00 20/10/2012 13:30

Argentina:
isteriche femministe attaccano la cattedrale e i cattolici

Un gruppo di 500 femministe radicali argentine, nella città di Posadasha pensato di richiedere la legalizzazione dell’aborto e un trattamento speciale in materia di omicidio nel codice penale (femminicidio) vandalizzando scuole, case, auto e monumenti.

Non contente hanno cercato di entrare nellacattedrale cattolica della città per tentare di distruggerla, protetta tuttavia da una catena umana pacifica di giovani cattolici, che sono riusciti ad evitare che la chiesa venisse profanata.

Recitando con tranquillità il rosario (facendo ancora di più infuriare le paladine della tolleranza), come si vede nel video qui sotto, si sono lasciati umiliare dalle femministe, venendo sporcati di pittura sul volto e sugli abiti ed evitando di reagire alle provocazioni. Tuttavia il gruppo di esaltate è riuscito a vandalizzare i muri della cattedrale con scritte del genere. “l’unica chiesa illuminata è quella che brucia” “nessun Dio, nessun modello, nessun marito”“Chiesa spazzatura, tu sei la dittatura“.

Il vescovo di Posadas, mons. Juan Rubén Martínez, data l’assenza di forze dell’ordine, ha chiesto giustizia per l’aggressione subita da parte dei giovani e ha comunicato che le scritte sulle mura non saranno cancellate per due giorni così che la gente conosca e rifletta su quale sia il livello dei nemici della chiesa.

Due mesi fa alcune isteriche femministe russe, le Pussy Riothanno pensato di manifestare le loro idee politiche intonato un inno blasfemo nella cattedrale del Salvatore, la chiesa ortodossa più importante della città, insultando pesantemente il Patriarca.  Nel 2011, in Italia, un gruppo di femministe ha fatto irruzione durante il Salone di Torino impedendo la presentazione del libro del leader storico del Movimento per la vita, Carlo Casini. Ma davvero le donne sentono il bisogno di essere rappresentate e difese socialmente da queste esagitate?