È stato risolto il grande mistero del “quadrato magico”?
Cammilleri: Si, la soluzione è quella che ho sposato, perché è corretto da un punto di vista logico prendere tra tutte le soluzioni possibili quella che ha un senso rispetto a quelle dove il senso è strampalato. La soluzione del quadrato magico è stata trovata per via anagrammatica, cioè è stato anagrammato. Cosa che aggiunge mistero a mistero, da due studiosi diversi nel 1925, due studiosi che non si conoscevano tra di loro e che hanno raggiunto entrambi lo stesso risultato. La soluzione è quella dell’anagramma, alla quale nessuno aveva pensato: un anagramma che dà come risultato due Pater Noster, con l’avanzo di due A e due O.
Uno dei due studiosi, rendendosi conto che nel quadrato la lettera N ricorreva una volta sola, ed è l’unica lettera a ricorrere una sola volta, ebbe l’intuizione geniale di incrociare i Pater Noster facendo perno proprio sulla N. Egli vide che si ottiene una croce partendo dai due Pater Noster, che sono contornati da due ALFA e da due OMEGA. Per cui è un chiarissimo simbolo cristiano, criptico, che evidentemente era stato graffito a Pompei – ne sono stati trovati sue esemplari, uno mutilo e uno intero – a mio avviso proprio come segnale per i cristiani che man mano sarebbero giunti lì, che così avrebbero saputo in città c’erano dei loro correligionari. Era un segno di rassicurazione, per fargli sapere che non erano soli e che prima o poi si sarebbero incontrati con qualche altro segno; tant’è che proprio sul quadrato pompeiano, che è un graffito grande quanto una mano, un’altra persona sotto scrisse le lettere A N O, che sono proprio la chiave per risolvere il crittogramma. Qualcun altro, dunque, aveva lasciato il segnale che aveva capito. Questa è l’ipotesi di fondo che io ho assemblato mettendo insieme tutti gli elementi che sembrano univoci.