00 18/02/2014 08:16


AVSI


“Vorrei infine dirvi che molti di questi bambini pensano di essere soli al mondo e avendo molti problemi di tipo medico, economico o politico ne sono duramente colpiti. Così caro amico tu sei per loro un angelo, e non solo per il contributo economico che mandi con il tuo sostegno a distanza, perché molti di questi bambini non conoscono il valore dei soldi, ma perché li hai scelti e tu te ne prendi cura. Questo perché vuoi conoscerli e vuoi essere loro amico”


Queste le parole di Alberto Repossi, responsabile del progetto di AVSI “Supporto all’emergenza educativa nei territori palestinesi a Gerusalemme, Betlemme e Gerico”, che descrive l’importanza e il ruolo chiave dei sostenitori a distanza nella vita dei bambini e delle bambineche grazie a questo sostegno possono frequentano le scuole francescane di Terra Sancta. Un’amicizia che riempie le storie di questi bambini sostenuti, storie tutte diverse ma accomunate dallo stesso sguardo: il dono di un amore gratuito ricevuto.


Come Nabil che fin dall’inizio ha mostrato il bisogno di affetto e di attenzioni da parte delle maestre che lo seguivano. Frequenta la prima elementare, ha sempre il sorriso sulle labbra, ma intorno c’è miseria e dolore. La sua famiglia, vive al di sotto della soglia di povertà. Walid, il papà, è disoccupato da moltissimo tempo e solo Mirvat, la mamma del bambino, lavorando saltuariamente riusciva a portare almeno il cibo sulla tavola per i suoi 3 figli. Ma a causa dello scarso afflusso di turisti, anche Mirvat è rimasta disoccupata. Andava spesso dal Direttore della scuola per chiedere aiuto e la possibilità di pagare anche a rate la retta, ma a volte era talmente forte il dolore e la vergogna che scoppiava a piangere e riusciva solo a dire “mi vergogno e chiedo scusa se non riesco a pagare nulla per i miei figli”.
Così Nabil è stato inserito nei sostegni a distanza di AVSI e grazie a una persona generosa che vive in Italia, oggi riesce a frequentare la scuola regolarmente, andare alle gite insieme ai suoi compagni e avere i libri. Per la famiglia di Nabil, l’aiuto che ricevono è stato come una luce di speranza. Nabil è un bravo allievo e dà loro molte soddisfazioni, cerca di prendere dei bei voti e quando può aiuta anche la mamma con la sorellina più piccola. Ma la cosa che ci rallegra di più è che ora Nabil non si sente più escluso dai suoi compagni, può giocare insieme a loro e mostrare che c’è una famiglia italiana che gli vuole bene, che gli invia gli auguri di Natale a cui lui contraccambia facendo un disegno con tanto amore.


Anche Shamiran ha una storia molto simile.
Quando era in seconda elementare, improvvisamente è mancato il papà, lei era a scuola quando è successo e le insegnanti hanno fatto non poca fatica per riuscire a non spaventare la bambina più del dovuto.
Jan ha combattuto per molti anni contro il cancro, ma a causa della situazione economica critica, non ha mai potuto rivolgersi a strutture competenti o medici specialistici, quindi insieme alla moglie Sandra aveva deciso di lasciare che la malattia facesse il suo percorso e di godersi la figlia per quel poco che gli rimaneva da vivere. Shamiran è la migliore allieva della sua sezione, molto intelligente e, dopo la perdita del papà, si è concentrata esclusivamente sullo studio. Ma non sorrideva mai e tendeva ad isolarsi durante l’intervallo scolastico. Sandra si è ritrovata così sola a dover crescere una bambina e senza una sicurezza finanziaria, insomma era arrivato il momento di rimboccarsi le maniche, ma per una donna in questa terra così piena di pregiudizi non è facile, neppure se si è in possesso di un diploma scolastico.
Così  Shamiran  è stata inserita nel programma del sostegno a distanza di AVSI e grazie al suo sostenitore ha potuto continuare gli studi con le sue compagne di classe, e per Sandra questa è stata un’enorme gioia. Senza il sostegno a distanza Shamiran sarebbe dovuta rimanere a casa, insieme ai nonni. Ora Shamiran frequenta la sesta elementare e in tutti questi anni, è ritornata a sorridere con le compagne e le insegnanti, naturalmente la sua media scolastica è delle migliori e sicuramente papà Jan dal cielo è felicissimo ed orgoglioso della sua bambina.

 

E infine c’è anche la storia del piccolo Naser al terzo anno di asilo nido.Naser è stato inserito nel sostegno a distanza, grazie alla nonna, che lavora all’interno di una scuola sostenuta da AVSI come addetta alle pulizie.
Naser infatti soffre di una grave malattia ai reni, e  spesso deve affrontare delle cure molto costose per poter stare bene. Ecco perché Naser è stato inserito nel progetto di sostegno a distanza di AVSI, perché un bambino, che dalla vita ha conosciuto solo dolore aveva il diritto di frequentare una scuola, di crescere e di conoscere altri bambini con cui giocare e imparare.