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VII stazione: Gesù cade per la seconda volta

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Cadere, distendersi a terra, restare ai piedi di tutti, dare manifesta­zione pubblica di non aver più forza, queste sono le umiliazioni alle quali hai voluto sottoporti, Signore, per mia edifi­cazione. Nessuno ha avuto compassio­ne di te. Hanno raddoppiato le ingiurie e i maltrattamenti. E intanto la tua grazia sollecitava invano un moto di pietà nell'intimo di quei cuori di pietra.

Anche in questo momento hai voluto proseguire la tua Pas­sione per salvare gli uomini. Che uomini? Tutti, anche quanti in quel momento stavano accrescendo in tutti i modi il tuo dolore.

Nel mio apostolato, Signore, dovrei continuare anche quan­do tutte le mie opere fossero abbattute, anche quando tutti si mettessero insieme per attaccarmi, anche quando l'ingratitudi­ne e la perversità di coloro a cui voglio fare del bene si volges­sero contro di me.

Non avrò la debolezza di mutare strada per far loro piacere. Le mie vie possono essere soltanto le tue, cioè le vie dell'orto­dossia, della purezza, dell'austerità. Ma, sulle tue vie, soffrirò per loro. E continuerò a far loro del bene unendo i miei dolori imperfetti al tuo dolore perfetto, al tuo dolore infinitamente prezioso. Perché si salvino, oppure perché le grazie rifiutate si accumulino su di loro come carboni ardenti che chiedono puni­zione. E quanto hai fatto con il popolo deicida, e con tutti colo­ro che ti hanno rifiutato fino alla fine. Padre Nostro, Ave o Maria, Gloria al Padre.

Abbi pietà di noi, Signore. Abbi pietà di noi.

Le anime dei fedeli defunti per la tua misericordia, Signore, riposino in pace. Amen.

[Modificato da Credente 08/03/2012 20:45]