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SABATO SANTO

Secondo una vecchia tradizione, questo è il giorno senza l`Eucaristia, il giorno del silenzio e del digiuno a causa della morte del Redentore. Solo la sera si radunano i fedeli per la veglia notturna e le preghiere. I riti del Sabato Santo, anche se celebrati ancora la sera di questo giorno, in sostanza appartengono già alla liturgia della Domenica della Risurrezione.
Il corpo del Figlio di Dio riposa nel sepolcro. All`entrata del sepolcro fu posta una grande pietra, furono apposti i sigilli e le guardie. Se n`è andato il nostro Pastore, la fonte dell`acqua viva; perciò, la Chiesa piange su di lui come si piange l`unico figlio l`Innocente, il Signore è stato ucciso. Il Signore disse una volta: «Come Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, cosí il Figlio dell`uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra» (Mt 12,40); «distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere» (Gv 2, 9).
Nella Liturgia delle ore, nella sua quotidiana preghiera, la Chiesa professa la fede nella Risurrezione di Gesú, nella vittoria di Gesú sulla morte. Il Signore riposa in pace, ma nella speranza che il suo corpo non subirà la corruzione della morte; si apriranno le porte eterne ed entrerà il Re della Gloria; il Signore sconfiggerà le forze infernali e le porte della morte; il Padre salverà la sua anima dal potere delle tenebre.
Fra poco il Signore acclamerà: «Ero morto, adesso vivo in eterno - mie sono le chiavi della morte e dell`abisso». Il chicco di grano gettato in terra porterà frutto. La Chiesa in preghiera attende la Risurrezione del Signore. La preghiera della Chiesa può essere riassunta nel canto, che inizia la odierna liturgia delle ore: «Venite, adoriamo il Signore, il crocifisso e sepolto per noi».

Fratelli carissimi, supplichiamo umilmente
Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo
unico creatore dell`universo,
in questa grande mattina del grande sabato,
ossia della deposizione del Corpo del Signore,
affinché colui che trasse Adamo misericordiosamente
dalle profondità degli inferi,
per la sola misericordia del Figlio suo
tragga noi che con forza gridiamo
dalla feccia presente alla quale aderiamo.
Gridiamo infatti e preghiamo
perché il pozzo dell`inferno non apra su di noi la sua bocca
e liberati dal fango del peccato,
non ricadiamo in esso.

(Missale Gothicum, ed. L.C. Mohlberg, Roma 1961, n. 219)


1. Morte e risurrezione

Benedetto sei, Signore, insegnami i tuoi decreti!

Sei stato deposto in una tomba, o Cristo che sei la Vita,
e le milizie degli angeli, stupefatte,
danno gloria alla tua condiscendenza.

O Vita, come muori? come abiti una tomba?
Ma tu distruggi il regno della morte
ma tu fai risorgere i morti dall`Ade!

Ti esaltiamo, o Gesú, Re,
adoriamo il tuo sepolcro e i tuoi patimenti,
per i quali ci hai salvati dalla corruzione.

Tu che hai stabilito le misure della terra,
o Gesú, Re dell`universo, oggi tu abiti in una piccola tomba,
per far risorgere i morti dai loro sepolcri.

O Gesú Cristo mio, Re dell`universo,
che sei venuto a cercare tra gli abitanti dell`Ade?
Forse sei venuto a liberare la razza dei mortali?

Il Signore di tutte le cose, lo vediamo, è morto,
è stato deposto in un sepolcro nuovo,
lui che svuota le tombe dei morti.

O Cristo, o Vita, sei stato deposto in una tomba
e con la tua morte hai distrutto la Morte
e fatto zampillare sul mondo la vita.

Sei stato messo in mezzo ai malfattori come un malfattore,
o Cristo, che ci giustifichi tutti
dalla malizia dell`antico insidiatore.

Il Bellissimo di bellezza piú di tutti i mortali
appare come un morto senza figura,
lui che fa bella la natura dell`universo.

Come reggerà l`Ade alla tua presenza?
non sarà spezzato, ottenebrato, accecato
dallo splendido fulgore della tua luce?

Gesú, luce mia, dolce e salvifica,
come ti nascondi in una tomba oscura?
Oh, tolleranza ineffabile, infinita!

Anche la natura spirituale,
le moltitudini degli angeli incorporei,
sono senza parola, o Cristo,
di fronte al mistero della tua sepoltura
inesprimibile, ineffabile!

O straordinario prodigio! O accadimento nuovo!
Colui che mi elargisce il respiro
è trasportato senza respiro
dalle mani di Giuseppe,
che gli rende le ultime cure.

Tramonti in una tomba, o Cristo
senza separarti dal seno del Padre.
Ecco il mistero strano e meraviglioso!
Vero Re del cielo e della terra
ti riconosce tutto il creato, o Gesú,
per quanto rinchiuso in una tomba piccolissima.

Quando tu fosti deposto nella tomba, o Cristo Creatore,
le fondamenta dell`Ade vacillarono
e i sepolcri dei morti si aprirono.

Colui che tiene la terra nella sua mano,
ora, morto, è trattenuto col corpo sotto terra,
ma libera i morti dalla presa dell`Ade...

Non piangere per me, o Madre,
vedendo nella tomba il Figlio
che senza seme hai concepito nel tuo seno.
Risorgerò, infatti, e sarò glorificato
e innalzerò nella gloria incessantemente
coloro che ti esaltano con fede e con amore,
perché io sono Dio!

Alla tua nascita straordinaria, ho sfuggito le doglie
e sono stata sovrannaturalmente beata,
o Figlio che non hai principio;
ma ora, vedendoti morto, Dio mio, senza respiro,
sono orribilmente dilaniata dalla spada del dolore;
risorgi, dunque, perché io possa essere detta beata.

La terra mi nasconde perché lo voglio,
ma tremano i custodi dell`Ade
vedendomi rivestito di una tunica insanguinata,
o Madre, dal sangue della vendetta;
perché io, Dio, ho abbattuto i nemici sulla croce;
e risorgerò di nuovo e ti darò gloria!

Esulti il creato, si allietino tutti gli abitanti della terra!
L`Ade, il nemico, è stato spogliato.
Vengano avanti le donne con gli aromi,
io libero Adamo ed Eva e tutta la loro schiatta
e al terzo giorno risorgerò!...

Oggi una tomba racchiude Colui che nella sua mano stringe il creato,
una pietra copre Colui che copre i cieli con la sua potenza.
Dorme la Vita e l`Ade trema e Adamo è sciolto dalle sue catene.
Gloria alla tua Economia!
Per essa, dopo aver compiuto tutto
tu ci hai donato il sabato eterno,
la tua resurrezione santissima dai morti!

Quale spettacolo si contempla, quale riposo quello di oggi!
Dopo aver compiuto l`Economia della passione,
il Re dei secoli celebra il sabato in una tomba,
e ci offre un sabato nuovo. A lui gridiamo:
Risorgi, o Dio, e giudica la terra
perché tu regni nei secoli,
tu che possiedi infinita la grande misericordia!

Venite, vediamo la Vita nostra giacente in una tomba,
per vivificare i morti che sono nelle tombe.
Venite oggi a contemplare il rampollo di Giuda che dorme:
a lui con il profeta gridiamo: Giaci e dormi come un leone;
chi ti risveglierà, o Re? Risorgi per tuo potere,
tu che volontariamente hai dato te stesso per noi.
Signore, gloria a te!

Giuseppe chiese il corpo di Gesú
e lo depose nel suo sepolcro nuovo.
Infatti doveva uscire fuori dalla tomba come da un talamo.
Gloria a te, che hai spezzato la potenza della morte,
gloria a te, che hai aperto agli uomini le porte del paradiso!
Il grande Mosè prefigurava misticamente il giorno di oggi,
dicendo: E Dio benedisse il settimo giorno.
E` questo infatti il sabato benedetto, è questo il giorno del riposo,
nel quale il Figlio Unigenito di Dio si è riposato da tutte le sue opere,

celebrando il sabato nella sua carne per l`Economia della morte,
e, ritornato di nuovo quello che era per la resurrezione,
ci ha donato la vita eterna;
perché è il solo Buono e Amico degli uomini!

Piú che benedetta tu sei, Madre di Dio Vergine,
perché l`Ade è stato fatto prigioniero
da Colui che si è incarnato da te,
Adamo è stato richiamato alla vita,
la maledizione è stata uccisa,
Eva liberata, la morte messa a morte
e noi siamo stati vivificati.
Perciò inneggiando gridiamo:
Benedetto il Cristo, il Dio nostro,
che cosí si è compiaciuto;
gloria a te!

(Liturgia orientale della Settimana Santa)


2. La morte di Cristo

E non è senza scopo che un altro evangelista abbia scritto che il sepolcro era nuovo (cf. Gv 19,41), un altro che era il sepolcro di Giuseppe (cf. Mt 27,60). Di conseguenza, Cristo non aveva un sepolcro di sua proprietà. Effettivamente, il sepolcro viene allestito per quanti stanno sotto la legge della morte (cf. Rm 7,6); ma il vincitore della morte non ha un sepolcro proprio. Che rapporto ci potrebbe essere tra un sepolcro e Dio? Del resto l`Ecclesiaste dice di colui che medita sul bene (cf. Sir 14,22): Egli non ha sepoltura (Qo 6,3). Perciò, se la morte è comune a tutti, la morte di Cristo è unica, e perciò Egli non viene seppellito insieme con altri, ma è rinchiuso, solo, in un sepolcro; infatti l`incarnazione del Signore ebbe tutte le proprietà simili a quelle degli uomini, però la somiglianza va insieme con la differenza della natura: è nato da una Vergine con la somiglianza della generazione, e con la dissomiglianza della concezione. Curava gli ammalati, ma intanto imperava (cf. Lc 5,24). Giovanni battezzava con l`acqua, Egli con lo Spirito (cf. Lc 3,16). Perciò anche la morte di Cristo è comune a quella degli altri secondo la natura corporea, ma unica secondo la potenza.
E chi è mai questo Giuseppe, nel cui sepolcro Egli viene deposto? Senz`alcun dubbio è un giusto. E` bello perciò che Cristo sia affidato al sepolcro di un giusto, e là il Figlio dell`uomo abbia dove posare il capo (cf. Lc 9,58) e trovi riposo nel domicilio della giustizia...
Non tutti riescono a seppellire il Cristo. Del resto le donne, sebbene pietose, stanno lontano, e appunto perché sono pietose osservano con ogni cura il posto per poter recare gli unguenti e cospargere il corpo (cf. Lc 23,55; Mt 27,55). Ma poiché sono piene d`ansia, si allontanano per ultime dal sepolcro e ritornano per prime al sepolcro (cf. Lc 23,55). Sebbene manchi la fermezza, non manca la premura.

(Ambrogio, Exp. Ev. Luc., 10, 140 s., 144)


3. Meraviglie della morte del Signore

E` piú sorprendente la misericordia di Dio verso di noi, per il fatto che Cristo è morto, non per dei giusti né per dei santi, ma per degli iniqui ed empi; e non potendo, per la sua natura divina, subir la morte, nascendo da noi, prese quell`umanità che offrí per noi. Per bocca del profeta Osea una volta minacciò la nostra morte con la potenza della sua morte dicendo: Sarò la tua morte, o morte sarò il tuo morso, o inferno (Os 13,14). Morendo, infatti, subí le leggi dell`inferno, ma risorgendo le spezzò, e cosí infranse la perennità della morte, facendola, da eterna, temporale. Come, infatti, tutti muoiono in Adamo, cosí tutti risorgono in Cristo (1Cor 15,22).
Si faccia perciò quanto dice l`apostolo Paolo, o dilettissimi: Coloro che vivono, non vivano piú per sé, ma per colui che per tutti è morto e risorto (2Cor 5,15); e poiché le cose vecchie son passate ed ora è tutto nuovo, nessuno rimanga nella vetustà della vita.

(Leone Magno, Sermo 59, 8)


4. Corri, Maria: Va` a dire: «Lo Sposo si è svegliato!»

Che la lingua pubblichi ormai queste cose, o donna, e le spieghi ai figli del Regno che attendono che io, il Vivente mi risvegli. Corri, o Maria, a radunare in fretta i miei discepoli. Io ho in te una tromba dalla voce possente: suona un canto di pace alle orecchie timorose dei miei amici nascosti; quasi da sonno tutti risvegliali, perché vengano al mio incontro e che accendano le torce. Va` a dire: «Lo sposo si è svegliato, uscendo dalla tomba, senza nulla lasciare dentro la tomba. Scacciate da voi, o apostoli, la mortale tristezza, poiché si è svegliato colui che offre agli uomini decaduti la risurrezione».

(Romano il Melode, Carmen XL, De resurrect., 12)