00 07/12/2010 09:18
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La mia vita continua, sempre la stessa: occupatissima esteriormente benché molto calma: ogni giorno la stessa cosa: poveri e malati che si succedono; interiormente, mi rimprovero di non dare abbastanza tempo alla preghiera, alle cose puramente spirituali: di giorno,  non smettono mai di bussarmi alla porta e la notte, che sarebbe il tempo propizio, m’addormento meschinamente: è per me una vergogna e una sofferenza, questo sonno che prende più posto di quanto vorrei; io non ho tempo per esso, ed esso se lo prende... Il mio esame di coscienza mi rimprovera soprattutto tre cose: tiepidezza verso Gesù; non Lo prego né tanto né così teneramente come potrei o dovrei; tiepidezza verso il prossimo: non vedo abbastanza, nel prossimo, Gesù, non lo amo come me stesso; tiepidezza dinanzi alla croce: non cerco di soffrire, sono pigro e ingordo...

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“Venite e vedete come è buono il Signore..”. Quando si è intravisto come è buono il Signore, come si può fare diversamente dal desiderare appassionatamente di passare la propria vita a contemplarlo, ad onorarlo, nel fare ogni sua volontà, lontano dalla vanità del mondo? No, ogni nostro tempo è preso, abbiamo intravisto il Re dei re che ha sedotto per sempre i nostri cuori. Noi l’amiamo, non volgiamo più alcun amore terrestre perché abbiamo un Bene da amare e non c’è in noi posto per due... Abbiamo intravisto il cielo, siamo morti al mondo... Vogliamo essere di Dio solo; è sufficiente ai nostri cuori; non sono i nostri cuori sufficienti per rendergli tutto l’amore e l’adorazione che lui merita... Non vogliamo essere divisi; vogliamo essere tutti di lui, ai suoi piedi, come dei fratelli, ma saremo di lui solo, tutti a lui, tutti a lui... - Noi siamo spose, veramente sposate... spose per il fatto stesso che desideriamo esserlo e che gli promettiamo di essere sempre completamente di lui... come è umile e dolce lui, il Re del Cielo, ad accettare così per sue spose tutte queste povere piccole anime che si offrono a lui... Qualche volta è difficile trovare un fidanzato sulla terra, e, tuttavia, è così poca cosa, è cosa così infima, così cenere e polvere, un fidanzato terrestre; è così un niente, così niente di niente!... Ma Lui, il Re del Cielo, lo si può avere per fidanzato quando si vuole... Accetta ogni anima... la più povera, la più indegna, la più colpevole, la più infangata, che si offre a lui con un cuore sincero... Lui le accetta tutte... Mio Dio, come sei buono!...
È la fede che fa la vita della sposa del Cristo... essa è nella luce; essa sa, essa vede... Vede che è la sposa di Gesù, che la sua sorte è divina; vede che è felice, che la sua vita deve essere un perpetuo “Magnificat” e che la sua felicità è incomprensibile...

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Appena credetti che c’era un Dio, compresi che non potevo fare altrimenti che vivere solo per lui: Dio è così grande, c’è una tale differenza tra Dio e tutto ciò che non è lui...

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Più tutto ci manca, più siamo simili a Gesù crocifisso.
Più siamo attaccati alla croce, più stringiamo Gesù che vi è inchiodato.
Ogni croce è un guadagno, perché ogni croce ci unisce a Gesù.

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Più vado avanti e più sono convinto che per il momento non c’è possibilità di realizzare delle conversioni isolate...
Non sono qui per convertire in un colpo solo i Tuareg, ma per provare a capirli e a migliorarli. Sono certo che il buon Dio accoglierà in cielo quelli che furono buoni e onesti, senza bisogno che essi siano cattolici romani.

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Dio si serve dei venti contrari per condurci in porto.