00 17/05/2011 18:10
  1104 Ugo di Champagne fa il suo primo pellegrinaggio a Gerusalemme, con un importante accompagnatore: Ugo di Payns, il futuro fondatore dell'ordine dei Templari
  1104 Enrico V, figlio di Enrico IV, si ribellò al padre con l'aiuto del partito gregoriano, nel 1106 sconfisse suo padre Enrico IV, costrin­gendolo ad abdicare. Enrico si ritirò allora a Liegi dove, di lì a poco, ancora gravato dalla scomunica, morì. Scomparsi sia l'antipapa che Enrico IV lo scisma imperiale volse al termine
  1106 Pasquale II pensò allora di risolvere l'annosa questione delle inve­stiture e si accordò per un incon­tro con Enrico V. La concezione grego­riana del­l'in­vestitura, di nuovo si scontrò con la tesi già sostenuta da Enrico IV e ora fatta propria dal Enrico V: così il contrasto fra le due po­sizioni si rivelò irri­ducibile.
  1110 Enrico V scese in Italia, con un esercito di 30.000 uomini, per restaurare l'auto­rità germanica in questa terra e ot­tenere la corona imperiale.
  1111 Concordato di Sutri - A nome del papa, un esponente dei Romani -il laico Pierleone, ebreo convertito- pose come condizione per l'inco­ronazione imperiale che Enrico V ri­nunciasse alle investiture. La ri­chiesta non venne accolta perchè per Enrico i re­galia erano annessi agli uffici ecclesiastici e rap­presentavano essenziali  diritti  della co­rona sui quali si basa l'ordina­mento del regno di Germania. Di fronte a questa decisa opposizione i rappresentanti del papa avan­zarono un'idea nuova e radicale, cioè la rinuncia da parte dei ve­scovi tedeschi a tutti i re­galia. Su questa base, di reciproca rinun­cia, fu raggiunto un accordo di massima stipulato il 4 febbraio 1111 a S. Maria di Turri. E' il primo concordato della storia della Chiesa: è infatti un patto bilaterale, con con­cessioni reciproche sancite nei documenti delle parti.
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Febbraio

1111

Enrico V proseguì la marcia su Roma e si pre­sentò a S. Pietro per la ce­rimonia dell'incoronazione, fissata per il 12 febbraio. Ma durante la funzione, alla richiesta del papa di presentargli il suo decretum con la rinuncia all'investiture, Enrico V si rifiutò, appel­landosi al rifiuto oppo­sto dai ve­scovi e dai principi tede­schi. Pasquale II, sospese allora la ce­rimonia dell'incoronazione e, incu­rante delle minacce, proseguì la ce­lebrazione della s. messa. Il papa fu fatto allora prigioniero in S. Pietro. Enrico, non sentendosi però sicuro, si ritirò con il suo esercito fuori Roma, portando prigio­niero Pasquale II e i suoi cardinali.

11

Aprile

1111 Il privilegio, Enrico V costrinse il Papa a firmarlo, con­cedeva al re l'investitura laica. Pasquale II concedeva due cose a Enrico V: l'assensus regio prece­dente l'elezione canonica e l'in­vestitura con l'a­nello e il pastorale. Così l'elezione  del clero e del po­polo e la stessa consacrazione del metropolita si riducevano ad una mera formalità.
13

Aprile

1111 Enrico V si fece incoronare in S. Pietro, rice­vendo, dopo la comunione, il privilegium papale e, al termine della ceri­monia, si fece dare dai Romani il titolo e la corona di pa­tricius: che si­gnificava i diritti dell'impero  sul papato, così come aveva fatto Enrico III, nel 1046.
12

Marzo

1112 Il privilegio si chiamò subito pravi­le­gium. Pasquale II però, a lungo, tenne fermo alla promessa fatta ad Enrico V, finché cedette alle insistenze che gli venivano da ogni parte e annunciò il proposito di ritirare il privilegium. A tal fine con­vo­cò un conci­lio al Laterano
  1112 L'imperatore, che nel frattempo era stato sco­municato da numerosi concili [i primi quelli di Vienna (1112) e di Gerusalemme], proprio mentre si apriva il concilio, era sceso in Italia per rivendicare i possessi che la contessa Matilde (+ 24 luglio 1115) aveva  lasciato alla Chiesa ro­mana, e se ne impossessò.
  1113 Papa Pasquale II fece una bolla per con cui eresse l'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, un ordine creato con finalità assistenziali.
  1117 Pasquale II si ritirò a Benevento vista la discesa di Enrico V a Roma.
  1118 Con l'aiuto dei normanni rientrò a Roma ma vi morì pochi giorni dopo. Gli successe il card. Giovanni di Gaeta, cancelliere della Chiesa romana, che prese il nome di Gelasio II. Enrico V nominò l'antipapa Gregorio VIII
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Giugno

1118 Gelasio riuscì così ad entrare a Roma per la festa del 29 giugno, ma senza potersi insediare  al Laterano tenuto dall'antipapa. Non sentendosi sicuro, nel settembre, Gelasio lasciò Roma, diretto in Francia. Giunse fino a Cluny, dove decedette (1119).
  1119

La situazione di stati federati di Terra Santa era precaria: erano delle isole cristiane in un mare musulmano. Lungo le strade del Santo Sepolcro venne istituito un servizio di guardia per la sicurezza dell’accesso; finché alcuni francesi diedero vita a un corpo di polizia permanente per controllare strade, cisterne, intorno ai Luoghi Santi e difendere i pellegrini dai saraceni e dai banditi. Baldovino II, re di Gerusalemme,  apprezzò molto questo servizio e assegnò loro una sede, nei pressi del Tempio di Salomone: i Templari ebbero così il loro nome. Si può tuttavia parlare di un ordine di templari dopo il 1119, quando 8 cavalieri francesi, cui Balduino  II aveva messo a dispo­sizione  un'abi­tazione  nel palazzo reale, alla presenza del patriarca di Gerusalemme, si legarono, con voto solenne, nel combattere i nemici di Dio “nell’obbedienza, nella castità e nella povertà”.

  1119 Venne eletto Papa Callisto II, Callisto, di sangue reale, poteva ora contare sull'appog­gio dell'alto clero tedesco e anche sull'impe­ratore  che, sin dalla prima­vera del 1119, aveva mostrato per la prima volta il de­siderio di pace. Il papa inviò allora a Strasburgo, presso Enrico V, una legazione  di fran­cesi che riuscirono a convincere l'imperatore come la fedeltà feu­dale fosse indipendente dall'investitura.
20

Ottobre

1119 Concilio a Reims, Callisto II annunciò l'intenzione di estirpare la simonia. Si giunse a un concordato ma alla fine l'imperatore non si presentò. Callisto II attese inultilmente fino al 26 otto­bre, poi se ne tornò a Reims, dove procedette alla solenne scomunica del­l'impera­tore.
  1120 Ugo di Payns fonda l'ordine dei Templari
  1121 Ebbe termine lo scisma di Gregorio VIII che, dopo un severo processo, fu re­lagato in un monastero 
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Settembre

1122 Concordato di Worms: Enrico V, ora assolto dalla scomunica, rinuncia alle in­vesti­ture dei prelati, con l'anello e il pa­storale e riconosce le elezioni canoniche e la conferma dell'e­letto per opera del metropolita. Da parte sua, papa Callisto II riconosceva all'im­peratore e ai suoi successori il diritto di praesentia, cioè di assistere alle elezioni dei prelati di Germania, purché fosse esclusa la simonia e l'impiego della forza; inol­tre, nelle elezioni dubbie, il diritto di appoggiare il partito migliore
  1123 Concilio ecumenico Laterano I. Callisto II, con questo concilio, in primo luogo re­staurò la pace in un mondo che l'aveva pressoché perduta: lo fece ratificando il patto di Worms sulla questione delle investiture, un patto che però non era piaciuto ai gregoriani intransigenti.
  1124 Onorio II divenne Papa
13

Gennaio

1129 Composta la regola dell'Ordine dei Templari composta al Concilio di Troyes
  1130 Alla morte di Onorio II, di nuovo tornò la divisione  tra le due famiglie ro­mane e anche all'interno del collegio cardinalizio:16 cardi­nali, fra cui la maggio­ranza dei cardinali vescovi, d'accordo con i Frangipani, elessero il card. Gregorio, cioè Innocenzo II (1130-43); mentre gli altri elettori -una ventina- elessero alcune ore dopo il card. Pietro Pierleoni, cioé Anacleto II (1130-38). La maggior parte dei cardinali-vescovi, cui spettava la tractatio,  aveva eletto Innocenzo II. Anacleto II, da parte sua, ebbe però un nu­mero maggiore di cardinali e il consenso del popolo. Fu lo scisma di Anacleto, in quanto questi, con la potenza del denaro -proveniva da una famiglia di ricchi banchiere ebrei di Roma- era riuscito ad avere il pre­dominio sulla città.
  1132 Lotario III, scendendo in Italia nell'autunno 1132, ricondusse  Innocenzo II a Roma dove si fece incoronare imperatore il 4 giugno 1133, ma a S. Giovanni, poiché S. Pietro insieme alla città leonina era ancora in mano ad Anacleto.
  1135 I Templari fanno prestiti ai pellegrini per i propri pellegrinaggio, in cambio ottengono spesso le eredità di coloro che ricevono i prestiti.
  1136 Su sollecitazione di Innocenzo II e di s. Bernardo, l'Imperatore Lotario compì una spedizione contro i Normanni, sosteni­tori dell'antipapa,  ma solo dopo la morte del­l'antipapa Vittore (25/I/1138), Innocenzo II poté divenire padrone della situazione, im­pedendo che il successore Vittore IV avesse un se­guito. E così lo scisma ebbe termine.
  1136 Muore il primo Maestro dei Templari Ugo di Payns, e succede Roberto di Craon
  1138 Lotario, di ritorno verso la Germania, morì e gli fu dato come successore Corrado III, della famiglia degli Hohenstaufen
  1139 Concilio Lateranense II: fu il secondo lateranense, il decimo della serie dei concili ecumenici. Come il concilio del 1123, anche quello del 1139,  fu celebrato al termine di uno scisma, quello di Analceto (1130): con la differenza che questo scisma fu prettamente romano e italiano, senza la partecipa­zione  imperiale. Fu inoltre scomunicato Ruggero, re di Sicilia. Ma, dopo una falli­mentare impresa militare  contro i Normanni, dove lo stesso Innocenzo II fu vinto e fatto prigioniero  (22 luglio 1139), il papa fu costretto a ri­conoscere il regno normanno. L'accordo non piacque ai Romani. Così come gli stessi Romani non approvarono il papa quando si rifiutò di concedere loro il permesso di radere al suolo la città di Tivoli,  colpevole di una ribel­lione.
29

Marzo

1139 Papa Innocenzo II emette la bolla Omne datum optimum, dove sono fondati i privilegi dei Templari, a cominciare dall’esenzione dalla giurisdizione episcopale.
  1144 Caduta di Edessa, ciò originò una seconda Crociata, annunciata dal papa con una bolla e la cui predicazione fu affidata a s. Bernardo. L'impresa fu disastrosa per i cristiani,  anche per colpa dei Bizantini che tennero un atteggiamento molto ambiguo.
  1145 Muore Lucio II, sia lui che Celestino II non riuscirono a risolvere il conflitto con i Romani, anche Eugenio III fu costretto a fuggire.
7

Aprile

1145 Eugenio III promulgava la bolla Militia Dei, che permetteva ai Templari di costruire loro proprie cappelle, al fine di non mescolarsi durante le funzioni religiose ai peccatori. In questo modo tra l’altro i Templari venivano esentati dall’interdetto e dalla scomunica ei vescovi.
1

Dicembre

1145 Eugenio III emanò le bolle che bandiscono la seconda crociata. La Crociata deve avere un solo capo il re di Francia Luigi VII.
27

Aprile

1147 Centotrenta cavalieri del Tempio si riuniscono in un capitolo a Parigi, intorno al Maestro di Francia, Everardo des Barres e al papa Eugenio III, qui organizzarono la loro partenza per la crociata e fu qui che ebbero il consenso di portare in permanenza la croce.
  1148 Eugenio proibì ogni rapporto con Arnaldo, eretico che si scagliava contro la potenza della Chiesa. Quindi, grazie alla mediazione di Ruggero re di Sicilia, fece pace con i Romani i quali rico­nobbero il papa 'pater et dominus' e gli giurarono fe­deltà, promettendo di restituirgli i regalia
  1148 Goffredo di Rancogne avanza più rapidamente degli altri ostacolati dai bagagli e dai non combattenti e si separa dal grosso della truppa lasciandoli vittime dei Turchi, il comando viene preso dai Templari a questo punto e tutto l'esercito giura ubbidienza al Maestro Everardo des Barres. Luigi VII rimarrà impressionato dai Templari.
  1149 Everardo des Barres, eroe della crociata disastrosa divenne Maestro del Tempio
  1149 Affidata ai Templari la città di Gaza,
  1152 Everardo des Barres torna alla vita contemplativa e lascia il suo mandato che sarà preso da Bernardo di Tremelay.
  1153 Dieta di Costanza, concordato di Federico I Barbarossa e Eugenio III. Federico I promise di ridurre Roma al riconoscimento dell'autorità papale e di garantire tale autorità con­tro la minaccia normanna. In cambio chiese la corona imperiale e l'aiuto della Santa Sede contro i nemici dell'impero, sino alla scomunica contro i disobbedienti.
  1153 Dopo un lungo assedio viene conquistata dai crociati Ascalona, e qui i Templari iniziarono a mettersi in cattiva luce grazie al loro Maestro Berardo di Tremelay, almeno secondo Guglielmo di Tiro, che fa entrare nella breccia delle mura solo i Templari per fargli prendere la maggior parte del bottino, conducendoli invece così alla morte.
8

Luglio

1153 Morte di Eugenio III
12

Luglio

1153 Ad Eugenio III successe Anastasio IV, d'età ormai avanzata e incapace di af­frontare la nuova e rigorosa poli­tica di Federico I
  1154 Fu eletto l'energico Nicola Breskspear, cardinale di Albano, il primo papa di origine inglese che prese il nome di Adriano IV
  1155 Con il beneplacito del Barbarossa, Arnaldo fu preso e consegnato al Papa: condannato al rogo come eretico, le sue ceneri furono disperse nel Tevere, per evitare che, intorno al suo corpo, nascesse un culto popolare.
18

Giugno

1155 Fattosi incoronare dal papa (18.VI.1155), il Barbarossa tornò in Germania senza prestare l'aiuto contro i Normanni, promesso nel trattato di Costanza. Fu allora che Adriano IV, accogliendo l'invito di alcuni signori meridionali,  pensò di muovere guerra a Guglielmo I, figlio di Ruggero II, re di Napoli e di Sicilia.
  1156 Adriano IV sconfitto, fu costretto alla pace stipulando a Benevento un Concordato (1156)  con il quale riconobbe la so­vranità normanna su tutti i territori dell'Italia meridio­nale, sotto l'alto dominio della Santa Sede. Federico I ne fu irritato perché interpretò quel concordato come un ri­torno alla politica dei tempi di Gregorio VII, il quale si era servito dei Normanni contro l'imperatore. Del resto, quest'ac­cordo non favo­riva il piano di restaura­zione dell'impero perseguito dal Barbarossa.
  1157 Scoppiò la crisi tra Adriano IV e Federico I. Motivo del contra­sto: la cattura del vescovo danese Eschilo che, tornando da una visita ad limina, mentre attraversava la Borgogna, fu fatto prigioniero da alcuni predoni e l'imperatore non si era dato da fare per liberalo. Il papa scrisse allora una lettera di rimprovero portata da due legati alla dieta di Besançon, dove si trovava Federico I.
  1158 L'imperatore, dopo aver sconfitto Milano, nella dieta di Roncaglia (11/11/ 1158), appog­giandosi sui giu­risti bolognesi, nell'enunciare il programma di pre­dominio politico nella penisola, fece una proclamazione dei di­ritti sovrani dell'impera­tore da non lasciare spazio né all'autonomia comunale delle città lom­barde, né ad una libertà politica del mo­vimento papale. Una delle con­seguenze fu l'obbligo dei vescovi italiani, in possesso di rega­lìe, di pre­stare il giuramento di fedeltà, come i vescovi germanici. E persino lo Stato Pontificio fu trattato alla stregua degli altri, per cui si tornarono ad esigere tasse cadute in di­suso nel tempo, come il Fodrum, la tassa dovuta al­l'imperatore quando scendeva in Italia per l'incoronazione.
-

Settembre

1159 Adriano IV mori ad Anagni, fu sul punto di scomuni­care l'imperatore poco prima di morire
  1159

Una minoranza, di tendenza impe­riale, elesse il card. Ottaviano Monticelli dei conti di Tuscolo, che prese il nome di Vittore IV (1159-64); mentre la maggioranza dei cardinali elesse il card. Rolando Bandinelli, che prese il nome di Alessandro III (1159-81). In fa­vore di Alressandro III scrissero all'imperatore ventidue cardi­nali, men­tre al card. Ottaviano rimasero solo quattro cardinali. Il diritto era dalla parte di quest'ultimo; ma Vittore si proclamò papa le­gittimo e, grazie all'appoggio dei rap­presentanti dell'imperatore, co­strinse Alessandro III ad abbandonare Roma.

5

Febbraio

1160 Concilio  convocato da Federico I a Pavia. Vi parteciparono ap­pena 50 vescovi tedeschi e dell'Italia settentrio­nale i quali riconobbero Vittore IV, presente di persona e dichia­rano invalida l'elezione di Alessandro III
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Marzo

1160 Alessandro III ri­spose scomunicando da Anagni Federico I e rinno­vando la sanzione contro l'antipapa.
  1161 Dalla parte di Vittore, oltre il partito imperiale, si schierarono ini­zialmente i cister­censi e i cluniacensi. Alessandro III, da parte sua, seppe giovarsi della crescente opposizione a Federico I dei Comuni lombardi, capeggiati da Milano che, da un anno, resisteva all'asse­dio imposto dall'imperatore
  1162 Alessandro III si rifugò in Francia, Luigi VII, re di Francia, per le pressioni esercitate su di lui dall'imperatore, ini­zialmente non prese posizione, poi si mise dalla parte di Alessandro; lo seguì il re d'Inghilterra Enrico II.
  1163 Concilio a Tours di Alessandro III, furono emanati canoni di­scipli­nari per il clero e i religiosi e furono prese misure disciplinari con­tro il diffondersi dell'ere­sia nella regione di Tolosa. Inoltre vennero condannate le ordinazioni fatte dal­l'antipapa e dai suoi seguaci. Questa grande assise giovò alla causa di Alessandro III, che appariva come il vero papa.
  1164 L'antipapa Vittore IV muore), il cancelliere imperiale, Rainaldo di Dassel, membro del clero e abile statista, fece eleggere un nuovo antipapa nella persona del card. Guido di Crema, che prese il nome di Pasquale III (1164-68). Quindi, nella dieta tenuta a Wübzburg, nella Pentecoste del 1165, l'imperatore si impegnò, insieme ai presenti, a ripudiare per sempre lo scismatico Rolando e mantenersi fedele a Pasquale III.
  1164 La si­tuazione era sfavorevole per Alesandro III, poichè gli era venuto meno l'ap­poggio di Enrico II, che era entrato in conflitto con l'arcive­scovo Tommaso Becket di Cantebury, già suo cancelliere. Questi, da arci­ve­scovo, si era compor­tato come fervido sostenitore dei diritti della Chiesa e aveva rifiutato un docu­mento, stilato dall'assemblea dei ve­scovi del regno, tenuta a Clarendon nel gennaio 1164: erano delle costi­tuzioni che facevano del sovrano l'arbitro delle elezioni epi­scopali e re­stringevano notevolmente l'autorità della Santa Sede in Inghilterra. Tommaso Becket, dopo essersi appellato al papa, fuggì in Francia dove si trovava Alessandro III, il quale con­dannò le costituzioni di Clarendon
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Dicembre

1165 Barbarossa pensò di vincere la re­sistenza di Germania ricorrendo all'espe­diente di riesumare i resti mortali di Carlo Magno in Aquisgrana, facendolo proclamare santo dall'arcivescovo Rinaldo di Colonia, con il consenso di Pasquale III (dicembre 1165); ma non riuscì a suscitare nell'opinione pubblica il consenso che desi­de­rava. Quindi  il sovrano tedesco si preparò ad una nuova spedizione in Italia per installare a Roma l'antipapa e debel­lare gli avversari.
  1165 Alessandro III entrò a Roma accolto con tutti gli onori, ma incalzato da Barbarossa, Alessandro III dovette fuggire a Benevento.
  1166 Federico Barbarossa  venne in Italia, per la quarta volta, all'indomani della morte di Guglielmo di Sicilia (+1166) il quale, fino ad allora, era stato il principale appog­gio del papa.
  1167 Il re Almarico I riuscì a procurarsi una posizione di sicuro vantaggio sul Saladino per l’Egitto. In Egitto si instaurò una sorta di protettorato franco, più tardi il re non rispettando l'accordo ottenuto vuole attaccare l'Egitto, il Maestro Templare Bertrando di Balnquefort si oppone, vuole rispettare l'accordo e per la prima volta non segue la guerra contro gli infedeli.
1

Agosto

1167 Giunto a Roma l'impera­tore fece intronizzare in S. Pietro il suo papa e si fece di nuovo in­coronare da lui, insieme alla consorte Beatrice di Borgogna. Improvvisamente però scoppiò una epidemia malarica che falciò più di 2.000 cavalieri e costrinse Barbarossa a ritirarsi a Pavia e da lì a tornare in Germania, per la rivolta delle città lombarde, che avevano costi­tuito la Lega Lombarda, cui avevano aderito 22 città.
  1168 Morto l'antipapa Pasquale III, Federico riconobbe il nuovo anti­papa Callisto  III
  1168 In onore del papa fu co­struita la nuova città di Alessandria da una lega di Comuni della Lombardia e del Veneto, comprendente 16 città, lega favorita dallo stesso Alesandro III.
  1170 Tommaso si riconci­liò con Enrico II e nel 1170 pote' tor­nare a Canterbury, ma fu vit­tima di quattro cavalieri del re che lo uccisero in cat­tedrale, il 29 dicembre di quell'anno.
  1174 Muore Almarico, re di Gerusalemme. L’autorità regale perse potere a causa delle reggenze, vista l’età minore dei re, e crescono le profonde divisioni con le classi dirigenti dello Stato. Balduino IV ha la lebbra e a tratti affida il regno in reggenza ad altri, così come fa con Raimondo di Tripoli fino al 1176.
  1175 Nasce San Domenico di Guzman
  1176 Balduino IV, divenuto maggiorenne assume il potere e si appoggia a una figura non ben voluta dai baroni che è Guido di Lusignano
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Maggio

1176 Barbarossa cercò di marciare contro Milano, centro dell'opposizione, ma nella battaglia  di Legnano l'imperatore subì una grave sconfitta da parte dei Milanesi, stretti attorno al loro "Carroccio", per cui Federico I cercò la via dell'accordo con la Curia.
  1177 Pace di Venezia. L'accordo fu raggiunto sulla base del ri­conoscimento di Alessandro III, come papa legittimo e della restituzione dei regalia beati Petri, compresa la pre­fettura di Roma e i beni di Matilde di Toscana. L'accordo impegnava poi l'impe­ratore a una pace di quindici anni con il re di Sicilia e alla tregua con i Lombardi per sei anni. La pace si concluse a Venezia nel luglio 1177 dove papa e im­pera­tore si incontrarono. Barbarossa, ormai assolto dalla scomu­nica, ce­dette sull'anti­papa e riconobbe Alessandro III, al quale pre­stò l'ossequio del bacio del piede.
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Novembre

1177 I crociati riportano un'importante vittoria contro 30.000 mammelucchi del sultano Saladino, la vittoria di Mont Gisard. Fu una delle più umilianti sconfitte del Saladino: i suoi uomini si trovarono privi di cibo e di risorse d’acqua sotto gli attacchi ripetuti delle truppe franche mentre si ritiravano in fuga verso l’Egitto, la storia gli darà modo di porre gli avversari nella stessa condizione ad Hattin
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Marzo

1178 Alessandro III, tornato a Roma, si mostrò indul­gente verso l’antipapa Callisto III, il quale fece atto di sottomissione
  1179 Concilio Laterano III, ancora una volta il concilio era chiamato a ricomporre l'unità interna della Chiesa e a dare forma ad un assetto costituzionale e politico della respublica Christiana, ponendo nuovi e più sicuri termini fra potere secolare e sacerdotium.
  1179 Il Saladino che fece distruggere il castello templare al Guado di Giacobbe
  1180 Dopo le rovinose sconfitte dell’anno precedente, vennero concluse delle tregue con il Saladino in Terra Santa. Il Regno non era sicuramente al massimo splendore, la paura era tanta, e anche gli stessi Ordini militari a quanto dice Guglielmo di Tiro si erano chiusi nei propri castelli, aspettando di essere assediati.
  1180 I Templari iniziano a essere banchieri di grandi regni come il regno di Francia, ormai erano ricchissimi