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IL FATTORE CRISTIANO

E’ storicamente dimostrabile che i fattori antropologici sono decisivi e – per esempio – un substrato culturale cristiano ha favorito lo sviluppo basato su istruzione, impresa, ricerca scientifica, investimenti e tecnologia, dentro un orizzonte che favorisce la democrazia e il rispetto dei diritti sociali e umani.

Del resto nessuno al mondo è tanto impegnato contro la fame quanto i cristiani, con gli aiuti nelle emergenze umanitarie, ma anche con iniziative di sviluppo che vanno dalla costruzione di pozzi, scuole e ospedali, all’artigianato e alla fondazione di università.

Vale pure per gli sprechi alimentari. In Italia il Banco Alimentare, la più grande iniziativa concreta che convoglia tonnellate di derrate alimentari verso i più bisognosi, nasce in ambito cattolico, ma ha aggregato attorno a sé energie di tutti i tipi e soprattutto è nata dal rapporto con una grande industria alimentare e dalla collaborazione della grande distribuzione.

Che non sono affatto nemici, ma protagonisti della nutrizione dell’umanità.

L’uomo non è il cancro del pianeta, ma la sua più grande risorsa anche per la salvagiardia dell’ambiente, perché nessuno inquina e devasta più della natura stessa.

Tanti si battono per proteggere la biodiversità, ma assai pochi si battono per quella che Benedetto XVI ha chiamato l’ecologia umana, a salvaguardia della vita, dell’integrità e della dignità dell’essere umano. Che è il grande “principio non negoziabile”.





Antonio Socci