00 10/01/2012 21:57
Quasi a dare tristemente ragione al Pontefice, il 2012 è cominciato con una dimostrazione devastante di questo odio. In Nigeria — paese al 48% cristiano — musulmani fondamentalisti hanno presso d'assalto diverse chiese durante la Messa di Natale, sparando all'impazzita e lanciando ordigni incendiari. Bilancio: trentacinque morti e quasi cento feriti.

L'attacco è stato rivendicato dal gruppo islamista Boko Haram, facente capo alla rete di Al Qaeda in Africa centrale.

Non pago di questo sanguinoso attentato, Boko Haram ha diramato un ultimatum: pena l'esecuzione sommaria, tutti i cristiani devono abbandonare il nord della Nigeria entro metà gennaio. Una vera "pulizia etnica" in atto sotto i nostri occhi!

Trovate esagerata l'espressione "pulizia etnica"? Date uno sguardo a questo video, che mostra cristiani arsi vivi in Costa d'Avorio:


http://www.youtube.com/watch?v=yxfW9P82vgY&feature=player_embedded&skipcontrinter=1


Nel denunciare la Cristianofobia, oltre ai Paesi a maggioranza islamica, il Papa ha individuato altre zone dove il cristianesimo è oggetto di persecuzione, a cominciare dall'Unione Europea dove, all'insegna di un laicismo oltranzista, si cerca di cancellare ogni traccia di Fede cristiana dalle istituzioni e dalla vita pubblica.

Rientra in questa Cristianofobia il moltiplicarsi di atti vandalici ai danni di edifici ed oggetti sacri. L'anno scorso, per esempio, secondo i dati della Gendarmerie, sono state bruciate quarantadue chiese in Francia. In questo triste computo rientrano anche le blasfemie, sempre più frequenti sui mezzi di pubblicità. Tanto da indurre alcuni analisti a parlare di un vero e proprio "terrorismo blasfematorio".

Queste blasfemie vengono speso spacciate per "arte". È il caso dell'opera teatrale "Sul concetto di volto nel Figlio di Dio", del regista Romeo Castellucci.

Dopo un crescendo di provocazioni e di ingiurie dal sapore gnostico e freudiano, l'opera si conclude col lancio di pietre ed escrementi contro il famoso quadro di Antonello da Messina raffigurante Nostro Signore Gesù Cristo.

In Francia questo lurido spettacolo è stato oggetto d'una massiccia campagna di proteste che, partendo da ambienti cattolici tradizionalisti, hanno man mano coinvolto anche le gerarchie ecclesiastiche. L'arcivescovo di Parigi, cardinale André Vingt-Trois, ha condotto una veglia di preghiera in riparazione.