00 09/10/2012 00:12

Pontifex.RomaSette chiese protestanti chiuse d'autorità in Cabilia senza nessuna motivazione da parte delle autorità. La protesta dei cristiani. L'attenzione dei media si concentra su alcuni punti di grande sofferenza per la libertà religiosa – quali Pakistan o Afghanistan – e in genere trascura altri Paesi. Un esempio viene oggi dall’ Algeria, segnalato da “Riposte catholique” un sito francese che guarda oltre il Mediterraneo. “Nessuna costrizione in religione”, recita un famoso versetto islamico, ma, afferma Riposte catholique, “il senso è chiaro: libertà di entrare ma non di lasciare l’islam”. La Cabilia e i suoi cristiani sono spesso nel mirino delle autorità algerine; in particolare i protestanti, che sfidano con più visibilità la tacita legge che vuole le chiese cristiane chiuse nel loro ambito, senza la possibilità di diffondere la Buona novella. Il primo magistrato della wilaya di Bejaia domenica scorsa ha notificato la chiusura di sette chiese evangeliche, che hanno dovuto sospendere le attività di preghiera.

“Non ci hanno dato nessuna ragione, ci hanno detto semplicemente che la decisione è in rapporto a una legge che regola il culto non musulmano in Algeria”, ha dichiarato il pastore Mustafà Krim, che aggiunge che la decisione “è arbitraria”.

La Costituzione riconosce, in via di principio il diritto alla libertà religiosa. Ma i fatti sembrano ben diversi….

Marco Tosatti
Vaticanista de "LaStampa (VATICAN INSIDER)"
Pubblicazione su segnalazione dell'autore