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Dal Primo libro "Contro le eresie" di s.Ireneo di Lione

Marcione.
I, 27,2 - Dopo di lui(Cerdone),   Marcione, uno del Ponto, andò oltre con spudorate ingiurie verso il Dio della Legge e dei profeti dicendolo autore del male, bellicoso, incostante nei suoi sentimenti e in contradizione con se stesso.
Gesù avrebbe avuto per padre il Dio superiore al Creatore del mondo ed ai tempi in cui Ponzio Pilato, procuratore di Tiberio Cesare, era preside della Giudea, sarebbe apparso In sembianze d'uomo ai Giudei abolendo i profeti, la Legge e tutte le opere del Dio creatore che egli chiama Demiurgo.
Inoltre, sforbiciando il Vangelo secondo Luca, togliendone tutto ciò che riguarda la genealogia davidica con la quale il Signore riconosce apertamente come suo Padre il creatore di questo universo (cfr. Lc. 10, 21), riuscì a convincere i suoi discepoli di essere più verace degli apostoli che trasmisero il vangelo, mettendo nelle loro mani un vangelo monco. Taglia pure le lettere di S. Paolo togliendo tutte le chiare affermazioni dell'apostolo riguardo a Dio creatore del mondo, che appunto è il Padre del Signore nostro Gesù Cristo e tutte le citazioni profetiche che si riferiscono all'avvento del Signore.

I. 27, 3 - Si salverebbero solo le anime che hanno appreso la sua dottrina; i corpi non possono prender parte alla salvezza essendo composti dalla terra.
 Oltre tutte le (altre) ingiurie verso Dio aggiunga — proprio per ispirazione del diavolo che gli fa dire tutto il contrario della verità — che Caino e i suoi simili, i Sodomiti, gli Egiziani e quelli che li imitano e tutte le persone dalla condotta più perversa, sarebbero state salvate dal Signore quando discese all'inferno portando nel suo regno quelli che gli vennero incontro; invece, secondo il serpente (diavolo) che parlò in Marcione, Abele, Enoch, Noè, gli altri giusti e i discendenti da Àbramo insieme a tutti i profeti e quelli che piacquero a Dio, non sarebbero giunti alla salvezza appunto perché, sapendo che il loro Dio li tentava sempre, pensarono anche allora ad una tentazione e perciò non andarono incontro a Gesù e non credettero alla sua predicazione; e cosi le loro anime sarebbero rimaste nell'inferno.

I, 27,4 - A costui che solo osò apertamente tagliare le Scritture e oltraggiare in modo singolarmente impudente il Dio di tutti, risponderemo a parte con i suoi stessi argomenti: con la grazia di Dio lo confuteremo con le parole degli apostoli e del Signore che egli riconosce.
Ora dobbiamo ricordare un altro affinchè tu sappia che tutti quelli che in qualche modo adulterano la verità e contradicono alla dottrina della Chiesa sono discepoli e seguaci di Simon mago Samaritano. Benché non manifestino il nome del loro maestro per sedurre gli altri insegnano però la sua dottrina; presentando come esca il nome di Gesù introducono la empietà di Simone rovinando molti con la perversa diffusione della loro teoria sotto quel nome dolce e onorato: in questo modo presentano il veleno amaro e maligno del serpente, capo di ogni eresia.