00 17/05/2011 18:12
  1252 Innocenzo IV mise a di­sposi­zione degli  inquisitori papali  [da di­stinguere da quelli vescovili, i cui tri­bunali ormai in ombra non erano però stati annullati] la tortura: un passo deplorevole, in quanto andava contro ogni legge umana e divina.
  1252 Corrado IV, al­l'inizio del 1252, chiamato dai Ghibellini,  scese in Italia per unirsi a Manfredi, suo fratellastro e principe di Taranto,  il papa gli tagliò la strada e offrì la corona di Sicilia al principe inglese Edmondo (1253).
25

Aprile

1254 Il re di Francia riparte per tornare in patria
  1258 Manfredi, nonostante la scomunica papale, ricevette la corona di Sicilia  offertale dai grandi di quella terra e, dimentico dei suoi obblighi verso il nipote  Corradino, si fece incoronare a Palermo
  1260 Nasce Maestro Eckhart che sarà un importante esponente della devotio moderna, uno dei primi maestri dell'università di Parigi, afferma che si può parlare solo in negativo di Dio, e non in modo affermativo.
29

Agosto

1261 Urbano IV (1261-64), francese di nascita, già patriarca di Gerusalemme, il quale bandì una crociata contro Manfredi
  1263 Urbano IV offrì il regno a Carlo d'Angiò, fratello del re di Francia s. Luigi IX, il quale sceso con un esercito in Italia (1265) rice­vette l'investitura feudale
-

Gennaio

1266 Da cinque cardinali, Carlo d'Angiò fu inco­ronato re dell'Italia meridionale
25

Febbraio

1266 Con la battaglia di Benevento, Urbano IV riportò vittoria su Manfredi che morì in combattimento. Così Carlo d'Angiò divenne pa­drone del regno e condusse nell'Italia cen­trale e settentrionale una po­litica guelfa in favore del papa.
  1267 Ultimo tentativo di ri­conquista  del regno da parte del quindicenne  Corradino, duca di Svevia e re di Gerusalemme e di Sicilia, chiamato dai Ghibellini d'Italia.
23

Agosto

1268 Corradino dopo qualche successo ini­ziale fu però sconfitto a Scurcola-Tagliacozzo  da Carlo. Con Corradino si estingueva la casa degli Hohenstaufen, la cui ambizione e insieme utopia fu quella di piantare una propria potenza familiare nel­l'Ita­lia mer­dionale, in contrasto con i diritti feudali del papa e la vo­lontà di congiungere la co­rona siciliana con quella germanica, co­stringendo la Curia romana a cercare un appoggio nella Francia, la nuova grande po­tenza nascente in Europa.
  1270 Sfortunata crociata in­trapresa da s. Luigi re di Francia, morto di peste nei pressi di Cartagine, i cri­stiani perderanno di li a breve i resti dei loro possedimenti in Palestina.
  1271 Venne eletto Gregorio X, assunse a programma del suo pontificato l'aiuto  dell'Oriente cristiano dove, nel 1261, era caduto l'impero latino di Costantinopoli e dopo l'assedio di S. Giovanni d'Acri si stavano avviando alla fine gli ultimi possessi della Siria. Abbandonati i piani di ri­conquista, si preoccupò in­vece dell'u­nione religiosa con i Greci.
  1272

Gregorio X con­vocò, nel 1272, un concilio ge­nerale al fine di sancire l'u­nione  e insieme provve­dere alla riforma della Chiesa e alla Crociata. Per la riuscita del Concilio ini­ziò trattative con l'imperatore greco Michele VIII Paleologo, fa­vore­vole all'unione religiosa e al riconoscimento del primato pa­pale, ma suoi veri in­tenti erano quello di avere un aiuto contro la minaccia musul­mana e quello di scongiurare una riconquista da parte della Francia. Contrari all'idea dell'unione religiosa erano però la Chiesa greca con il patriarca di Costantinopoli Giuseppe e tutto il clero, fana­tico contro i latini e contro il papa.

  1273 Il Papa giunge a Lione, dove si terrà il concilio per sottrarlo al controllo di Carlo d'Angio che aveva una grande influenza in Italia
  1273 Divenne maestro Gugliemo di Beaujeu, il regno di Gerusalemme si riduceva alla città di San Giovanni d’Acri, Tripoli, Tortosa e Beirut. I templari erano gli unici a tenere a bada i mussulmani, cosicché in pratica il maestro templare era il re senza corona del regno.
  1274 Concilio di Lione II, Vi furono invitati i più grandi teologi del tempo da san Tommaso -che però morì a Fossanova, mentre si muoveva verso Lione- a san Bonaventura, che dominò il concilio con la sua scienza, la sua parola e morì durante il concilio stesso. Gli obiettivi del conci­lio: la riforma della Chiesa (disciplina del clero, abusi e così via), la preparazione della Crociata e l'unione con la Chiesa ortodossa. L'ambasciata bizantina fu accolta il 24 giugno con tutti gli onori. Alla fine del concilio aderirono in pieno alla Chiesa di Roma, accettando anche il Filioque che venne quando venne cantato il credo, venne cantato per ben due volte la parte con il Filioque.
  1275 Prima ambasciata papale, diretta dall'abate di Montecassino Bernardo, partì per Bisanzio cercando di conciliare l'accordo con i greci rotto poco dopo del concilio dal figlio dell'imperatore, che cambiò politica.
  1276 Morte di Gregorio X, eletto Innocenzo V al suo posto
22

Giugno

1276 Muore Innocenzo V al suo posto Adriano VI
18

Agosto

1276 Muore Adriano VI al suo posto viene eletto Giovanni XXI
  1277 Una seconda ambasciata, compo­sta da quattro frati Minori e capeggiata dal generale dell'Ordine Girolamo d'Ascoli (il futuro Niccolò IV), prese parte nell'aprile 1277 ad un importante sinodo, che riconobbe il primato romano e pronunciò la professione di fede conciliare che il grande logoteta aveva fatto a nome dell'imperatore tre anni prima. L'imperatore e suo figlio Andronico avevano si­glato l'atto ufficiale, suggellandolo con la bolla d'oro. Il patriarca Becco chiese di poter conservare immutati gli antichi riti, pur ricono­scendo il primato romano e pronunciando la professione di fede. Il clero però rifiutò il giuramento e l'inserto Filioque perché contrari alla tradizione
20

Maggio

1277 Muore Giovanni XXI al posto venne eletto Niccolò III
  1277 L'ambasciata bizantina che doveva recare al papa le deci­sioni del sinodo giunse a Roma dopo la morte di Giovanni XXI, Niccolò III adottò subito un atteggiamento più rigido nei confronti di Bisanzio.
-

Ottobre

1278 Il papa incaricò una nuova ambasciata di portare a Costantinopoli la risposta papale ai documenti dell'aprile  1277. Le istruzioni date al vescovo di Grosseto Bartolomeo d'Ascoli, capo della missione, erano categoriche. I legati dove­vano chiedere all'imperatore non soltanto una conferma scritta della sua sottomis­sione, ma ottenere anche la promessa del patriarca e degli altri prelati di prestare giuramento secondo la forma prescritta da Roma. Ciò fu chiesto anche al clero di tutte le città. Niccolò III esigeva quindi una to­tale sottomissione canonica alle tradizioni romane.
  1280 Non avendo il basileus accettato  la proposta alleanza con Carlo d'Angiò, il papa decise di permettere la formazione di una coalizione occidentale contro Bisanzio.
22

Agosto

1280 Muore Niccolò III,  non ottenne nulla di più di quanto aveva ottenuto Giovanni XXI. Per di più era riuscito ad irritare la su­scettibilità e la fierezza del clero greco. Al suo posto venne eletto Martino IV,  in politica, subì l'influenza di Carlo d'Angiò, re di Francia, che costò alla Chiesa romana la rottura definitiva con l'Oriente  e la perdita della Sicilia.
3

Luglio

1281 L'approvazione della coalizione contro l'imperatore bizan­tino fu confermata
8

Novembre

1281 Michele VIII Paleologo fu scomunicato da Martino IV
  1282 I cosiddetti vespri sici­liani con cui  ebbe inizio la sollevazione degli isolani contro la tirannia francese. I ribelli si scelsero come loro signore Pietro III d'Aragona e, nono­stante i vari interventi di Martino IV, la Sicilia  non fu più recuperata alla Chiesa.
  1285 Sale al trono di Francia Filippo il Bello, sarà una figura che influenzerà moltissimo la storia della Chiesa
2

Aprile

1285 Eletto Papa Onorio IV
15

Febbraio

1288 Eletto Papa Niccolò IV
  1289 Tripoli cadde in mano ai mussulmani
  1290 Il movimento francescano si trova diviso tra la regola della povertà e la pastorale che richiede invece un minimo di strutture. La Chiesa spinge verso una povertà individuale e non collettiva, ma alcuni francescani vogliono rimanere totalmente fedeli alla regola, e questa nuova impostazione sembra andare contro a questa regola. Il movimento francescano quindi si divide.
18

Maggio

1291 Cade il regno latino di Gerusalemme con la presa di Acri
  1291 Filippo IV ha bisogno di soldi e compie delle confisce ai banchieri italiani
  1293 Muore il Maestro Templare Tibaldo Gaudin, sostituito da Giocomo di Molay
5

Luglio

1294 Eletto Papa Celestino V. Dopo una lunga sede va­cante, a motivo della divi­sione delle due famiglie ro­mane, alla fine, dopo due anni e tre mesi, si ebbe un'e­lezione una­nime nella persona di Pietro, eremita di Morrone negli Abruzzi
13

Dicembre

1294 Preoccupato dal fatto che molti stavano profittando della sua inesperienza per ottenere indebiti favori dalla curia, Celestino V lesse un documento in cui espose i motivi della sua rinuncia, comandando ai cardinali di fare una nuova elezione;  quindi si ritirò nella sua cella di Castel Nuovo, tornando a vivere l’austera vita eremitica, insieme ad alcuni compagni, sul monte Maiella.
24

Dicembre

1294 I cardinali entrarono in conclave eleggendo papa Benedetto Caetani, già consigliere di Celestino V, che prese il nome di Bonifacio VIII
25

Gennaio

1295 Fa da apertura lo sfarzoso corteo per l'incoronazione: il neo eletto pontefice procedette su cavallo bianco, con alle staffe i due vassalli pontifici, Carlo II d'Agiò e Carlo d'Ungheria.
  1296 Morte di Celestino V, tenuto chiuso da Bonifacio VIII temendo potesse realizzarsi uno scisma. Tra i primi atti di Bonifacio VIII, le revoche dei favori e privilegi estorti al suo predecessore da persone prive di scrupoli, ma anche di grazie liberamente concesse, come la Perdonanza dell'Aquila
  1296

Risoluto ad estirpare, e con mano energica, i molti abusi allora presenti nella Chiesa, il pontefice suscitò vivaci opposizioni. Il primo grande scontro Bonifacio lo ebbe con Filippo il Bello, re di Francia, lo Stato più potente e più compatto di allora. Filippo IV, per far fronte alle spese di guerra, aveva imposto delle tasse sui beni del clero, contrariamente alle vecchie prescrizioni del diritto canonico. Nel 1296 il papa, di tutta risposta, emanò la bolla Clericos laicos proibendo, sotto pena di scomunica, che gli ecclesiastici dessero doni o contributi di qualsiasi genere, senza il permesso della Sede Apostolica e inibendo ai sovrani e ai loro ufficiali di riscuotere tasse e tributi dai beni ecclesiastici. Fu guerra. 

10

Maggio

1297 Sottoscritto il proclama di Lunghezza, in cui la famiglia Colonna fu molto presente, proclama dove veniva contestata la legittimità dell'elezione di Bonifacio VIII e comunque la validità dell'abdicazione di Celestino V, per cui si appellavano a un concilio generale, reclamando l'elezione di un nuovo papa.
13

Luglio

1297 Bonifacio VIII e Filippo il Bello raggiunsero un sofferto accordo in realtà fu la prima sconfitta di Bonifacio VIII che ritirò la Clericos laicos e emanò Etsi de States e, come segno della pace conclusa, Bonifacio, nel 1297, canonizzò Luigi IX, avo di Filippo IV.
  1298 Fu guerra quando Stefano Colonna, conte di Romagna rapinò il tesoro papale. Bonifacio VIII convocò i due cardinali Colonna davanti al suo giudizio e chiese ai colonnesi la consegna dei loro castelli. Costoro invece di obbedire, mossero guerra al pontefice. Di tutta risposta, nel maggio, Bonifacio VIII indisse una crociata contro i Colonna, fece radere al suolo il castello di Palestrina, loro principale fortezza; quindi, con bolla In excelso throno, depose Iacopo e Pietro dalla dignità Cardinalizia, li scomunicò, ne confiscò i beni e distrusse Palestrina Castel S. Pietro e altri paesi colonnesi, disperdendo i membri della famiglia Colonna; alcuni si rifugiarono in Francia presso Filippo il Bello.
  1299 Federico strinse un alleanza con il nuovo re di Germania Alberto I d'Asburgo, accusato dal Papa di aver fatto assassinare il suo predecessore Adolfo di Nassau. Questa alleanza contrastava con l'aspirazione del Papa che intendeva sottrarre la Chiesa francese dal controllo del Re. Bonifacio VIII invitò allora il nuovo Re di Germania a comparire alla sua presenza in Roma per discolparsi dall'accusa di assassinio. Questa comparizione non avvenne mai. Anzi il Re di Francia, interpretando l'ingiunzione del Papa verso Alberto d'Asburgo come un affronto verso la sua persona, accentuò ancor più la sua posizione anticlericale mediante la confisca di tutti i beni della Chiesa, provocando un nuovo conflitto con il Papa.
22

Febbraio

1300 Proclamazione del giubileo. I fedeli spontaneamente andarono a Roma alla tomba di Pietro  fiduciosi in un'indulgenza. Bonifacio VIII allora il 22 Febbraio proclamò il giubileo e la remissione dei peccati. Bonifacio elargì l’indulgenza a tutti coloro che, durante l'anno (a cominciare dal Natale precedente, dando così alla bolla anche un valore retroattivo) avessero pregato alle tombe degli apostoli Pietro e Paolo per trenta giorni, se erano romani, per quindici,  se erano forestieri, purchè confessi e pentiti delle loro colpe.
  1300 I Templari possedevano almeno 870 castelli, precettorati e magioni ausiliare dislocati in quasi tutti i paesi della cristianità occidentale
24

Dicembre

1300

L'anno giubilare terminò il 24 dicembre del 1300, ultimo giorno dell'anno,  secondo l'usanza della curia romana (stile della natività). Il giorno dopo, inizio del nuovo anno, il pontefice con una "gratia non bullata" concesse ai pellegrini  ancora presenti in Roma, o impediti durante il viaggio, o morti prima di aver completato le visite alle basiliche, un'ampia indulgenza (concessione "Ad Honorem Dei”). Fu veramente un anno di grazia. Uno dei frutti del giubileo fu la pace che regnò in Italia in quell'anno, un'eccezione per quei tempi travagliati da lotte fratricide.