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L'opera più nota di Tertulliano è LA PRESCRIZIONE CONTRO GLI ERETICI, che si trova in forma integrale al seguente link:



http://www.tertullian.org/italian/de_praescriptione_haereticorum.htm



Cogli eretici noi non possiamo nè dobbiamo entrare in rapporto alcuno: essi brancolano nel buio, fra l'incertezza, la stranezza delle loro dottrine e non sono stati affatto capaci di fissare alcun principio di fede: e il bello è che nelle alterazioni e nelle correzioni che apportano alla sacra dottrina, essi hanno il |xxiv coraggio di portare, come sostegno, la testimonianza dei Sacri Libri: oh, ma a loro non è lecito servirsene per scopi particolari di interpretazione e di falsificazione: nessun diritto possono avere sui Libri Sacri, che sono possesso e vanto unicamente della Chiesa Cattolica. Cristo ha predicato una Sua dottrina e gli Apostoli ne sono siati i depositarî: sono essi che hanno fondato le prime Chiese e da queste, in una fioritura magnifica, si è andata formando la grande Famiglia Cristiana: e si dicono Chiese Apostoliche, perchè dagli Apostoli traggono direttamente la loro origine o ad essi indirettamente si ricongiungono: e sono queste le depositane della dottrina vera, che è la rivelazione fatta agli Apostoli da Gesù Cristo: interroghiamo dunque la vera tradizione ecclesiastica, che riporta la dottrina di Cristo per bocca degli Apostoli e saremo nella verità: il resto è falso: "La nostra credenza è quella stessa della primitiva Chiesa Apostolica, matrice e sorgente della fede: ecco la testimonianza della verità,,. Dicono gli eretici che non è integra la conoscenza che ebbero gli Apostolì della dottrina, del Cristo, o se questa pure sia completa, che essi non hanno tramandato ai posteri per intero |xxv quanto era a conoscenza loro; ciò è falso; l'unità, l'armonia assoluta di tutte le comunità ecclesiastiche su un medesimo simbolo di fede, dimostra la luce della verità: nel campo dell'errore esiste differenza e scisma; la verità rifulge sempre nella piena, organicità assoluta della sua dottrina: la verità evangelica, secondo la dottrina tramandata dagli Apostoli, è stata poi guastata dalle dottrine eretìche che sono seguite e su di essa si sono innestate, falsificandola poi e adulterandola in ogni modo. Eppoi, hanno forse l'eresie la pretesa di vantare una tradizione apostolica? di risalire fino ad essa? ebbene, ci dicano il nome dei loro vescovi e provino come il primo di essi si ricongiunga alla luce Apostolica direttamente: siamo noi, non loro, che possiamo far ciò: Giovanni prepose; ad esempio, come vescovo alla Chiesa di Smirne, Policarpo; e Pietro elevò al seggio episcopale di Roma, Clemente: gli eretici può essere pur vero che possano vantare precursori che risalgano all'epoca Apostolica, ma furono proprio coloro che cominciarono a spacciare dottrine che gli stessi Apostoli condannarono. Così noi possiamo, lungi da ogni dubbio d'errore, stabilire che l'eresie non |xxvi possono risalire all'età Apostolica, ma sono ad essa posteriori; oppure che, se risalgono fin là, esse ebbero dagli Apostoli stessi la loro condanna, per le aberrazioni cui si abbandonavano, nei rispetti della più perfetta dottrina.

Dunque, solo la Chiesa ha l'assoluto possesso delle Scritture, alle quali gli eretici non possono in alcun modo ricorrere o attingere.

Passiamo poi a considerare tutto il modo di vivere e di procedere degli eretici, e scorgeremo facilmente che, mentre fra i Cristiani tutto è ordine, è armonia, è concordia, è unità, dall'altra parte regnano la discordia più assoluta, la contradizione, il capriccio, il dissenso; tutto nel campo loro è falsità e alterazione d'ogni più sano, più puro, più saldo principio di fede. Manca fra loro ogni disciplina, ogni spirito di organizzazione; ogni regola circa le diverse cariche e attribuzioni. Il punto più strano degli eretici è il sistema che costoro seguono nella predicazione, colla quale, invece di perseguire lo scopo di convertire i pagani, cercano di deviare dalla retta via i seguaci della vera fede: è un'opera negativa, deleteria che essi compiono, |xxvii propria, appunto di chi, non adendo nulla di proprio da potere saldamente affermare, tutto poi fa consistere nello scalzare il fondamento della credenza vera. 

Scismi presso gli eretici si può dire che non esistano, perchè il carattere della loro dottrina è lo scisma di per sè stesso, in quanto, nella mancanza assoluta di unità, è un dissenso continuo; ciascuno pensa a capriccio suo, modificando la credenza di colui che ha tramandato quella medesima: tutto dunque è arbitrio e licenza presso gli eretici, dai quali si deve star lontani e seguire, nella purità dell'animo nostro, il più saldo, severo principio di fede, avendo rocchio a quel momento nel quale, dinanzi alla figura di Cristo giudicante, dovremo dar conto della fede nostra e di come abbiamo saputo serbare nell'anima la fiamma vivificatrice e animatrice d'ogni migliore energia.

di   G. MAZZONI