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LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO E L'ETA' AUGUSTEA

La nascita di Gesù Cristo avviene nel cosiddetto “saeculum augustum”, età di grande prosperità dell'Impero romano, caratterizzata dalla stabilità del governo imperiale per la lunghissima durata dell'autorità di Ottaviano Augusto. I poeti latini dell'epoca lasciano intravedere le attese del momento e si schierano a fianco del sovrano per esaltarne le imprese e la sua capacità di “pacificare” l'Impero (almeno dal punto di vista romano, non da quello dei popoli conquistati). Così Virgilio, nella IV Egloga: 

Giunge ormai l'ultima età dell'oracolo cumano, inizia da capo una grande serie di secoli (magnus ab integro saeclorum nascitur ordo); ormai torna anche la Vergine, tornano i regni di Saturno (iam redit et Virgo, redeunt Saturnia regna), ormai una nuova progenie è inviata dall'alto cielo (iam nova progenies caelo demittitur alto) 
Tu al fanciullo che ora nasce, col quale infine cesserà la razza del ferro e sorgerà in tutto il mondo quella dell'oro, sii propizia, o casta Lucina; già regna il tuo Apollo. E proprio sotto il tuo consolato inizierà questa splendida età, o Pollione, e cominceranno a decorrere e grandi mesi. 
Egli riceverà la vita divina, e agli dei vedrà mescolati gli eroi ed egli stesso sarà visto tra loro, e con le virtù patrie reggerà il mondo pacificato (pacatumque reget patriis virtutibus orgem). 
Poche vestigia soltanto sopravviveranno dell'antica malvagità 
Guarda come si allieta ogni cosa per il secolo venturo. Oh, rimanga a me l'ultima parte di una lunga vita e spirito bastante per cantare le tue imprese. 

  
Così lo studioso R.Penna commenta il testo da lui tradotto: “A parte le apparenti risonanze messianiche del testo, nell'intenzione del poeta il fanciullo potrebbe essere: o un figlio del console Pollione (che era stato uno dei protagonisti dell'accordo di Brindisi nel 40, mirante a porre fine allo ostilità fra Antonio e Ottaviano); o un figlio auspicato (ma fu poi una figlia, Antonia Maggiore) di Antonio e Ottavia, sorella di Ottaviano, le cui labili nozze sancirono appunto l'accordo di Brindisi; o Marcello, nato però già nel 43 da un precedente matrimonio di Ottavia e prediletto da Ottaviano (e morto poi nel 23 a. C.); oppure un simbolo della stessa nascente età dell'oro inaugurata poi da Ottaviano. Comunque, in questo contesto di fervide attese, Augusto, proseguendo sulle orme del prozio Giulio Cesare, poté gettare le basi di un nuovo ordinamento pubblico”.