00 05/02/2013 06:39
“Và nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto”
Quando vogliamo seguire Gesù, non ci meravigliamo se non ce lo permette subito, o addirittura mai. ... Infatti lui vede più lontano di noi; vuole non soltanto il nostro bene, ma quello di tutti...

Certamente, condividere la sua vita, con e come gli apostoli, è un bene ed una grazia, e dobbiamo sempre impegnarci ad avvicinarci all'imitazione della sua vita. Ma quella è solo una grazia esteriore; Dio può, colmandoci interiormente di grazia, renderci ben più santi senza questa imitazione perfetta... o con essa. Può, aumentando in noi la fede, la speranza e la carità, renderci più perfetti nel mondo, o in un ordine [religioso] mitigato, piuttosto che nel deserto o in un ordine austero... Se Dio non ci permette di seguirlo, non dobbiamo stupirci, né impaurirci, né rattristarcene, ma dirci che ci tratta come il geraseno e che ha delle ottime quanto nascoste ragioni per farlo. Occorre obbedirgli e buttarci nella sua volontà. D'altra parte..., forse Gesù permise al geraseno di unirsi agli apostoli qualche mese o qualche anno più tardi.

Speriamo sempre di condurre una vita, la più perfetta possibile in sé, fin quando ci è data, e per il momento conduciamo perfettamente la vita che Gesù ci fa vivere, quella dove ci vuole. Viviamola come lui stesso la vivrebbe se la volontà del Padre lo mettesse lì; facciamo ogni cosa come lui la farebbe, se il Padre lo mettesse in quel posto... La vera perfezione è fare la volontà di Dio.

Beato Charles de Foucauld (1858-1916), eremita e missionario nel Sahara