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La New Age: religione del III millennio

1.1 La New Age: introduzione alla lettura del fenomeno

Quattro sono le linee principali sotto cui si può leggere la New Age: l’aspetto storico, quello psicologico, quello sociologico e quello dottrinale.

1. Dal punto di vista storico, andando alla ricerca delle sue origini, si scopre come esso fa riferimento a movimenti precedenti quali l’occultismo e l’esoterismo. Non manca poi la tradizione teosofica. A partire da questi, che formano un sottosuolo fertile, assistiamo poi alla nascita del movimento con le figure di Paul Le Cour e Marylin Ferguson, nonché le comunità di Esalen e di Findhorn.

2. Nel punto di vista chiamato psicologico si possono ritrovare gli aspetti più conosciuti e appariscenti del fenomeno. Sotto quest’ottica infatti la New Age si può descrivere come una convinzione diffusa che tutto sta per cambiare, con l’avvento dell’era dell’Acquario (la Nuova era appunto): il vaso che Ganimede porta è il segno di questa abbondanza che sta per giungere. Questo cambiamento non si limiterà solo ad alcuni aspetti della vita umana: esso coinvolgerà tutti gli uomini e tutti i settori del vivere umano. Un cambiamento di paradigma, dunque!

3. Tutto ciò ci introduce in un altro punto di vista: quello sociologico. Sotto questo aspetto la New Age è descritta come un insieme di network (rete), o meglio come metanetwork (rete di reti). I newagers infatti non si costituiscono in un movimento sistematico, con determinate strutture, leggi, sedi, e attività: non esiste una gerarchia ben determinata. Essi non si iscrivono alla New Age, e neppure vi ci aderiscono ufficialmente! Per questo non si può parlare di movimento strutturato, ma di network, cioè di gruppi che si radunano “spontaneamente”, solo in base ad alcuni interessi comuni. La New Age ingloba moltissimi networks che vanno dai gruppi che si interessano di ecologia fino agli ufologi: tutti accomunati alla certezza che “qualcosa sta cambiando”.

4. Da ultimo, ma imprescindibile, viene il punto di vista dottrinale. è difficile tentare di esporre la dottrina di un movimento che afferma appunto per costituzione di non avere alcuna dottrina: si parla per questo di una spiritualità più che di una religione. Infatti quelle che sono “le definizioni dottrinali” della New Age vengono più spesso presentate dai critici piuttosto che dai relativi rappresentanti. Un aspetto che tuttavia non si può fare a meno di rilevare fin da principio è l’epistemologia debole, o meglio il relativismo imperante che pervade il fenomeno. è un relativismo inoltre che non sostiene solamente “che ognuno ha una sua verità”, ma anche che “ciascuno può crearsi una sua verità”. “Create il vostro mondo”: è uno degli slogan che più ritornano negli ambienti new age.

2. La storia della New Age e dei suoi predecessori

2.1 Introduzione

Che cos’è la New Age? Da dove deriva?

Se è difficile tentare una definizione di questo movimento che non ha nome, difficoltosa agli occhi degli studiosi si presenta anche la ricerca delle sue origini. L’espressione New Age (nuova era) non è certo nuova per gli ambienti esotero-occultisti. L’uso del termine odierno lo si deve ad uno dei portavoce del fenomeno, David Spangler, a partire dal 1967: l’espressione che invece già circolava era quella di età dell’Acquario. Esso si basava sulla teoria di Paul Le Cour, esposta in L’ere du Versau.

Difficile è anche stabilire la data d’inizio di un simile fenomeno: tre sono le ipotesi più accreditate oggi tra gli studiosi, che sottendono a loro volta tre modi differenti di approccio e di comprensione del fenomeno. Coloro che vedono la New Age principalmente come l’affermarsi dell’idea di un prossimo rinnovamento, nei vari aspetti del pensare e dell’agire umano, e non solo, pongono come inizio l’opera rock Hair (1968) nella quale si trova una canzone intitolata appunto Acquarius. Tra costoro c’è anche chi tenta di vedere nell’opera di T. Kuhn La struttura delle rivoluzioni scientifiche (1960) il trampolino di lancio, a livello scientifico, del diffondersi di simili idee di cambiamento anche ad altri livelli.

Coloro che, invece, mettono in evidenza l’aspetto più sociologico, in altre parole la diffusione dei network, fissano l’inizio nel 1971-1972, con la diffusione in modo sostenuto dei primi servizi di medicine alternative, terapie olistiche, nuovi culti spirituali.

Se invece si considera maggiormente il convergere di elementi di mentalità e di dottrine inerenti la New Age, si deve far riferimento alla fondazione di due comunità, in modo indipendente tra loro, che poi diventeranno punti fondamentali di diffusione della New Age: Findhorn in Scozia ed Esalen in California, attorno al 1962.

Diversi quindi gli aspetti che hanno concorso a formare questo fenomeno. Procediamo quindi con ordine ricercando le fonti che in diverso modo hanno contribuito alla sua nascita.

2.2 Le fonti più antiche

Un comune denominatore di queste differenti correnti, come anche dell’evoluzione del pensiero religioso, è l’esotero-occultismo, un blocco di credenze e di convinzioni che si è mantenuto in Occidente nel corso dei secoli, a fianco dell’insegnamento ufficiale delle Università e della Chiesa.

Un’altra tradizione antica è quella dello gnosticismo. Come ben sappiamo, la gnosi, all’origine, sostiene che l’uomo attraverso la conoscenza della propria natura e, di conseguenza, della propria caduta dal suo stato originario, può riacquistare la propria appartenenza al Pleroma divino.

A fianco, vi è anche l’Ermetismo, dal quale la New Age trae molti principi fondamentali tra cui: il rapporto tra microcosmo e macrocosmo, la concezione secondo cui la particella interiore di energia che è l’uomo fa parte della Grande Energia cosmica.

Con l’influsso della società Teosofica, entra in Occidente anche il misticismo orientale. Si può notare l’ascendente che esso ha avuto sulla New Age con un accenno ad una Via spirituale che accomuna il buddismo e l’induismo: il tantrismo. All’origine di questi insegnamenti troviamo una visione del mondo in termini di energia. Il tantrismo parla infatti di via del divino (maschile) e di energia (femminile): l’uomo dovrà riconoscere e ricostruire le catene di energia sparse nel reale raggiungendo così il divino.

2.3 I nonni della New Age

Tra i primi antenati di questo movimento alcuni studiosi includono Meister Eckhart, il quale parla del Dio interiore e della fusione dell’uno, e Pico della Mirandola. Il primo pensatore di un aspetto della New Age qual è il channellig, è Emanuel Swedeborg. Dal punto di vista delle terapie dolci non possiamo dimenticare invece Franz Anton Mesmer. Tuttavia i primi che hanno avuto un ruolo significativo nel formulare alcune teorie che diverranno punti fermi per le maggiori correnti che si rifanno alla New Age sono: Allan Kardec, Eliphas Lévi con l’occultismo, Madame Blavatsky e la Società Teosofica, Gérard Encausse detto Papus, rinnovatore in occidente dell’esotero-occultismo e René Guénon.

2.4 Gli annunciatori diretti dell’Era dell’Acquario

Entriamo ora in quella fase che vede come protagonisti i primi annunciatori veri e propri dell’Età dell’Acquario. Ci fermeremo in particolare sulla figura di Paul Le Cour e Ann Alice Bailey.

2.4.1 Paul Le Cour (1871-1954) annuncia l’Era dell’Acquario

Il primo vero annunciatore dell’Era dell’Acquario è un esoterista francese, Paul Le Cour (1871-1954). Nel 1930 presenta per la prima volta dalle colonne della rivista Atlantis tale concetto. In L’ère du Verseau (con il sottotitolo: Il segreto dello Zodiaco, l’avvenire prossimo dell’umanità), pubblicato nel 1936, Le Cour sostiene che l’umanità si prepara ad entrare in un nuovo periodo. Nell’esporre la sua tesi si rifà in particolare alla tradizione primordiale e alle leggi dei cicli dell’umanità, propri di molte civiltà antiche. Egli esplicita la sua tesi basandosi sull’astrologia. Tre i punti in cui possiamo riassumere le sue teorie:

1. ogni 2160 anni circa, quando il sole cambia segno zodiacale di influenza, la civiltà subisce mutazioni notevoli e significative;

2. l’ultimo passaggio dal­l’Era dell’Ariete a quella dei Pesci ha visto l’avvento del cristianesimo;

3. il prossimo cambiamento, con l’arrivo dell’Età dell’Acquario, porterà a profondi cambiamenti con l’avvento poi del “Gran re”: con esso tornerà una nuova età dell’oro, che si trova simboleggiata nel vaso di Ganimede.

Ver­so l’anno 2160, secondo Paul Le Cour, il sole passerà nel segno dell’Acquario. Rappresentato sulle carte celesti da un giovane (Ganimede), esso è segno del diffondersi delle dottrine esoteriche sulla terra nella nuova era, e dell’abbondanza caratteristica della nuova epoca.

2.4.2 Alice Ann Bailey (1880-1949)

Come affermano le tradizioni delle maggiori civiltà l’evoluzione avverrebbe attraverso la successione delle età: da quella dell’oro, dell’argento, del bronzo, fino a quella del ferro. Dopo di che ci sarebbe un cataclisma, il quale poi introdurrebbe ad una nuova età dell’oro. L’età nera necessita allora di un messaggero per ricondurre l’uomo al suo principio originario: ecco allora gli “Istruttori”, quali Mosè, Er­mete, Zoroastro, Manu, Ram. Ogni ciclo sarebbe composto da 64800 anni, 2160 per 30 cicli. Quattro le fasi di ogni singolo ciclo corrispondenti alle quattro età. Ora ci troveremmo al termine della quarta età, nell’attesa dell’istruttore che introdurrà alla nuova era.

2.5 I Moderni

Tra i prodromi del fenomeno che non ha nome possiamo ritrovare anche il background religioso degli anni 60, che ha reso fertile il terreno per la nascita della New Age: il puritanesimo, i movimenti di Risveglio, il trascendentalismo, ed inoltre il movimento della controcultura, negli Stati Uniti in auge negli anni ‘67-’68. Ricordiamo anche la nascita di comunità che hanno come primo intento quello di vivere una nuova avventura e partecipare alla creazione dell’avve­nire dell’umanità. Trovano qui il loro habitat naturale anche le sette. è questo l’ambiente che vede il raccogliersi di un gran numero di idee e di pratiche della New Age attorno ad una fattoria, situata sul versante di una collina tra San Francisco e Los Angeles, a Big Sur: nella località californiana di Esalen. Nello stesso momento nasce Findhorn, nel nord della Scozia. Per ultimare la presentazione di questi differenti ingredienti, occorre citare anche: la nuova psichiatria e la nuova psicologia, i tentativi di conciliazione tra la fisica quantica e la filosofia orientale, ed inoltre, tra gli altri, anche il celebre paleontologo gesuita Teilhard de Chardin, rivendicato come uno dei principali teorici del movimento.

Degna di nota è anche la giornalista Marylin Ferguson, che a partire dai suoi studi sul cervello, nel 1976 pubblica un articolo inti­tolato Il movimento che non ha nome, nel quale descrive questo nuovo e strano pensiero che investe i più diversi campi. Essa poi diverrà una dei portavoce principali del fenomeno.