00 09/08/2011 15:16
padre Lino Pedron
Commento su Matteo 17, 14-20

Il brano si articola sull'impotenza dei discepoli di guarire il fanciullo a causa della loro poca fede (v.20), nel mezzo di una generazione senza fede (v.17) e conclude presentando la potenza della vera fede (v.20).

Per Matteo questo ragazzo è simbolo del popolo d'Israele incredulo (cfr Dt 32,5) che non ha percepito la presenza di Dio in mezzo a sé (v.17).

I discepoli non possono scacciare il demonio con le loro forze, ma solo con la potenza di Dio. La fede è l'unico mezzo per mettersi in contatto con Dio e usufruire della sua potenza.

Matteo richiama la parabola del granello di senapa (13,31-32) la cui crescita va molto al di là delle attese iniziali.

Questo testo sembra contenere una contraddizione. Gesù rimprovera i discepoli per la loro poca fede e poi dice che un granellino di fede sposta le montagne.

Alcuni codici non parlano di poca fede (oligopistìa), ma di "nessuna fede" o di "incredulità". Comunque si voglia leggere il testo, si tratta nel primo caso di "nessuna fede" o di "poca fede" esitante, contraddittoria e dubbiosa; nel secondo caso si parla di un granellino di fede autentica.