CREDENTI

TESTIMONIANZE DI EX MUSSULMANI

  • Messaggi
  • OFFLINE
    AmarDio
    00 26/01/2011 09:50
    RIPORTIAMO UNA TESTIMONIANZA DI ALCUNI EX MUSSULMANI.

    www.gloria.tv/?media=125748
    [Modificato da AmarDio 26/01/2011 09:50]
  • OFFLINE
    Credente
    00 12/01/2015 11:24
    Iman convertido al cristianismo

    Imam convertito al cattolicesimo:
    “Nel Corano si dice che Gesù Cristo è vivo”

    Mario Joseph era un imam di 18 anni, è diventato cristiano e suo padre ha cercato di assassinarlo. Oggi è predicatore cattolico in India. È un caso unico al mondo. È il primo chierico musulmano ad aver abbracciato il cristianesimo, il che ha rappresentato una condanna a morte. Nel cimitero del suo villaggio indiano c'è una lapide con il suo nome, e sotto una bara con una scultura di creta delle sue dimensioni. Suo padre gli ha detto: “Se vuoi essere cristiano devo ucciderti”. Invece è vivo, e Lartaún de Azumendi è riuscito a intervistarlo per “La Noche de COPE”.

    Mario Joseph, lei aveva 18 anni ed era un chierico musulmano. Cos'è successo per farle cambiare vita?

    Ero il terzo di sei fratelli, e quando avevo otto anni mio padre mi ha mandato a una scuola coranica per diventare imam. Dopo dieci anni di studio, a 18 anni sono diventato imam. Un giorno stavo predicando nella moschea che Gesù Cristo non era Dio e una persona presente mi ha detto di non dirlo e mi ha chiesto chi fosse Gesù Cristo. Visto che non avevo risposte da dare, mi sono messo a leggere tutto il Corano e ho scoperto che al capitolo 3 parla di Gesù e lo nomina molte volte come Gesù Cristo, e nel capitolo 19 si parla di Maria.

    Nel Corano, Maria è l'unico nome femminile ad apparire, e si dice che Gesù è la Parola di Dio.

    La zona dell'India in cui viveva era musulmana?

    Sì. È a maggioranza musulmana e induista, in pratica non ci sono cristiani.

    Com'è iniziato il processo di conversione a partire da quel dubbio mentre stava predicando?

    Nel Corano si dice che Maometto è morto, ma che Gesù Cristo è ancora vivo. Quando ho letto questo ho pensato “Allora chi devo accettare, quello che è morto o quello che è vivo?”.

    Ho chiesto ad Allah chi dovevo accettare e mi sono messo a pregare perché mi aiutasse, e quando mi sono messo a pregare ho aperto il Corano, dove al capitolo 24 versetto 10 si dice che chi ha un dubbio di questo tipo sul Corano deve andare a leggere la Bibbia. Per questo ho deciso di iniziare a studiare la Bibbia. Mi sono allora reso conto di chi fosse il vero Dio, e da lì ho abbracciato il cristianesimo.

    Lo racconta in modo naturale pur conoscendo la situazione che poteva vivere per aver accettato tutto ciò. Cos'è successo intorno a lei?

    Quando mi sono convertito sono andato in un centro per ritiri e la mia famiglia ha iniziato a cercarmi. Mi ha trovato lì. Mio padre mi ha colpito con forza e mi ha portato a casa. Quando siamo arrivati mi ha messo in una stanza, mi ha legato mani e piedi, mi ha denudato, mi ha messo sostanze piccanti sugli occhi, sulla bocca e nel naso e mi ha lasciato lì senza cibo per 28 giorni. Passato questo periodo è venuto e mi ha preso per il collo per vedere se ero vivo.

    Ho aperto gli occhi e ho visto che aveva un coltello in mano. Mi ha chiesto se accettavo Gesù e mi ha detto se lo accettavo mi avrebbe ucciso. Sapevo che mio padre mi avrebbe ucciso perché è un musulmano molto duro, era convinto. Gli ho detto che accettavo Gesù Cristo e in quel momento una luce molto potente ha colpito la mia mente e mi ha dato la forza per gridare con tutto il fiato che avevo in corpo “Gesù!”.

    In quel momento mio padre è caduto e il coltello che aveva in mano gli si è conficcato nel petto. Si è fatto un grande taglio, ha iniziato a sanguinare copiosamente e gli usciva schiuma dalla bocca. La mia famiglia, preoccupata, lo è venuto a cercare, lo ha portato all'ospedale e si è dimenticata di chiudere la porta. Sono riuscito a uscire e a prendere un taxi per andare al centro per ritiri in cui mi avevano catturato e sono rimasto nascosto lì.

    Sembra incredibile che lei abbia avuto la forza fisica per uscire di casa e andare al centro di accoglienza cattolico..

    Anche se ero ormai pelle e ossa e debilitato, quella luce ha fatto sì che prendessi le forze e avessi una forza che non so da dove venisse. Ad ogni modo, subisco le conseguenze di quel castigo ancora oggi perché ho un'ulcera allo stomaco e ulcere in bocca.


    Sembra una storia toccata da Dio. Non è normale che si esca rafforzati in quel modo. Quanto tempo fa è accaduto?

    18 anni fa. La sofferenza ancora mi accompagna, perché nel Corano è scritto in più di 18 passi che chi rifiuta il Corano va eliminato.

    Da allora non ha più rivisto suo padre?

    Non sono tornato nel mio villaggio. Non ho mai più calpestato la mia terra. Non è solo questo; sono sepolto lì perché i miei genitori hanno costruito una tomba, con una lapide con il mio nome e il giorno in cui sono nato.


    Per ascoltare l'intervista integrale in spagnolo sulla pagina web di COPE:http://www.cope.es/player/id=2013110504370001&activo=10
     
    * * *

    Nota dell'editor: Come ci hanno fatto notare alcuni lettori, in base alla prima versione dell'intervista, M. Joseph citava il capitolo 24 versetto 10 del Corano, che non dice assolutamente nulla di quello che si afferma nell'intervista. Dopo le opportune verifiche, abbiamo potuto constatare che si è verificato un errore di traduzione da parte della dottoressa Ana Cantos, e che il versetto al quale si riferisce M. Joseph è il 10:94, che dice: “Se dubiti a proposito di ciò che abbiamo fatto scendere su di te, interroga coloro che già prima recitavano le Scritture. La Verità è giunta loro dal tuo Signore: perciò non essere tra i dubbiosi”.

    Per meglio inquadrare il senso delle sue affermazioni circa la conversione, riportiamo l'introduzione del testo originale in inglese di M. Joseph In search of you (cfr.http://www.shvoong.com/books/389356-search/):
     

    Ha studiato il Santo Corano in modo approfondito e ha predicato appassionatamente che Gesù non era Dio fino a che ha trovato la pace ai piedi della Croce. Un giorno, quando aveva appena predicato negando la divinità di Gesù, gli è apparso un estraneo che gli ha chiesto chi fosse Cristo se non era Dio. Cristo è il Figlio di Dio, un profeta o un uomo normale? Se non è uno di questi, allora ha vissuto sulla terra? La crocifissione è avvenuta o è solo una finzione? Ha posto queste domande e se ne è andato senza aspettare una risposta. Le domande hanno gettato semi di confusione in lui, che non poteva ignorarle perché il Corano afferma: “Non dite su Allah altro che la verità. Il Gesù Cristo (o Messia), figlio di Maria non è altro che un messaggero di Allah, una Sua parola che Egli pose in Maria, uno spirito da Lui [proveniente]” Sura An-Nisa: ayath 171 (Capitolo 4:171). Il Santo Corano diceva esattamente ciò che dice la Bibbia in Giovanni 1,1, Giovanni 1,14 e Matteo 1,18. Dio non può essere separato dalla sua parola. Un uomo senza spirito è un corpo morto. Gesù è lo spirito di Dio, e se si separa da Dio allora Dio è morto.

    Tutto ciò ha iniziato a tormentarlo, e si è rivolto al suo maestro. Le risposte ricevute non lo hanno soddisfatto del tutto. Il suo percorso in cerca della verità è proseguito attraverso lo studio della Scrittura e delle altre religioni. Dopo molti anni si è reso conto del fatto che l'esistenza di Dio si sperimenta solo in Cristo, e che la salvezza può ottenersi solo attraverso di lui.


  • OFFLINE
    Credente
    00 02/03/2015 12:33

    La musulmana diventata cattolica: «nella Chiesa c’è il rispetto della donna»




    La sua storia è stata ripresa anche da Newsweek: all’età di dieci anni la sua famiglia musulmana sunnita si trasferisce da Lahore (Pakistan) ad un piccolo paesino dell’Austria. A 17 anni tornano in Pakistan perché i genitori vogliono celebrare le sue nozze con un cugino cui era stata promessa insposa da bambina. Lei si ribella e viene segregata in una scuola coranica sunnita affinché impari ad essere una “pakistana decente”.


    La durezza delle condizioni la piegano così i genitori, credendo di averla trasformata, la lasciano tornare in Austria affinché termini gli studi per poi ritornare in Pakistan per sposarsi. Raggiunti i 18 anni Sabatina scappa e l’amicizia con un compagno di scuola evangelico la conduce ad un percorso di conversione, oscillando tra il protestantesimo e il cattolicesimo. Sempre presente è in lei il monito della comunità islamica che l’ha cresciuta: tra i cristiani non vi sono santi, le loro chiese sono vuote e i loro postriboli pieni. Eppure, ciononostante, i simboli cattolici l’attraggono, l’immagine di Dio che sceglie di soffrire in croce la commuove. La prima considerazione è che il timor di Dio professato dai cristiani, basato sull’amore, è diverso dal timor di Dio professato dai musulmani, basato sulla paura. L’amico cristiano le legge passi della Bibbia che le danno pace e serenità, come mai il Corano aveva fatto.


    Sabatina ricorda così quei giorni: «Cristo mostrava misericordia verso le donne adultere, mentre Maometto permetteva che fossero lapidate. Più leggevo il Corano, più odio sentivo verso coloro che erano diversi; invece, come cristiana, provo amore per queste persone e desidero che ricevano lo stesso amore che ho provato io attraverso Gesù». Si confida con un sacerdote cattolico ma non riceve molta attenzione, le viene detto che anche Maometto è stato un profeta, troppa paura di offendere l’islam. Più confusa di prima, si orienta verso l’evangelismo subendo oltretutto le minacce dei genitori: se non torna sui suoi passi verrà uccisa. La polizia non la aiuta, lo fa invece la Chiesa evangelica.


    Eppure continua a percepire una mancanza: rimane il fascino dell’esperienza cattolica,  dentro sé sente che Sabatina James 2è quella “la Chiesa vera”, è una chiamata interna, così si accosta ai grandi Padri della Chiesa, quali Agostino, Ignazio di Antiochia e Ireneo. Le minacce aumentano, ma la forza della nuova conversione, al cattolicesimo, le dona il sorriso e la pienezza della vita. L’incontro con Cristo è reale adesso, rimane affascinata da questo passo: “Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia […] perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre” (Isaia 42,7-8).


    Sabatina comprende che la sua missione è sostenere le donne musulmane che si rivolgono a lei perché picchiate e segregate dai mariti, che vogliono deportarle nei Paesi d’origine. E noi cattolici, lamenta Sabatina, «insegniamo che tutte le religioni sono uguali, e così otteniamo che i cattolici si convertono all’islam e vanno a combattere la Jihad in Iraq». Con la fondazione di cui è diventata ambasciatrice, Terre des Femmes, oggi si batte per l’uguaglianza delle donne musulmane. «Migliaia di donne sono torturate e assassinante in nome di Allah; negli ultimi anni, solo in Pakistan più di 4000 donne sono state bruciate vive», ha scritto nel suo libro “Mi lucha por la fe y la libertad (Ed. Palabra, 2013). Oggi, piena di quella gioia che solo lo Spirito, al di là di ogni consolazione umana, può dare, ha deciso di donare tutto ciò che ha ricevuto da Cristo alle capinere che, come lei, hanno vissuto in un gabbia, affinché volino libere.

    fonte UCCR


    [Modificato da Credente 22/06/2021 17:51]
  • OFFLINE
    Credente
    00 18/05/2015 22:38
    Joseph Fadelle_
     
    Joseph Fadelle, è nato in Iraq da una famiglia sciita di alto livello economico col nome di Muhamed Fadel-Ali. Fadelle ha conosciuto il cristianesimo nel 1987, durante il servizio militare a Bassora, quando conobbe un soldato cristiano di nome Masud. Poi, la lettura del Vangelo lo ha portato a “scoprire la persona di Cristo”. “Un vero incontro con Lui; la nascita in me dell`amore della sua persona. Cristo diventa la mia passione al più alto esponente”, ha dichiarato al Convegno per la Libertà Religiosa di Madrid (tenuto dal 17 al 19 aprile e organizzato dalla piattaforma HazteOir). A riportare la notizia è il periodico online Matchman News che riporta anche alcuni particolari di questa per nulla semplice conversione.

    Si perché quando la famiglia di Fadelle ha scoperto che lui e sua moglie si erano convertiti hanno avviato una vera e propria persecuzione per lui.
     

    Per ordine di suo padre è stato torturato e imprigionato sotto il regime di Saddam Hussein. Quando è stato rilasciato, è stato posto agli arresti domiciliari. “È impossibile per un musulmano aiutare un altro, disertore, che si è convertito al cristianesimo: hanno l`obbligo di versare il sangue di chi abbandona l`Islam”.
    Dopo aver subito un tentativo di omicidio in Giordania, si è trasferito in Francia con la moglie e quattro figli dove hanno acquisito la cittadinanza. “Grazie a Dio mi hanno trovato solo in Giordania. In Francia c`era un magnate dalla Siria che voleva uccidermi, per questo, dato che ho quattro figli, non posso stare in un posto per molto tempo. La Polizia mi chiede di cambiare continuamente l`alloggio”.
    C`è una fatwa (editto islamico) contro Joseph Fadelle, che lo condanna a morte per aver abbandonato la propria religione.



    Ma Fadelle non dispera e spiega che è possibile un dialogo coi musulmani, che lui chiama “fratelli in Cristo”, ma non con l'Islam in sé perché il Corano parla apertamente di uccidere i miscredenti.
    sources: ALETEIA

  • OFFLINE
    Credente
    00 07/06/2021 21:48
  • OFFLINE
    Credente
    00 07/06/2021 22:00
    Storia del giovane iraniano, rifugiato in Francia, rimasto folgorato dalle parole di Gesù: «”Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.
    Nell’islam non si perdona l’aggressore, lo si uccide»

    «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Quando Heman, giovane iraniano musulmano, ha letto queste parole di Gesù su una Bibbia tradotta in persiano, vietata nella Repubblica islamica, la sua vita è cambiata radicalmente: «Sono rimasto sbalordito, era qualcosa di completamente nuovo. Nell’islam non si perdona l’aggressore, lo si uccide».

    «ANCH’IO ERO VIOLENTO COME MIO PADRE»
    Heman, che si è battezzato di nascosto, oggi vive da esiliato in Francia: se suo padre lo trovasse, non esiterebbe a ucciderlo. La sua storia, che ha deciso di condividere utilizzando un nome falso con Aide à l’Église en détresse, è simile a quella di tanti altri musulmani convertiti, costretti a vivere la propria fede nell’anonimato e in clandestinità.

    Heman discende da una famiglia che conta tra i suoi antenati anche l’uomo considerato come il fondatore della città di Mahabad, nel nord del paese. Il padre è una personalità e, come racconta il giovane, si comporta come un «satrapo orientale»: si arrabbia per un nonnulla, picchia le sue mogli e i suoi figli. Chi lo fa arrabbiare, finisce rinchiuso in un piccolo scantinato per giorni. «Anch’io ero come lui», rivela Heman, parlando in modo tranquillo e pacato: «sempre arrabbiato e violento, anche verso mia moglie».

    I SOLDI DEI CRISTIANI SONO «HARAM»
    Ma la vita di Heman cambia improvvisamente nel 2013, quando trova lavoro come ingegnere in un’impresa di proprietà di cristiani di origine armena. I rapporti umani tra colleghi sono eccellenti, gli stipendi vengono pagati in tempo e non c’è corruzione. «Mi trovavo davvero bene, ma dopo appena tre settimane il titolare mi ha convocato e mi ha detto che doveva licenziarmi, perché altrimenti mio padre avrebbe fatto causa all’azienda. Per mio padre, infatti, i cristiani sono impuri e i soldi che provengono da loro non sono halal, ma haram, vietati».

    Di quella breve esperienza professionale, a Heman resta un amico armeno cristiano, al quale pone molte domande sulla sua religione. Dopo qualche discussione, l’amico gli dona una Bibbia in persiano, vietata sotto il regime del Grande ayatollah Ali Khamenei. Heman la legge e rimane sbalordito dalle parole pronunciate da Gesù sulla croce.

    LA FURIA DEL PADRE E LA MORTE DEL FRATELLO
    Il giovane si convince subito a intraprendere in totale clandestinità un pericoloso percorso di catecumenato e quando la moglie lo viene a sapere rimane «terrorizzata». Poi però, vedendo il cambiamento del marito («per la prima volta abbiamo cominciato a vivere in armonia»), decide di iniziare lo stesso percorso, mentre Heman e il figlio si battezzano di nascosto in Turchia.

    «Quel periodo felice» si interrompe bruscamente quando il padre, iniziando a sospettare qualcosa, trova in casa di Heman il suo certificato di battesimo. Furioso, cerca il figlio per costringerlo ad abiurare la sua nuova fede o per ucciderlo. Heman, che in quel momento si trovava non lontano dalla frontiera turca, non torna a casa mentre la moglie e il figlio si nascondono in un luogo segreto.

    L’uomo arriva a uccidere il fratello maggiore di Heman, sospettato dal padre di essere complice nella sua conversione. Heman scappa in Francia, lontano dall’ira paterna, nell’attesa di potersi ricongiungere con la moglie e il figlio, che ancora vivono nascosti. Spiega però di non provare né ira, né odio verso il padre. Per spiegare perché, ripete la frase che lo ha spinto a diventare cristiano: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
  • OFFLINE
    Credente
    00 07/06/2021 22:02
    “Predicavo la violenza dell’islam, poi Gesù mi parlò”

    El Masih, pakistano apostata dell’islam, ex militare della “guerra santa”, insegnante di Corano e futuro medico, che dopo la sua conversione perse tutto rischiando la vita, racconta la sua storia alla Nuova BQ. E parla di quanto viene insegnato a “porte chiuse” dall’islam (una religione «basata sulla soddisfazione della carne»), dei paesi arabi che «finanziano l’immigrazione di massa», dell’«apostasia delle chiese occidentali» e di Gesù «che oggi raggiunge numerosi musulmani».
    È riuscito a parlare di fronte ad alcune platee universitarie degli Stati Uniti, il paese dove è dovuto fuggire insieme alla sua famiglia per non rischiare la morte nel Pakistan in cui è nato e cresciuto. La sua colpa non è però solo quella tremenda dell’essere un cristiano in uno Stato dove vige la legge sulla blasfemia che mette alla tortura, costringe al carcere, condanna a morte e uccide ogni anno decine di cristiani, ma una ancora peggiore. Sì perché El Masih è un apostata dell’islam, un ex militare della “guerra santa”, insegnante di Corano nelle scuole superiori e futuro medico, che dopo la sua conversione perse tutto oltre che subire persecuzioni fino a rischiare la sua stessa vita. La sua vicenda è stata messa nera su bianco in prima persona nel libro edito quest’anno, “From Persecution to the Promise Land”, (“Dalla Persecuzione alla Terra Promessa”).
    – El Mashi, come ha deciso di diventare cristiano?
    Da bambino sono cresciuto sentendo parlare della fede cristiana dai miei genitori, pur essendo originari pakistani di tradizione indù e islamica erano stati raggiunti dall’annuncio del Vangelo che avevano in qualche modo accolto. Ma erano cristiani solo di nome, non erano educati a vivere come tali. Eppure bastava la nomea per subire discriminazioni e persecuzioni che mi portarono a decidere di seguire l’islam in modo da avere un buon lavoro e una buona posizione sociale, che in Pakistan sono possibili solo ai musulmani.
    – Si fece islamico solo per questo?
    Sì, e poi l’islam mi permetteva di fare quello che volevo, perché è una religione che soddisfa tutti i desideri della carne: puoi avere più mogli, un numero illimitato di concubine. Insomma potevo fare tutto ciò, persino pensare di uccidere i miei nemici, senza problemi di coscienza, perché il Corano insegna così.
    – Si direbbe il contrario. L’islam pare una religione piena di dogmi e regole, come il digiuno, la preghiera in diverse ore del giorno, l’impossibilità di mangiare maiale o bere alcool…
    È una ipocrisia, questo è quello che l’islam insegna a fare in pubblico, ma a porte chiuse accade qualcosa di diverso: per esempio, se studi davvero la vita di Maometto sai che come lui si possono avere più mogli e amanti e il Corano invita continuamente a seguire l’esempio e lo stile di vita di quello che considera il suo profeta. Inoltre nel Corano si legge che in paradiso ci saranno vini e liquori, il che fa apparire comunque queste cose come buone, motivo per cui a porte chiuse molti bevono.
    – E le donne? Hanno queste libertà?
    In un certo modo sì: ad esempio, le donne devono rimanere vergini fino al matrimonio, ma in Medio Oriente posso assicurare compiono atti sessuali che permettono loro di sanguinare la prima notte di nozze. Ciò non significa però che siano davvero vergini. Non solo, nel mondo islamico è diffusa anche la pedofilia. Maometto fra le sue mogli aveva Aicha di 10 anni e nel Corano si parla di un paradiso dove si allude alla servitù dei bambini nei confronti degli uomini: «A godersi quello che il loro Signore avrà dato loro. Il loro Signore li avrà preservati dal castigo della Fornace…[Sarà detto loro]: “Mangiate e bevete in serenità, [ricompensa questa] per quel che avete fatto!” [Staranno] appoggiati su divani disposti in ranghi e daremo loro in spose le fanciulle dai grandi occhi neri…Provvederemo loro i frutti e le carni che desidereranno…E per servirli circoleranno tra loro giovanetti simili a perle nascoste».
    – Lei insegnava la religione islamica ed era uno studioso del Corano, perché ad un certo punto si è convertito?
    Quando ero militare, nel 1989, una mattina presto mi svegliai in una delle nostre basi, ero nella mia stanza e sentii la voce di Gesù Cristo. Mi disse che se fossi andato avanti a vivere così e che se fossi morto facendo la “guerra santa” non avrei raggiunto il paradiso ma l’inferno eterno. Ero pronto a diventare un ufficiale d’onore e poi un medico di prestigio e a guadagnare molti soldi. Ma sentii quella voce. All’inizio non volevo seguirla ma la pregai, perché l’idea che fosse veramente di Dio mi tormentava: «Se sei davvero Dio – dissi – devi mostrarmelo». Allora pregai per due paralizzati del mio paese affinché guarissero. Tornato a casa li trovai perfettamente sani. Allora capii che quello era davvero Gesù e che voleva che predicassi il Vangelo. Ma io non volevo, perché non volevo essere povero né perseguitato. Alla fine, dopo circa quattro anni di lotta interiore, ho ceduto. Volevo stare dalla parte di Dio.
    – Dopo la conversione cominciò ad essere perseguitato in Pakistan, il paese che ha condannato a morte per un fatto che non sussiste la cristiana Asia Bibi. Che le accadde?
    Iniziai a predicare il Vangelo, ma fui scoperto e picchiato ripetutamente. Erano così furiosi con me che una volta mi lapidarono.
    – I musulmani “moderati” che condannano l’Isis e il terrorismo islamico, sostengono che l’estremismo viene da una interpretazione errata e strumentale del Corano. È così?
    Non è vero, l’esempio è ancora Maometto: quando fu debole e malato per qualche anno, rimase senza armi e senza soldati, perciò in quel periodo disse sempre bene di tutti, anche dei cristiani. Ma quando divenne forte, autoritario e con un esercito alle sue spalle cominciò a dire che i non musulmani dovevano pagare la tassa degli infedeli o altrimenti morire ammazzati. Perciò i musulmani fanno lo stesso: quando vengono in Occidente, dove sono ancora una minoranza, paiono accettare le regole del paese in cui risiedono, ma quando prendono il potere seguono l’esempio del loro profeta, pretendendo l’imposizione della sharia a tutti. Inoltre, se fosse come dicono questi “moderati”, perché nei paesi dove i musulmani sono la maggioranza i cristiani sono tutti perseguitati e vige la sharia. Non dimentichiamo poi che non in alcuni paesi ma in tutti quelli in cui sono la maggioranza i diritti delle minoranze sono esigui se non inesistenti. Spesso chi condanna pubblicamente la jihad mente.
    – Sono accuse pesantissime le sue.

    Ero uno di loro e so che normalmente quello che gli islamici si dicono fra loro non è quello che dicono a voi occidentali. Un solo esempio fra tanti: ero in aereo, seduto fra due uomini che mi chiesero da dove venivo: dissi dal Pakistan (dove il 99 per cento sono musulmani) a quel punto uno di loro cominciò a inveire contro l’America, ma poco prima, mentre parlava con un americano, aveva detto cose meravigliose sugli Stati Uniti. La doppiezza è normale nell’islam.
    – Come vede l’Europa fra 10/20 anni? Cosa pensa della politica immigratoria europea?
    Penso che l’Occidente perderà completamente il suo potere, perché gli islamici hanno tanti figli, mentre la denatalità occidentale è spaventosa. Si sta favorendo l’immigrazione di massa di una popolazione che ha 4, 5, 6 figli a testa, significa che la popolazione islamica supererà quella europea. E quando questo avverrà saranno loro a dettare l’agenda politica, come già cominciano già a fare nei paesi in cui crescono. Anche fermassimo il progetto ora, sarebbe dura evitare questo scenario futuro.
    – Perché i leader europei non vogliono vedere?
    
Perché ricevono una marea di soldi dai paesi musulmani, una marea davvero. Ai leader europei non importa di quello che pensa e comprende la gente normale e non importa del domani.
    – Va bene l’interesse economico e di potere immediato dei leader, ma che mi dice della Chiesa che condanna come eretico chi dice “stop” all’immigrazione?
    I soldi sono offerti anche alle chiese che ospitano gli immigrati. I programmi di rifugiati e i centri di assistenza, prendono soldi persino dall’Onu che li riceve dai paesi arabi. Mi spiace dirlo ma questa è la verità. E la seconda ragione è che c’è tanta ignoranza, un buonismo ignorante: non conoscono la verità e credono alla faccia ipocrita dell’islam.
    – Lei cristiano perseguitato in Medio Oriente per la sua fede, cosa pensa della Chiese occidentale? Cosa la differenzia dalla vostra?
    Quasi tutte le chiese occidentali non sono più la casa di Dio che Lui vorrebbe, perché non seguono più ciò che dice il Vangelo e ognuno fa quel che vuole. Queste chiese insegnano dottrine nuove, eretiche, tradiscono Dio amore, quello che a me, per amore, ha chiesto di lasciare tutto, di lasciare il peccato, mentre qui ti dicono “va bene anche se pecchi”. E se tanto vai lo stesso in paradiso, perché fare sacrifici? In Medio Oriente non è così, i cristiani vivono una vita santa che testimonia Gesù, non fanno ciò che vogliono ma ciò che Dio padre insegna loro attraverso molti pastori santi.
    – Nel suo libro lei sostiene che molti musulmani si stanno convertendo al cristianesimo. Come lo sa e come mai questa modalità particolare sta raggiungendo tante persone?

    Dopo quello che ho scritto mi hanno cercato e raggiunto tante persone che hanno avuto esperienze simili alle mie e che poi ho incontrato. Hanno avuto visioni di Gesù, sogni, locuzioni. Penso che Dio scelga questo metodo perché predicare il Vangelo in Medio Oriente è difficilissimo. E chi lo fa invece che essere ascoltarlo viene ucciso. Ipotizzo quindi che il Signore, nella sua misericordia, usi questo metodo più diretto e miracoloso. E poi credo che il Signore lo faccia perché i musulmani sono molto a contatto con il soprannaturale, perciò sognano molto, anche demoni. Tutto ciò non sarà però in grado di salvare l’Occidente dall’islamizzazione, per le ragioni dette prima.
    – Cosa direbbe ad un musulmano?

    Che dico tutto questo a mio rischio e pericolo anche per loro. Amo le persone musulmane, quindi odio le menzogne in cui credono e prego che incontrino Cristo affinché le liberi dalla schiavitù del male.
    di Benedetta Frigerio
    Fonte: www.lanuovabq.it
  • OFFLINE
    Credente
    00 12/07/2021 15:01



    Non è da poco che il Magistero susciti rispetto per la sua coerenza ancora oggi, duemila anni e 266 Papi dopo”

    Un musulmano diventa cattolico: Zubair Simonson è cresciuto in North Carolina (Stati Uniti), e gli era stato insegnato a credere che c’erano alcune differenze tra cattolici e protestanti, ma che tutti sbagliavano perché consideravano Gesù Cristo il Figlio di Dio.

    Nel giugno 2007, però, dopo un percorso di ricerca spirituale, ha vissuto una cerimonia di Battesimo in una Chiesa evangelica indipendente: per lui non era importante se la Chiesa era cattolica o protestante, perché credeva che bastasse che fosse cristiana.

     

    Non ci ha messo molto, però, a notare che le denominazioni non sono tutte uguali: “Alcuni dei miei nuovi amici evangelici non ritenevano neanche i cattolici cristiani, il che per un musulmano può sembrare ridicolo. E questo ha suscitato la mia curiosità”.

    Zubair riferisce poi alcune delle differenze fondamentali che ha individuato:

    “Una delle cose che ho imparato rapidamente a valorizzare nella Chiesa cattolica è stata l’uniformità dei suoi insegnamenti. Sapevo che era per via dell’autorità del Magistero, che molti miei amici evangelici criticavano tanto, perché il Magistero ha preservato fermamente e ha unificato gli insegnamenti. Le denominazioni protestanti non rispondono a questo Magistero altamente strutturato, diretto dal Santo Padre, che è una salvaguardia esclusivamente cattolica. Non a caso, le denominazioni protestanti sono molto più vulnerabili a fratture per questioni politiche contenziose”.

    La fedele custodia della Verità del Vangelo contrastava nettamente con il relativismo del mondo.

    “La Chiesa ha una storia di duemila anni in cui ha agito come nostra madre. Il ruolo della Chiesa è insegnare la verità sulla famiglia tradizionale, secondo il modello della Sacra Famiglia, perché non ci sarà mai un’alternativa adeguata. Non è da poco che il Magistero susciti rispetto per la sua coerenza ancora oggi, duemila anni e 266 Papi dopo”.

    Ho preferito la Chiesa perché la Verità non cambia”

     

    Zubair Simonson conclude la sua testimonianza in questo modo:

    “La Chiesa eterna continuerà a fare da qui a mille anni la stessa cosa che faceva mille anni fa. Chi ritiene che sia ‘antiquato’ ha altre Chiese che si sottomettono a convinzioni ‘attualizzate’, ma personalmente ho preferito la Chiesa che rifiuta tenacemente di cambiare, perché la Verità non cambia”.

    Il convinto cattolico è oggi laico francescano, e ha già lanciato vari libri e articoli che affrontano la dottrina della Chiesa e il suo ruolo come custode della Verità del Vangelo. In uno dei suoi libri, My Name is Lazarus, racconta la storia della sua conversione.

    Zubair Simonson è anche collaboratore abituale di importanti portali cattolici statunitensi, come Catholic Gentleman eNational Catholic Register.

    Nel video, del 2020, Zubair concede un’intervista al canale cattolico EWTN, fondato da Madre Angelica negli Stati Uniti.

     
     
     
     
    fonte Aleteia