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Tradurre la Bibbia oggi significa accogliere una precisa istanza del Concilio Vaticano II e offrire una risposta adeguata. Afferma il Concilio: È necessario che i fedeli abbiano largo accesso alla Sacra Scrittura. Per questo motivo la Chiesa fin dagli inizi accolse come sua l'antichissima traduzione greca dell’Antico Testamento, detta dei Settanta; e ha sempre in onore le altre versioni orientali e le versioni latine, particolarmente quella che è detta Volgata.

[Nota: dal Concilio di Trento (IV sess., 8 apr. 1546) "considerando che sarebbe fonte di grande utilità nella Chiesa di Dio se risultasse quale fra le varie versioni latine in circolazione sia da ritenersi per "autentica", stabilisce e dichiara che nelle pubbliche letture, nelle dispute, nelle predicazioni e nelle esposizioni si abbia per autentica., senza che alcuno con qualsiasi pretesto osi o presuma rigettarla, questa stessa versione antica e diffusa ( = vulgata), che è stata approvata nella Chiesa col suo uso plurisecolare(EB, 46).

Il decreto è soltanto "disciplinare", non ha valore "dommatico".

Il decreto prescinde dai testi originali, dalle altre versioni antiche per precisare che la Vulgata era l'unica versioneautentica rispetto alle molte nuove traduzioni latine (ne sono state contate ben 160 solo per gli anni 1450-1522!); e per l'uso "pubblico", nella Chiesa. Il termine autentica va preso in senso giuridico: indica un documento degno di fede, che fa testo: la V. poteva essere adoperata con ogni sicurezza per la dimostrazione delle verità dogmatiche e morali. Il Concilio ne indica la prova nell'uso plurisecolare fattone dalla Chiesa, che è indefettibile nelle questioni di fede e di morale.

Trattandosi di una versione, basta una "conformità" sostanziale col testo originale. I Padri conciliari erano talmente consci di talune imperfezioni della V. da raccomandarne caldamente un'edizione corretta. Le recenti Encicliche (cf. la Divino Afflante Spiritu) inculcano ormai per le dimostrazioni teologiche il ricorso al testo originale.]

Ma poiché la parola di Dio deve essere a disposizione di tutti in ogni tempo, la Chiesa cura con materna sollecitudine che si facciano traduzioni appropriate e corrette nelle varie lingue, a preferenza dai testi originali dei sacri libri. Queste se, secondo l'opportunità e con il consenso dell'autorità della Chiesa saranno fatte in collaborazione con i fratelli separati, potranno essere usate da tutti i cristiani" (Dei Verbum, 22).