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Il Catechismo della Chiesa Cattolica riporta con puntuale precisione l'insegnamento riguardante l'adorazione, dovuta solo a Dio, e la venerazione che può essere rivolta a persone che sono state fedeli a Dio.

dal CCC
2132 Il culto cristiano delle immagini non è contrario al primo comandamento che proscrive gli idoli. In effetti, “l'onore reso ad un'immagine appartiene a chi vi è rappresentato”, [San Basilio di Cesarea, Liber de Spiritu Sancto, 18, 45: PG 32, 149C] e “chi venera l'immagine, venera la realtà di chi in essa è riprodotto” [Concilio di Nicea II: Denz. -Schönm., 601; cf Concilio di Trento: ibid. , 1821-1825; Conc. Ecum. Vat. II: Sacrosanctum concilium 126; Id., Lumen gentium, 67]. L'onore tributato alle sacre immagini è una “venerazione rispettosa”, non un'adorazione che conviene solo a Dio.

 

Gli atti di culto non sono rivolti alle immagini considerate in se stesse, ma in quanto servono a raffigurare il Dio incarnato. Ora, il moto che si volge all'immagine in quanto immagine, non si ferma su di essa, ma tende alla realtà che essa rappresenta [San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, II-II, 81, 3, ad 3].

adorazione

 

2096 Della virtù della religione, l'adorazione è l'atto principale. Adorare Dio, è riconoscerlo come Dio, come il Creatore e il Salvatore, il Signore e il Padrone di tutto ciò che esiste, l'Amore infinito e misericordioso. “Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai” ( Lc 4,8 ), dice Gesù, citando il Deuteronomio [Cf Dt 6,13 ].

 2097 Adorare Dio è riconoscere, nel rispetto e nella sottomissione assoluta, il “nulla della creatura”, la quale non esiste che per Dio. Adorare Dio è, come Maria nel Magnificat, lodarlo, esaltarlo e umiliare se stessi, confessando con gratitudine che egli ha fatto grandi cose e che santo è il suo nome [Cf Lc 1,46-49 ]. L'adorazione del Dio Unico libera l'uomo dal ripiegamento su se stesso, dalla schiavitù del peccato e dall'idolatria del mondo.

 

 

 

[Modificato da Credente 24/12/2012 10:22]