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IL REIKI
Come definiscono il reiki coloro che lo praticano?
IL REIKI è una tecnica giapponese che insegna a ricevere e a trasmettere l’energia universale. La parola REIKI si compone di due parti: la sillaba REI descrive l’aspetto illimitato ed universale di questa energia;
KI è una parte del rei, è la forza vitale della vita che scorre attraverso tutto ciò che vive.
IL REIKI è il prototipo di tutte le medicine energetiche ed è tra i più pericolosi.
È una forma di medicina alternativa che si pratica imponendo le mani sul corpo, ma non sulla parte malata ma seguendo un ordine preciso, l’uomo può diventare un canale di energia ma per fare questo è necessario che i propri canali energetici si aprano e perché ciò accada è necessaria un’iniziazione.
L’iniziazione si attua attraverso tre fasi, la prima è quella cha apre i canali energetici del corpo, l’altra quelli della mente e ti permette di guarire a distanza e la terza ti fa diventare maestro e questo viene fatto attraverso tre simboli segreti.(All. 3) All’inizio si credeva che l’inventore del reiki sia stato un cristiano giapponese(Mikai Usui), il quale dopo aver cercato tanto il segreto delle guarigioni di Gesù scoprì il reiki, in un ritiro su una montagna sacra del Giappone, dove avrebbe avuto un’illuminazione che gli avrebbe svelato come usare dei simboli che lui aveva trovato in antichi manoscritti buddisti. Dopo parecchio tempo si scopri ad opera dei maestri stessi del reiki che non veniva dall’oriente ma dagli Stati Uniti, e che era stato insegnato da una giapponese di origini hawaiane, era figlia di giapponesi emigrati nelle Hawai, ma non era mai stata in Giappone, e si scoprì anche che questo Mikao Usui non era stato mai un cristiano ma era uno spiritista. Una cosa importante da notare che ci fa capire che le origini del Reiki sono frutto di spiritismo e quindi nemmeno di origine religiosa orientaele è i chakra nel buddismo giapponese sono quattro e non sette come nel reiki, sono sette nel tantrismo sibarita, Attualmente i maestri del reiki sono più di duecentomila nel mondo. E facendo il calcolo che ogni maestro ha almeno cento praticanti se facciamo il calcolo arriviamo a venti milioni di persone che praticano questa forma occulta di guarigione. In questi ultimi anni c’è stata un’evoluzione del reiki, e questa avviene sempre per rivelazioni che vengono dagli spiriti. Per esempio la fondatrice aveva un’amica che era seguace di Sai Baba che è in contatto con un essere superiore, il quale gli ha fatto sapere che il reiki aveva bisogno di un perfezionamento e gli ha rivelato un quarto simbolo segreto. Cosi c’è una forma di reiki egiziano il cui fondatore dopo aver passato una notte in una piramide ha
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ricevuto altre istruzioni da un’entità “superiore” ed ha fondato una nuova variante di reiki.
Quali sono i problemi del reiki?
l’uso dei simboli si attua tracciando in aria il simbolo e recitando una frasetta sottovoce o con la mente che è abbinata al sintomo, choku-rei è il nome del primo simbolo (all. 3) e significa: energia vieni qui! O ordino all’energia di venire qui, in giapponese la parola choku significa ordine del re, e questa come dice W. Versini è una evocazione e non un’invocazione, in poche parole si vuole costringere questa energia che si era detto era divina a fare quello che vogliamo noi ed alla fine viene ringraziata, allora non è qualcosa di impersonale, ma è qualcuno, non sappiamo chi è di preciso ma c’è lo possiamo immaginare.
Non ci si stupisce che il reiki stia dando molto da fare agli esorcisti ci si stupisce che non ci si accorga di questo, sembra tutto così sicuro pulito naturale, anzi forse per alcuni sacerdoti queste medicine alternative possono essere addirittura banali cose di cui non preoccuparsi, ma purtroppo non è così.
La chiesa è stata molto attenta a questi fenomeni che possono venire dal maligno infatti abbiamo un pronunciamento della Commissione pastorale della salute nel 99, sulla cautela nell’uso delle med. Alternative) ed un Pronunciamento del Santo Uffizio sul magnetismo oggi chiamato ipnosi il 04/08/1856)
Una collega del nord raccontava che aveva in terapia un intero collegio di salesiani i quali prima di arrivare da lei erano tutti passati dallo stesso pranoterapeuta. Per farvi capire come il reiki sia una pratica esoterica e quindi spiritista vi leggo le pagg 116 e 117 della tesi di laurea di Don Fabio Arlati presso la facoltà teologica dell’Emilia Romagna presentata con il Prof ANTONIO OLMI Sacerdote domenicano.
intitolata:
IL REIKI TECNICA OLISTICA DELLA NEW AGE
Come farsi infestare dagli spiriti Deva pensando di sottoporsi a una pratica «naturale»
(Deva (maschile) o Devi (femminile) (in devanagari, , "colui che emana luce", dalla radice sanscrita div, "brillare", "emettere luce") è il termine sanscrito per dio, divinità, ma indica anche, in senso lato, essere celeste, semidio, angelo. Nella mitologia del Rig Veda i deva sono 33 esseri celesti che si contrappongo ai malvagi demoni asura, in fonti successive il numero dei deva conosciuti è di 330 milioni..Tratto da wilkipedia, l’enciclopedia libera.) n.d.r.
Don Fabio Arlati è un ex testimone di Geova e su You tube potete trovare la sua testimonianza.
Pag 115
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“creiamo delle sorgenti di energia che una volta entrati in contatto con il corpo del soggetto, rilasceranno la stessa a chi li indossa. Non solo: si creerà uno stretto contatto con chi li riceve, l’interessato non mancherà di farcelo notare: spesso ci dirà che il nostro dono lo sente come particolare, piacevole, diverso dagli altri. Indosserà con frequenza quell’oggetto e farà fatica a separarsene [...] É un aiuto dato a questi oggetti perché durino di più o a diventare più vivi e legati a noi1.
Sebbene i reikisti assicurino, apparentemente, l’assenza di effetti collaterali ai trattamenti con i Deva, in realtà mettono le mani avanti e parlano di «disintossicazione».
Il Reiki è totalmente positivo e non può mai causare danno ad alcun vivente […] Talvolta durante la seduta o le sedute, il soggetto o l’animale che riceve il Reiki si disintossica, processo questo simile a quanto avviene dopo la prima armonizzazione. Egli può conseguentemente presentare diarrea, feci molli e chiare, aumento della minzione, odore cutaneo, eruzioni cutanee, sudorazione eccessiva […] il corpo espelle i veleni secondo le sue modalità2.
In effetti molti ex reikisti si avvalgono del sacerdote-esorcista per essere «disintossicati» dai Deva che sono particolarmente relazionati allo «spirito di fuoco sessuale» ossia la kundalini e che essendo mimetici si nascondono dietro apparenze di patologie naturali, amplificandole tanto più gravemente quanto più si pratica il reiki e si avanza nei gradi iniziatici.
Pag 116
Il «trattamento completo di primo livello» è un rito di evocazione degli spiriti che si svolge in alcune fasi: 1)armonizzazione con la situazione terapeutica e «centratura sul cuore chiedendo il permesso [agli spiriti] di essere un canale per il Reiki e ottenere la guarigione a tutti i livelli del paziente […] Sollevate le mani congiunte all’altezza del terzo occhio e chiedete al Reiki di guidarle dovunque sia necessario [...] e per tre volte armonizzando l’aura [accarezzarla per stabilizzarla] cominciando dalla sommità della testa fino oltre le punte delle
1 G. ZANELLA, Reiki è Unità, 89.90.
2 D. STEIN, Il libro del reiki, 50.51.
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dita dei piedi»3; 2)trattamento della testa (occhi, orecchie, nuca, gola); 3)trattamento del tronco (organi, ghiandole, cuore); 4)trattamento della schiena (organi, collegamento con le mani dei chakra Muladhara con Vishuddha); 5)trattamento delle gambe e piedi; 6)trattamento dei dolori particolari; 7)conclusione del trattamento con il triplice accarezzamento dell’aura e sua chiusura. In aggiunta «è utile terminare il trattamento delle articolazioni bevendo parecchi bicchieri d’acqua caricata con il Reiki […] Concludete la seduta inchinandovi con le mani giunte tenute davanti al cuore e ringraziate per aver avuto l’accesso a un canale di Reiki»4. Nell’eventualità in cui «vi siete scordati un simbolo, chiedete alle vostre guide […] alla fine delle armonizzazioni chiedete agli spiriti che vi stabilizzino»5. Quindi dopo il Channeling-Reiki si deve ringraziare il Deva evocato6. Nel caso si voglia intensificare l’energia reiki «per accrescere enormemente l’efficacia dei trattamenti, vi sono tecniche molto efficaci: 1)il tocco terapeutico; 2)il massaggio dell’aura; 3)soffiare su un’area; 4)cantare le vocali; 5)strofinare le mani, 6)usare olio per bambini»7. Sono necessari più sedute di trattamento quando la condizione è grave o cronica, infatti, dice la master reiki Diane Stein: «mi piace paragonare il Reiki al caricamento della batteria: se una persona è relativamente in buona salute, ha bisogno soltanto di una lieve carica»8.
Per la guarigione a distanza, trattamento per il quale occorre avere almeno il 2° livello reiki, «si può usare una foto altrimenti si può disegnare una immagine simbolica del soggetto su un dito o su un ginocchio e inviare l’energia»9.
Con le «tecniche terapeutiche del reiki», per Mikao Usui, sarebbe possibile guarire «qualsiasi malattia»10 e il dott. Chujiro Hayashi ne fa un lunghissimo elenco:…….

3 W. LÜBECK – F. A. PETTER – W. L. RAND, Lo spirito del Reiki, 125.176.
4 W. LÜBECK – F. A. PETTER – W. L. RAND, Lo spirito del Reiki, 183.
5 D. STEIN, Il libro del reiki, 213.
6 Cfr. B. J. BAGINSKI – S. SHARAMON, Reiki, l’energia vitale universale, 67: «Se tu desideri ringraziare qualche entità per l’energia del Reiki, potrai farlo prima o immediatamente dopo il trattamento».
7 W. LÜBECK – F. A. PETTER – W. L. RAND, Lo spirito del Reiki, 201.202.
8 D. STEIN, Il libro del reiki, 55.
9 W. LÜBECK – F. A. PETTER – W. L. RAND, Lo spirito del Reiki, 139.
10 G. COSTA, «Amoreiki» [accesso: 03.10.2007], http://www.amoreiki.it/advanced_reiki_intervista_usui.htm.
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