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2. L'autenticità. -L'autenticità parziale o totale di questi passi fu messa in dubbio da J. Wellhausen, Dos Evangelium Mallhaei, Berlino, 1904; A. Loisy, Les Evangiles synopliques, Ceffonds 1907-1908, 1.1, pp. 905-315; A. von Harnack Spriiche und Reden Jesu, (Detti e sermoni di Gesù) Lipsia 1907, pp. 189-216; E. Norden, Agnostos Theos, Lipsia 1913, pp. 277-308; R. Bultmann, Die Geschi-chle der Synoptischen Tradilion, (Storia della tradizione sinottica) 2.a ed. Got-tinga. 1932. Autori cattolici e protestanti la difesero energicamente: M. J. La-grange, Evangile selon saint Lue, Parigi 1924, pp. 300-301; id., Evangile selon saint Mallhieu, Parigi 1924, pp. 226-230; J. Lebreton, Orìgines du Dogme de la Trinile, 7.a ed. Parigi 1927, pp. 591-598; A. H. Neile, The Gospel according to S. Matthew, Londra 1915, pp. 163-167; Weiss, Das Logion Mt. Il, 25-30, in Festschrift G. Heinrici, Lipsia 1914, pp. 120-129; E. KÌostermann, Das Matlhaus-evangelium, Tubinga 1927, pp. 101-104; H. Schumacher, Die Selbsloffenbarung Jesu bei Mt., 11, 27; Le. 10, 22, (La autorivelazione di Gesù in Matteo e in Luca), in Biblische Studìen, Friburgo in Br., 1922.

I critici usarono argomenti molto speciosi e a riassumerli senza entrare nei particolari, c'è pericolo di darne solo una confutazione imperfetta; quindi è meglio rimandare agli studi speciali ricordati, specialmente a quello di H. Schumacher, J. Lebreton, e M. J. Lagrange. Accettiamo la conclusione del P. Lebreton (o. e, pp. 597-598): "Da tutti questi rilievi si conclude che il nostro testo di Mt. 11, 25-27 e di Le. 10, 21-22 è davvero il testo autentico dei due Vangeli. L'identità delle due redazioni ci costringe a risalire a una fonte comune e il dettaglio dell'espressione indica una fonte aramaica".