00 28/05/2011 07:46
Eremo San Biagio


Dalla Parola del giorno
Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelto io dal mondo, per questo il mondo vi odia.

Come vivere questa Parola?
Nei giorni scorsi, la liturgia ci ha fatto focalizzare l'attenzione sull'amore di Dio, oggi Gesù parla della negazione dell'amore e dell'amicizia; parla dell'odio. Una contraddizione!
Proclamando il Vangelo di verità, dell'amore universale del Padre, della conversione di vita e di felicità eterna, Gesù si mette in conflitto con tutti quelli che non hanno conosciuto l'Inviato.
Non hanno voluto riconoscerlo perché hanno preferito la loro volontà malvagia. Hanno cercato motivi di accusa, anche fabbricandoli per poter metterlo a morte. Gesù dice che anche i suoi discepoli, scelti e mandati "nel suo nome"a proclamare lo stesso messaggio di salvezza, devono affrontare l'odio del ‘mondo'. Il ‘mondo' per Giovanni è tutto ciò che si oppone a Dio: quelli che, contemporanei di Gesù hanno visto le sue opere e sentito il suo messaggio ma non hanno voluto credere; e quelli di ogni tempo che si mettono contro i suoi discepoli.
Questo è il mistero del male che anche oggi ci circonda: una malvagità insidiosa, che si oppone sempre al bene, a ciò che costruisce, fabbricando anche false testimonianze e deviando la verità per confondere e distruggere la via dell'amore offerta a tutti.

Nella mia pausa contemplativa di oggi, cerco di individuare la presenza del bene e la presenza del male nel mio ambiente; non basta stare buono anche in mezzo al male, bisogna affrontarlo con la preghiera e la trasparenza di vita cristiana. Tanti nostri fratelli e sorelle soffrono persecuzioni per il nome di Cristo e anche io devo essere vigilante e pronto.

Signore Gesù, credo in Te, credo nel Padre che ti ha mandato. Darmi l'amore e il coraggio di testimoniarti con chiarezza e gioia nel mio ambiente di vita e di lavoro.

Una voce da un campo di concentramento
È solo l'amore che vale. Ciò che il buon Dio cerca in noi, non è la quantità delle buone opere materiali, è un canto di amore, composto di strofe, di contemplazione o di azione, poco importa, basta che sia una melodia di amore.
Luciano Brunei ‘Père Jacques'