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    00 15/09/2018 11:49
    https://www.uccronline.it/2018/09/15/lex-boia-dellisis-che-ha-trovato-pace-convertendosi-a-cristo/

    L’ex boia dell’Isis che ha trovato pace convertendosi a Cristo

    La conversione dei musulmani. In Iran il percorso dell’ex terrorista dell’Isis, il gruppo jihadista. Ma sono tante le storie di conversione dall’Islam e molte hanno a che fare con i sogni.

     Heart4Iran è un’associazione di cristiani dediti all’evangelizzazione in Iran, a stretto contatto con i musulmani. Gestiscono anche un canale televisivo, Mohabat TV, che affronta l’attualità e assiste la chiesa cristiana iraniana. Nel milione di telespettatori quotidiani, però, vi sono anche tanti islamici.

    Qualche mese fa al centralino del canale televisivo è arrivata una telefonata particolare. Nazanin Baghestani, supervisior di Mohabat TV, ha raccontato di aver parlato con un uomo che si è rivelato essere uno dei boia dell’Isis, il gruppo terrorista jihadista. Voleva capire qualcosa di più su Cristo, raccontando di sperimentare frequenti incubi e inquietudini.

    Nazanin si è incontrato con l’uomo, il cui nome è tenuto riservato, e ne è nata un’amicizia, un dialogo. «Una notte», ha detto, «dopo aver pregato e parlato con lui e aver letto una pagina del Vangelo, finalmente si è addormentato. Al risveglio, mi ha guardato dicendomi: “E’ stata la prima notte in cui ho potuto dormire in pace”». Da quanto ha raccontato il responsabile di Mohabat TV, l’ex boia ha iniziato un cammino di perdono verso se stesso, trovando pace e libertà in Cristo, anche a fronte dell’immenso male che è sempre più consapevole di aver commesso.

    Seppur l’uomo rimanga anonimo non c’è motivo di dubitare. Non è certo un caso isolato: sono molti i musulmani che hanno orientato la loro strada verso il cristianesimo, nonostante la severa persecuzione e le difficoltà quotidiane vissute in Medio Oriente. Molto spesso Gesù si svela a questi uomini, compresi combattenti dello Stato Islamico, attraverso i sogni. Sono notizie giunte anche in Italia, come la conversione di Abu Hamza, giudice della Sharia dell’esercito estremista islamico di al-Fath, nonché membro e fondatore di al Qaeda: «Sono figlio di una famiglia musulmana», ha raccontato l’ex jihadista in un video, «e sono nato in Siria. Sin dall’infanzia avevo deciso di percorrere la via del jihad per l’islam». Durante il secondo arresto, mentre era in prigione, ha tuttavia sognato di trovarsi in una chiesa vuota di fronte al crocifisso: «Ero convinto che fosse l’opera del demonio che mi tentava». Venne scarcerato e continuò il ruolo di giudice del Califfato durante la rivoluzione siriana, ma iniziò a dubitare di Allah. L’agnosticismo lo portò a viaggiare in Europa, in Austria e poi in Germania, dove vide l’esterno di una chiesa su una collina, la stessa che faceva capolino nei suoi “incubi” durante la prigionia. Si trovava ad Hannover, vi entrò dentro riconoscendola come tale.

    Il fenomeno non è da sottovalutare, perfino il New York Times se n’è occupato raccontando la storia di Bashir Mohammad, ex combattente di Al Qaeda. Scandalizzato dalla morte, si è fermato quando ha visto musulmani uccidere musulmani. «Mentre lui e la moglie, Riashid, iniziavano a considerare di lasciare l’Islam», si legge, «la donna ha riferito di aver sognato una figura biblica che usava i poteri celesti per dividere le acque del mare, e Mohammad interpretò come un segno di incoraggiamento da parte di Gesù».

    L’austriaco card. Christoph Schönborn, ha assicurato di aver personalmente battezzato diversi convertiti musulmani, i quali «sono aumentati considerevolmente nell’arcidiocesi di Vienna. Oltre il 50% dei convertiti adulti negli ultimi due anni si è convertito dall’islam». C’è anche uno studio del 2015 pubblicato sul Journal of Research on Interdisciplinary Religion a certificare che effettivamente sono in atto numerose conversioni dall’Islam: Duane Alexander Miller e Patrick Johnstone, gli autori, hanno quantificato una stima di poco meno di 10 milioni di convertiti.

    Dudley Woodbury ha studiato l’attrattiva verso il cristianesimo da parte di questi musulmani e ha scoperto che ad affascinare c’è lo stile di vita dei cristiani, l’amore che hanno mostrato nei loro rapporti con i non cristiani e il loro trattamento delle donne da pari a pari. Ed inoltre, la credibilità della Bibbia: ai musulmani viene insegnato che la Torah, i Salmi e i Vangeli provengono da Dio, ma sono stati corrotti. Eppure i neo-convertiti raccontano che la verità di Dio scoperta nella Scrittura divenne per loro una chiave convincente per la loro comprensione del carattere di Dio.


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    00 27/09/2018 18:44







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    Crisi siriana / Papa Francesco cita il nostro progetto "Ospedali Aperti" come gesto concreto di aiuto per la Siria. Ad oggi curati gratis 10897 pazienti 


     


    Durante la conferenza sull'emergenza umanitaria in Siria e Iraq promossa dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, il Santo Padre ha ricordato il grande lavoro realizzato grazie al progetto "Ospedali Aperti" che in un anno ha offerto cure gratuite a 10897 poveri a Damasco e Aleppo. Il progetto è realizzato grazie alle donazioni di privati: con il tuo contributo possiamo curare altri 45000 pazienti in due anni.


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    ll Nunzio apostolico in Siria, ideatore del progetto "Ospedali Aperti", sabato 29 settembre, a Verona, riceverà il "Premio Internazionale Grosso D’Oro Veneziano". Il riconoscimento internazionale è riservato a personalità che hanno contribuito a diffondere un messaggio di cultura, solidarietà e progresso civile nel mondo. L’importo del premio, per espressa volontà del Cardinale, sarà devoluto ai tre ospedali, per i quali la Fondazione Masi ha lanciato una speciale raccolta fondi.


     





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    A luglio abbiamo lanciato la campagna "Quanto vale un sorriso?" per sostenere il ritorno a scuola di 150 bambini ugandesi: un obiettivo che abbiamo raggiunto e superato raccogliendo 53.362 euro! Grazie a chi ha risposto al nostro appello, rilanciato con forza dall'attrice Claudia Penoni e da Intesa Sanpaolo attraverso la piattaforma Forfunding, 171 bambini hanno ritrovato il sorriso.


     




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    00 13/11/2018 14:56






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    Libano / Far fiorire la bellezza nei campi profughi


     Impegnata in 26 insediamenti informali di profughi, AVSI realizza progetti di sostegno a numerose famiglie siriane fuggite in Libano a causa della guerra. Le attività principali vertono sui temi dell'educazione e della protezione dell’infanzia.


     Fausta Genovese, nostra project manager in Libano, racconta il desiderio di bellezza incontrato tra i profughi siriani che pur vivendo in tende di plastica e stracci lavorano per costruire un giardino di fiori al centro del campo. 


     


     









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    Iraq / Imparare di nuovo a vivere insieme a Qaraqosh


     


    AVSI è arrivata in Iraq, a Erbil, nel 2014 per sostenere le famiglie irachene sfollate a causa della guerra e le ha sostenute nel rientro a Qarqaosh con l’avvio di un asilo frequentato oggi da più di 500 bambini. Loro continuano ad avere bisogno di sostegno a distanza, come anche i coetanei che ancora cercano un luogo sicuro dove essere accolti.



    Edoardo Tagliani, responsabile dei nostri programmi in Medio Oriente, ci porta con sé nella piana di Ninive, dove sono ancora 
    evidenti le ferite della guerra. 

     

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    00 20/12/2018 21:21

    Il vescovo pilota che porta aiuti con il suo ultraleggero



    carità chiesa isola salomoneIl vescovo pilota delle Isole Salomone. Mons. Capelli porta cibo e farmaci ai bisognosi attraverso il piccolo aereo regalatogli dai suoi amici, un esempio della carità silenziosa che la Chiesa fa ogni giorno, in silenzio.


     


    «La Chiesa cresce in silenzio, in preghiera, di nascosto, con le buone opere». Così ha parlato Papa Francesco, recentemente, in una meditazione. È bene tenerlo in mente, perché le buone opere«non fanno notizia», ma «la crescita propria della Chiesa, quella che dà frutto, è in silenzio, di nascosto con le buone opere».


    Già in passato avevamo parlato della carità silenziosa della Chiesa Cattolica in Italia e nel mondo. Oggi la nostra attenzione va ad un esempio particolare di tale carità, quello di mons. Luciano Capelli, vescovo di Gizo, capitale delle Isole Salomone, il quale porta cibo e farmaci alle popolazioni locali bisognose, volando con l’aereo ricevuto in dono dai suoi amici. Una piccola storia ma esemplare.


    «Da piccolo volevo pilotare gli aerei», racconta, «poi ho fatto il prete e adesso sono un vescovo pilota. Cosa potrei chiedere di più dalla vita?». Sicuramente, Dio ha posto questa forma di originalità al servizio di molte persone. «Alla guida del mio ultraleggero anfibio», prosegue Mons. Capelli,«raggiungo gli ospedali, le scuole, le comunità a cui consegno viveri, farmaci, generi di prima necessità. Gli spostamenti sono più rapidi volando». Il tutto nonostante tsunami, terremoti sopra i sette gradi Mercalli e piogge monsoniche.


    Salesiano ed oriundo valtellinese, dopo 35 anni di missione nelle Filippine, mons. Capelli è andato ancora più lontano dalla sua terra d’origine e nel 2007 è stato nominato Vescovo di Gizo da Papa Benedetto XVI. Non sempre, però, è stato un “vescovo volante”, come è soprannominato: per poter aiutare il mezzo milione di persone che vivono nelle Isole Salomone, «si è sottoposto con successo a un corso intensivo durato un mese per diventare operativo il prima possibile», come riporta il pilota ed istruttore dell’Aero Club di Caiolo, Enrico Magni. Infatti, ha spiegato mons. Capelli: «i costi della miscela per le barche sono molto elevati. L’ultraleggero e il brevetto erano un’urgenza della missione, per permettermi di essere presente a incoraggiare, animare, sollevare i cuori».


    Dietro a questa lodevole forma di carità, tuttavia, non c’è solo Don Capelli, ma un’intera comunità, che in Valtellina ha organizzato una raccolta fondi per sostenere la missione nelle Isole Salomone. Come ha spiegato Piera Pellizzatti, responsabile della onlus Progetto Salute Isole Solomons, «la raccolta fondi, che è sempre aperta, è servita non solo per contribuire all’acquisto dell’aereo, con l’aiuto della CEI, ma anche per sostenere una serie di progetti importanti». Tra questi si contano la costruzione di un ospedale, otto centri materni, quattro scuole (tra cui un istituto agricolo) ed un punto nascite dove ogni anno avvengono circa mille parti. Inoltre, è stato realizzato uno spazio per accogliere le donne malate terminali, altrimenti abbandonate perché ritenute infette dalle popolazioni locali.


    Questa è un’illustrazione della differenza che, nel silenzio, la Chiesa fa ogni giorno nel mondo, dove qualcuno addirittura vola per aiutare il prossimo. Tutto ciò, ovviamente, non finisce sulle prime pagine delle testate giornalistiche, a differenza degli scandali. Come ricorda ancora Papa Francesco, «sui giornali vengono le notizie di quello che fanno tanti sacerdoti, tanti preti in tante parrocchie di città e di campagna? La tanta carità che fanno? Il tanto lavoro che fanno per portare avanti il loro popolo? No, questa non è notizia! Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce». Per ora, guardiamo alla foresta che cresce. Grazie, Monsignor Capelli!

    fonte UCCR


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    00 30/03/2019 11:18

    Regno Unito, oltre 1.000 adulti si battezzeranno a Pasqua



    conversioni adulteCatecumeni 2019. Migliaia di nuovi convertiti si apprestano a diventare cattolici durante la veglia pasquale di quest’anno. In Inghilterra e Galles, in particolare, si è verificato un vero boom di richieste di battesimi adulti dopo il percorso di catecumenato, il corso di iniziazione cristiana che la Chiesa prevede per chi chiede di entrare in comunione con il Papa.


     


    Da quanto il pontefice si chiama Papa Francesco, moltissimi blogger cattolici evitano accuratamente di parlare di nuove conversioni o di aumento del numero di chi frequenta la Chiesa. Preferiscono sottolineare, con enfasi soddisfatta, notizie sulla (presunta) perdita di fiducia dei cattolici nei confronti della Chiesa. La considerano una vittoria, possono incolpare l’odiato Francesco di essere la causa del disastro spirituale attraverso il suo magistero che quotidianamente indicano come confuso, ambiguo, eretico.


     


    Catecumeni nel Regno Unito: oltre 1000 al ritiro di Quaresima.


    Ma la realtà è differente da quanto viene raccontata nel piccolo mondo antipapista. Basta guardare quanto sta accadendo nelle diocesi del Regno Unito, dove più di un migliaio di persone sono pronte ad entrare nella Chiesa cattolica nel giorno di Pasqua. Hanno infatti concluso il periodo chiamato catecumenato e recentemente hanno partecipato al ritiro spirituale di Quaresima, l’ultimo appuntamento della cosiddetta iniziazione cristiana rivolta agli adulti che vogliono chiedere il sacramento della Cresima o del Battesimo.


    Sono adulti convertiti, nella sola cattedrale di Westminster erano presenti oltre 400 persone. Di questi, 200 erano catecumeni (non cristiani che non sono mai stati battezzati) mentre 219 avevano già ricevuto il battesimo ma desiderano entrare in piena comunione con la Chiesa. Il cardinale Vincent Nichols ha presieduto la celebrazione eucaristica insieme ai vescovi John Sherrington, Nicholas Hudson, Paul McAleenan e John Wilson. A Clifton hanno partecipato 47 persone, di cui 19 persone erano catecumeni, a Lancaster erano 32 persone, di cui 17 catecumeni.


     


    Numeri in crescita in molte parrocchie.


    In molte diocesi sono aumentate le richieste di adulti di diventare cattolici rispetto al 2018. A Birmingham, ad esempio, pochi giorni fa erano 181 le persone presenti alla conclusione del percorso di iniziazione nella cattedrale di St Chad, di queste 85 erano catecumeni, mentre l’anno prima erano 77. Nella diocesi di Nottingham, 151 persone si preparano ad essere accolte nella Chiesa a Pasqua, 30 in più rispetto all’anno scorso. Numeri importanti anche nelle diocesi di Cardiff, Middlesbrough, East Anglia, Cambridge, Peterborough e Norwich.


    Lo stesso accade ogni anno in tutte le parrocchie del mondo. In Cambogia, ad esempio, durante la veglia di Pasqua del 2019 si celebreranno 154 battesimi di adulti che hanno chiesto di appartenere al popolo cattolico, in unità con Papa Francesco.


     


    “Oggi vieni eletto, scelto, chiamato alla salvezza”.


    Molto profonde le parole pronunciate nell’omelia dal vescovo Alan Hopes, che ha salutato personalmente più di 60 convertiti (di cui 30 catecumeni): «Oggi celebriamo la tua speranza e la tua fiducia in Gesù Cristo, al quale ti rivolgi per la salvezza. Oggi vieni eletto, scelto, chiamato alla salvezza. La Chiesa si rallegra con te mentre ti accoglie tra tutti coloro che sono stati chiamati e scelti. Durante la Quaresima, insieme a tutta la Chiesa, sei chiamato a rivolgerti al Signore. Sei chiamato ad approfondire il tuo impegno verso di Lui e così crescere in santità. Sei stato chiamato a diventare santo di Dio».

    fonte UCCR


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    00 07/12/2019 11:22

    Il Papa dona uno storico palazzo


    con vista su San Pietro a 50 poveri





    Palazzo Migliori da possibile hotel a 5 stelle diventa un dignitoso (e stabile) centro d’accoglienza per gli emarginati



    Doveva diventare un hotel di lusso in zona Vaticano ma Papa Francesco lo ha trasformato in un dormitorio destinato ai senza fissa dimora. La struttura situata a due passi dal Colonnato di San Pietro è stata inaugurata il 14 novembre.


    Il Papa è andato di persona a vedere di persona la realizzazione dell’ultimo suo regalo agli homeless della zona, un esercito di invisibili che aumenta sempre di più e non è difficile scorgerli, la notte, accampati e infreddoliti sotto cumuli di cartoni per proteggersi dal freddo. È a loro che il Papa ha donato un palazzo antico e di pregio, con volte affrescate e stucchi decò, a fianco della chiesa degli Olandesi, a via di Borgo Santo Spirito, con vista su San Pietro.



    L’antico palazzo


    L’edificio porta ancora il nome della antica famiglia che fino agli anni Trenta lo possedeva. Palazzo Migliori, da allora, è passato alla Santa Sede e gestito dall’Apsa (l’ente che si occupa di amministrare il patrimonio degli immobili della Santa Sede).


    Il Papa ha così chiesto all’Apsa la disponibilità del palazzo che altrimenti sarebbe stato trasformato in un hotel a cinque stelle (Il Mattino, 15 novembre).


    Si tratta di un palazzo costruito agli inizi del 1800, dotato di un ascensore per permettere l’accesso anche agli anziani e alle persone con disabilità.


     Leggi anche: Ecco i 3 progetti per i poveri finanziati con la Lamborghini di Papa Francesco


    Numero variabile con l’emergenza freddo


    Al primo piano vi è pure un’ampia cappella, riservata alla preghiera personale e comunitaria dei volontari e degli ospiti. Le stanze per il riposo notturno occupano il terzo e quarto piano e potranno ospitare, sia uomini che donne, per un totale di 50, numero che potrà aumentare nel periodo dell’emergenza freddo.


    Le persone ospitate per la notte potranno usufruire della prima colazione e della cena preparate nel refettorio al secondo piano. La cucina del Centro, bene attrezzata, servirà pure ad un gruppo di volontari e di diaconi permanenti della Diocesi di Roma per preparare più di 250 pasti caldi che già da diversi anni, alla sera, vengono distribuiti ai poveri nelle maggiori stazioni ferroviarie della città: Termini, Tiburtina e Ostiense.



    Centro di ascolto e aula computer


    Il primo e secondo piano, inoltre, saranno destinati ad un servizio diurno, gestito ed animato sempre dai volontari, con sale per l’ascolto e il colloquio, per l’uso dei pc, per la lettura e la ricreazione, per altre attività educative e culturali.


    Tutti i lavori di ristrutturazione, eseguiti da un gruppo di senzatetto insieme a ditte specializzate, sono stati seguiti e finanziati dalla Elemosineria Apostolica, attraverso le offerte che provengono dalla distribuzione delle pergamene con la Benedizione Apostolica e dai generosi contributi privati (Famiglia Cristiana, 15 novembre).


    A gestire il dormitorio saranno l’Elemosineria Apostolica e la Comunità di Sant’Egidio (Ansa, 14 novembre).





    [Modificato da Credente 07/12/2019 11:25]
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