00 25/11/2011 08:35
Movimento Apostolico - rito romano
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno

Gesù mette il suo sigillo divino sul discorso fatto circa gli ultimi giorni della nostra storia e la fine di Gerusalemme. In eterno ogni uomo dovrà confessare che nessuna Parola di Gesù è stata vana, non vera, non realizzata. Quanto Lui ha detto si è compiuto anche nelle più piccole, minime parti. Veramente a Gesù possiamo applicare quanto Lui stesso disse nel momento della guarigione del paralitico: "Un giorno stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire "Ti sono perdonati i tuoi peccati", oppure dire "Àlzati e cammina"? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te - disse al paralitico -: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose»" (Lc 5,17-26). Il compimento della Parola che parla del visibile deve attestarci la verità di tutta la Parola che annunzia il mistero invisibile. Uno è Cristo Gesù e una è la sua Parola. Uno è il messaggio, una la Lieta Novella, uno il Vangelo, non due.
I figli di Israele avrebbero dovuto pentirsi del loro peccato e aprirsi alla fede in Gesù Signore proprio per il compimento della profezia sulla loro città. Distrutta Gerusalemme, raso al suo il tempio, non lasciata nella città pietra su pietra, avrebbero dovuto riconoscere che Gesù è vero profeta del Dio vivente. Poiché vero profeta, a Lui si deve un purissimo ascolto di fede, nella conversione e nel ritorno all'obbedienza, dal momento che ogni profeta è parola attuale di Dio che va ascoltata sempre.
E disse loro una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l'estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
In fondo ogni profezia di Gesù - ed ogni sua Parola è vera profezia - ha un solo scopo: aprire i cuore alla fede nel regno di Dio che sta per venire, che è vicino, che è già presente nel mondo. Il regno di Dio non è da identificare con il regno di Davide. Quello di Davide è stato un regno nazionale. Quello di Dio sarà un regno universale. Il primo è stato un regno dell'uomo contro l'uomo, dell'uomo che sottometteva l'uomo. Il secondo è il regno nel quale l'uomo è per l'uomo, l'uomo è liberatore di ogni altro suo fratello. Dove un uomo in qualsiasi modo è o sarà contro l'uomo, lì mai vi potrà essere regno di Dio. Manca la verità essenziale, prima di esso: che è il servizio, l'offerta, l'olocausto, il sacrificio dell'uomo per la salvezza dell'uomo. Il regno di Dio infatti è pace, verità, carità, giustizia, libertà, misericordia, pietà, compassione, morte dell'uomo per la vita di ogni suo fratello. Questo regno non solo dovrà essere annunziato, quanto soprattutto manifestato attraverso la vita di quanti già sono parte di esso.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi, fateci vero regno di Dio.