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70. 1. I PRISCILLIANISTI, che Priscilliano ha fondato nella Spagna, seguono soprattutto le dottrine degli Gnostici e dei Manichei, mescolandole fra loro, benché altro sudiciume da altre eresie sia confluito in loro, come in una fogna, orrida nella sua mistura. A fine, però, di occultare le contaminazioni e le turpitudini, hanno tra i loro placiti anche queste parole: " Giura e spergiura, ma non tradire il segreto ". Codesti eretici dicono che le anime sono della medesima natura e sostanza, che ha Dio; esse discendono [dall'empireo] passando attraverso sette cieli e vari principati, disposti a gradini, per dedicarsi sulla terra come ad una gara volontaria; ed incappano nel principe del male, dal quale, come essi pretendono, è stato fatto questo mondo, e da questo principe sono seminate nei vari corpi di carne. Sostengono, inoltre, che gli uomini sono vincolati alle stelle, le quali ne decretano il destino, e che lo stesso nostro corpo è disposto in modo corrispondente ai dodici segni zodiacali, come affermano coloro che comunemente sono chiamati Matematici, e, così, collocano l'Ariete nella testa, il Toro nel collo, i Gemelli nelle spalle, il Cancro nel petto, e, elencando per nome gli altri segni zodiacali, arrivano alle piante dei piedi, che essi assegnano ai Pesci, perché questo segno è nominato per ultimo dagli astrologi. Questa eresia ha voluto tener coperte dal segreto queste e le altre sue dottrine fantastiche, insulse, sacrileghe, la cui enumerazione sarebbe troppo lunga.

70. 2. Anche questa eresia rifugge dal mangiar carne, ritenendola immonda; e così provoca dissenso tra i coniugi, ai quali essa è riuscita a far credere questa malsana dottrina, cioè fa dissentire i mariti dalle mogli che non vogliono accettarla, e le mogli dai mariti che non vogliono accettarla. Ed infatti attribuiscono la formazione di ogni specie di carne non al Dio buono e vero, ma agli angeli del male; in ciò sono più subdoli perfino dei Manichei, perché [i Priscillianisti] non ripudiano alcun testo delle Sacre Scritture Canoniche, leggendole tutte unitamente agli apocrifi e prendendole come testi probativi, ma, mediante l'interpretazione allegorica, piegano nel senso che loro aggrada, ogni affermazione dei Libri Sacri atta a demolire il loro errore. Riguardo a Cristo professano l'eresia di Sabellio, dicendo che Egli è nella sua stessa identità non solo Figlio, ma anche Padre e Spirito Santo.

71. Filastrio dice che vi sono altri eretici i quali non prendono cibo insieme con altre persone. Però non spiega se tengono questa usanza con la gente che non è della medesima setta o anche fra di loro stessi. Dice ancora che codesti hanno una dottrina ortodossa sul Padre e sul Figlio, ma che riguardo allo Spirito Santo non professano la cattolica, poiché lo ritengono creato.

72. Filastrio racconta che da un certo Retorio ha avuto origine un'eresia di strabiliante assurdità: essa, infatti, afferma che tutti gli eretici camminano per la strada retta e professano la verità: ma tale dottrina è tanto assurda, che, a mio parere, è inimmaginabile.

73. Un'altra eresia è quella che dice che in Cristo patì la divinità, allorché la carne di Lui veniva inchiodata sulla croce.

74. Un'altra eresia è quella che asserisce la triformità di Dio, così che una certa parte di Lui è Padre, un'altra Figlio, e un'altra Spirito Santo, cioè sarebbero porzioni di un solo Dio quelle che formano codesta trinità, come se Dio risultasse completo solo per queste tre sue parti, né fosse perfetto in se stesso, né in quanto Padre, né in quanto Figlio, né in quanto Spirito Santo.

75. Vi è un'altra eresia che afferma che l'acqua non è stata creata da Dio, ma è sempre esistita, coeterna a Lui.

76. Un'altra eresia dice che il corpo umano, non l'anima, è immagine di Dio.

77. Un'altra eresia dice che vi sono innumerevoli mondi, come ritennero certi filosofi pagani.

78. Un'altra eresia dice che la anime dei malfattori si cambiano in dèmoni e in ogni sorta di animali, conformemente ai meriti che esse hanno.

79. Un'altra eresia crede che con la discesa di Cristo agli Inferi vennero liberati tanto gli uomini senza fede come anche tutti gli altri.

80. Un'altra eresia, poiché non è capace di comprendere che il Figlio è sempiterno per nascita, pensa che quella natività abbia avuto inizio in un tempo. Tuttavia, codesta eresia, volendo professare il Figlio coeterno al Padre, ritiene che quegli esistesse già in Lui, prima di nascere da Lui, cioè che quegli esistette sempre; ma non sempre esistette come Figlio, ma incominciò ad essere Figlio dal momento della sua nascita da Lui [il Padre].

Sono queste le eresie che ho deciso di riprendere dall'opera di Filastrio e riportare nella mia. Egli ne menziona anche altre, ma, quanto a me, non è giusto definirle eresie. Riguardo a quelle che ho descritto senza dare loro un nome, anche egli le ha ricordate senza nome di sorta.