. Ma, nella prova, la condizione per non venir meno, l'unica condizione, è di appoggiarsi al Signore: "Affidati a lui ed egli ti aiuterà; segui la via retta e spera in lui". "Guai ai cuori pavidi" dice in un altro passo il Siracide, "alle mani indolenti, al peccatore dalla doppia vita". La vita di chi vuol servire il Signore deve svolgersi nella rettitudine, unificata dall'amore di Dio; deve svolgersi non nella paura, ma nel timore del Signore, cioè in un profondo rispetto, tutto permeato di amore. Così possiamo essere certi di quanto dice il Siracide: "Voi che temete il Signore, sperate i suoi benefici, la felicità eterna e la misericordia".
Il Vangelo ci dà una luce ancora più chiara: la prova è una partecipazione al mistero di morte e di risurrezione di Gesù. ~ Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni risusciterà". Camminiamo nella vita senza illusioni: le prove, le tribolazioni ci saranno sempre, ma sono già illuminate dalla luce della risurrezione, sono rese feconde per noi e per tutto il mondo da questa meravigliosa luce.