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FLAVIO GIUSEPPE

Giuseppe Flavio nasce a Gerusalemme nel 37 o 38 d.C. da una importante famiglia sacerdotale. E' inoltre imparentato con la famiglia reale degli Asmonei. Nel 64 giunse una prima volta a Roma, per difendere, presso l'imperatore Nerone, alcuni sacerdoti giudaici. Fu protagonista, in Galilea, degli inizi della guerra giudaica contro i romani. E' difficile comprendere fino in fondo la sua strategia di guerra. Infatti, nei suoi scritti che hanno anche la finalità apologetica di difendere il suo operato di quegli anni, Flavio Giuseppe da interpretazioni diverse degli stessi fatti, a seconda delle accuse che gli sono rivolte. Esiste, comunque, un accordo degli studiosi su alcune linee di massima: fu inviato, come stratega “moderato” a difendere sì la Galilea dal nuovo attacco romano, ma, insieme, ad opporsi agli Zeloti, molto più accesi di odio anti-romano ed ai “novatori” che si avviavano a diventare “briganti”, sotto la guida di Simone bar Giora, e dovette così tenere una posizione mediana all'interno dello stesso schieramento giudaico, prima di passare all'altro fronte. Nella Guerra Giudaica, scritta negli anni 75-79, Flavio Giuseppe ci riferisce gli avvenimenti della guerra, soffermandosi soprattutto sul periodo che va dalla fine del 66 alla primavera del 67 d.C. Preso prigioniero da Vespasiano, dopo il lungo assedio di Iotpata, Giuseppe gli predisse la prossima elezione imperiale. Liberato, seguì Tito, figlio di Vespasiano, nel seguito della Guerra e, alla fine di essa, divenuto cittadino romano, ebbe tutta un serie di privilegi fino a divenire “una sorta di portavoce ufficiale della dinastia dei Flavi (così scrive G.Jossa, studioso di Flavio Giuseppe). La “Guerra Giudaica” è appunto un'opera tesa a spiegare al pubblico romano i motivi dell'insurrezione giudaica, volta a dissuadere i Giudei da ogni futura ribellione, pronta a celebrare la grandezza bellica dei romani ed a difendere il suo proprio operato, nel suo passaggio da capo dell'esercito dei rivoltosi a portavoce dell'esercito vincitore. Alcuni anni dopo, nel 93-94, Flavio Giuseppe scrisse le Antichità giudaiche, raccontando l'intera storia del popolo ebraico, perché persone di cultura romana potessero conoscerla. La concluse con una Vita, negli anni 93-94, nuova difesa delle sue scelte e del suo operato. Probabilmente una seconda edizione della Vita venne pubblicata dopo il 100, quando Giusto di Tiberiade scrive una sua Storia della Guerra Giudaica, accusando Flavio Giuseppe di essere causa della sconfitta ebraica e infamandolo presso i romani.