00 15/11/2019 17:37

l’Osservatorio sulla Crisitanofobia è impegnato da 3 anni in aiuti umanitari in Siria, in partnership con la Custodia della Terra Santa e l’Associazione pro Terra Sancta.

 

Tre progetti sono stati portati a termine negli ultimi 12 mesi, gli aiuti al “Franciscan Music Center per i bambini di Damasco”, alla scuola cristiana di Al-Muwahade, ad Hassakè e all’asilo di Maaloula, all’interno del complesso della chiesa cattolica greco-melchita di St. George.

 

Ringrazio di cuore tutti i sostenitori che hanno permesso all’Osservatorio sulla Cristianofobia di portare un pò di gioia e di speranza a questo popolo martoriato.

 

Oggi vorrei aggiornarti brevemente riguardo alla sempre difficile situazione dei cristiani in Siria, vittime di un conflitto che ha già fatto 490 mila morti. E che ancora non vede una conclusione.

 

Mentre parte della popolazione è riuscita a lasciare il paese, la maggioranza è rimasta e cerca di sopravvivere nelle loro città ed abitazioni.

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* * * Secondo Open Doors, l’agenzia americana di sostegno ai cristiani perseguitati, i cristiani che si trovano coinvolti nel conflitto siriano sono dai 40 ai 50 mila.

“Siamo molto preoccupati per coloro che stanno abbandonando le proprie abitazioni” afferma il direttore delle operazioni di Open Doors in Medio Oriente.

E continua: “I cristiani hanno un doppio timore: non solo per via dei combattimenti, ma anche a causa dell’opportunità che potrebbero avere gli estremisti in questa situazione così incerta”.

E poi ci fa un appello: “I cristiani in queste aree della Siria hanno bisogno che la famiglia della Chiesa globale si alzi in preghiera e stia con loro in questo momento tragico e nel lungo periodo”.

Già negli ultimi 2 anni, molti cristiani erano fuggiti nel Kurdistan iracheno, ritenuto più sicuro: negli ultimi giorni, altre famiglie sono scappate in quell’area, che quindi torna nuovamente a dover affrontare un’emergenza.

* * * Inoltre, proprio due giorni fa il Morning Star News, l’agenzia americana di notizia e di monitoraggio riguardo la situazione dei cristiani perseguitati, riporta che i militanti dello Stato Islamico (IS) hanno rivendicato la responsabilità per l’uccisione di un prete cattolico armeno e di suo padre lunedì scorso nella Siria orientale.

Il Reverendo Hovsep Bedoyan, e suo padre, Abraham Bedoyan, sono stati uccisi da uomini armati nella Siria orientale. Il sacerdote aveva fatto una visita pastorale a Deir ez-Zor, una roccaforte dell'IS fino a quando le forze siriane non l’hanno ripresa negli ultimi due anni. Stava supervisionando la ricostruzione di un edificio della chiesa in quella città.

Lui e suo padre erano su una macchina con altre due persone, tra cui il diacono Fadi Sano, che è stato ferito dagli spari. Sono stati attaccati mentre si stavano avvicinando alla chiesa cattolica armena a Deir ez-Zour.

Lo stesso giorno a Qamishli, i bombardamenti nei pressi di una chiesa caldea hanno ucciso almeno sei civili. L'IS ha anche rivendicato la responsabilità di tali attacchi.

* * * Nel frattempo, riporta Asia News, l’agenzia di stampa del Pontificio Istituto Missioni Estere, il Presidente americano Donald Trump ed il suo omologo turco Recep Erdogan si sono incontrati nel contesto dell’offensiva turca contro i curdi e i cristiani nel nord-est della Siria.

Se da un lato Trump esalta il rapporto con Erdogan, dall’altra parte il Congresso americano rilancia le critiche verso Ankara per l’offensiva in Sira, che ha colpito un partner strategico nella lotta contro lo Stato islamico.

Il fatto è che i cristiani in Siria continuano a essere perseguitati, molti sono in fuga in cerca di salvezza. E cosa fa la comunità internazionale? Veramente poco.

Un esempio? Qualche mese fa Inside Over, l’autorevole testata partner de Il Giornale, denunciava la mancanza di volontà dell’Europa nel voler accogliere i rifugiati cristiani siriani. Il caso, secondo Inside Over, è diventato politico in Gran Bretagna, dove alcuni dati dimostrano come il numero dei cristiani ospitati è esiguo rispetto alla complessità del problema.

Ad esempio, nel 2017 il governo di Londra accoglie le domande di asilo da parte di 4.850 siriani. Di questi, solo 11 sono cristiani.

Noi dell’Osservatorio cerchiamo di aiutare tutti quelli che rimangono in Siria, soprattutto nella parte del paese dove c’è ancora un po’ di pace e una certa normalità. Sono cristiani che, con grande coraggio, hanno preferito rimanere nel loro paese, malgrado le tante difficoltà e i tanti pericoli.