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Da sempre sostenitore della scienza come strumento di divulgazione dell’ateismo, il matematico Piergiorgio Odifreddi ha affermato che «per uno scienziato, essere cattolico è innaturale», ampliando comunque la categoria: «mi è difficile credere che persone intellettualmente strutturate  siano dei credenti» (intervista a C.S. Fioretti, Perché Dio non esiste, Aliberti 2010, p.10).


Date queste convinzioni, sorprende leggere oggi su Repubblica un suo breve articolo in cui ha elogiato gli scienziati e i premi Nobel di origine irlandese, intitolato per l’appunto: «Ma quanti premi Nobel in Irlanda!».
Ha citato il cattolico-anglicano Jonathan Swift, decano della Cattedrale di San Patrizio di Dublino, nonché autore de I viaggi di Gulliver, il premio Nobel cristiano protestante William Yeats e il cattolico Seamus Heaney. Tutti scrittori, quindi inutili ai suoi occhi scientisti. E' poi dunque passato ad elencare gli scienziati irlandesi più celebri.

Il primo della lista è il fisico Ernest Walton, vincitore del Nobel per la prima decomposizione artificiale dell’atomo, dando un incredibile contributo fisica nucleare grazie alla sperimentazione dell’accelerazione di particelle. Sicuramente un ateo, quindi? Assolutamente no, cresciuto come cristiano metodista, Walton era molto impegnato a proclamare la fede cristiana e attivo nella sua Chiesa, intervenendo più volte sul prolifico rapporto tra fede e scienza, anche dopo la vittoria del Nobel. Addirittura, per la gioia del suo estimatore italiano, Odifreddi, ha incoraggiato il progresso scientifico come un metodo per conoscere meglio Dio: «Un modo per conoscere la mente del Creatore»ha detto«è quello di studiare la sua creazione. Dobbiamo ringraziare Dio perché possiamo studiare la sua opera d’arte, e questo dovrebbe applicarsi a tutti gli ambiti del pensiero umano. Il rifiuto di usare la nostra intelligenza con onestà è un atto di disprezzo per Colui che ci ha dato tale l’intelligenza».

Il secondo celebre scienziato irlandese citato da Odifreddi è stato William C. Campbell, vincitore del premio Nobel per la medicina nel 2015 grazie alla scoperta di una nuova terapia contro le infezioni causate da parassiti intestinali. Anch’egli una persona “intellettualmente strutturata” e, quindi, attivista dell’ateismo, secondo i criteri dell’ex matematico italiano. Neanche per sogno, nemmeno lui. Campbell, formatosi al Trinity College di Dublino, prestigioso istituto d’istruzione a livello mondiale nato per volontà della Chiesa cattolica, nell’ottobre 2015 ha dichiarato«Io credo in Dio. Prego ogni singola notte della mia vita, anche se ho un rapporto complicato con la religione. La religione e la scienza possono coesistere, conosco diversi atei militanti e molti loro buoni argomenti, ma c’è un livello di argomentazione a cui non riescono ad arrivare. Credere in qualcosa che si sa che esiste non è una questione di fede, non richiede fede. Gabriel Rossetti, poeta inglese, era dispiaciuto per gli atei, perché non avevano nessuno a cui sentirsi grati. Questo mi ha sempre sorpreso perché abbiamo così tanto da essere grati! Io credo, e credo nella preghiera».

«A dimostrazione del suo ingegno, l’Irlanda ha addirittura avuto per 35 anni un primo ministro o un presidente matematico, nella persona di Éamon De Valera», ha concluso Odifreddi. Lo sbadato Piergiorgio, però, non sa che De Valera era sì un matematico, ma anche un devoto cattolico che riteneva il cattolicesimo il centro dell’identità irlandese, tanto che nel 1937 fece adottare una nuova costituzione, in cui riconobbe una “posizione speciale” al cattolicesimo romano (seppur garantendo la libertà di culto) e un riconoscimento del concetto di matrimonio cattolico, nel quale vietava il divorzio civile.

Se per Odifreddi è difficile credere che persone intellettualmente strutturate possano essere credenti, la realtà mostra ancora una volta che si sbaglia.


[Modificato da Credente 03/05/2016 22:13]