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L’8 per mille viene spesso giudicato una forma di sovvenzionamento ingiustificato da parte dello Stato. Stando alle ultime statistiche disponibili la Chiesa a fronte del miliardo di euro che riceve dai contribuenti italiani ne restituisce almeno dieci volte tanto in beni e servizi . A fare i conti è stato il giornalista Giuseppe Rusconi nel suo libro "L'impegno" (Rubettino) in cui è riuscito a quantificare con precisione quanto le attività sociali della Chiesa restituiscono alla sociatà italiana.


 Ecco alcuni numeri:



- Le parrocchie aiutano in ambito sociale per almeno 260 milioni di euro annui



- Le mense per i poveri: sei milioni di pasti annui per 27 milioni di euro


- Banco alimentare e iniziative analoghe: circa 650 milioni di euro annui


- Iniziative diocesane di microcredito contro le nuove povertà: circa 50 milioni di euro annui



- Scuole paritarie cattoliche: risparmio per lo Stato di circa 4,5 miliardi di euro l’anno



- Formazione professionale cattolica: risparmio per lo Stato di circa 370 milioni di euro



- Sanità cattolica: verosimile un risparmio per lo stato di circa 1,2 miliardi annui



- Lotta contro la droga: comunità ecclesiali fanno risparmiare allo Stato circa 800 milioni di euro annui


- Lotta contro l’usura: la Chiesa dà circa 1,2 milioni di euro l’anno alla Consulta anti-usura e alle Fondazioni regionali ad essa collegate


- Volontariato: si può stimare in 2,8 miliardi di euro l’anno l’apporto annuo del volontariato cattolico


- Migranti: circa 2 milioni di euro l’anno.



- Beni culturali ecclesiastici: apporto Chiesa circa 130 milioni di euro l’anno 



- Prestito della speranza: 30 milioni di euro una tantum



- Post-terremoto L’Aquila: 35 milioni di euro in 3 anni


- Post-terremoto Emilia: 13 milioni in otto mesi


- Progetto Policoro (Iniziativa per i giovani disoccupati al sud: la formazione per costruirsi un lavoro attraverso la realizzazione di nuove imprese e cooperative): un milione di euro