00 12/02/2017 09:04
IL GRANELLINO
(Mt 5,17-37)
La spiritualità cristiana non è una sceneggiata teatrale. Poiché lo Spirito del Signore ci spinge ad una santità alta e non terra terra, Egli ci ricorda che anche solo adirararsi con un fratello è già commettere un peccato grave, che rompe l'amicizia con Dio. Cos'è l'ira? E’ una reazione violenta e bestiale ad un torto subito o presunto. L'ira è come un uragano: dove passa lascia dietro di sé macerie e dolore. Secondo me, chi serba odio bel proprio cuore, commette un continuo atto d'ira, che lo porterà ad essere mentalmente insano, quotidianamente impaziente e addirittura furioso nei rapporti con il prossimo. L'ira tiene conto del male ricevuto. L'amore perdona e non si adira. La bocca del mite è piena di parole di grazia e di dolcezza. Il mite non chiama nessuno "stupido", "cretino"… Purtroppo, se l'uomo non è consapevole di essere tempio della presenza di Dio, il suo linguaggio è offensivo, duro e aggressivo. Non è cristiano rivolgersi all'altro con parole sconvenienti e umilianti.
Chi ha un cuore pieno di rancore, di violenza e di superbia deve evitare di accostarsi a ricevere l'Eucaristia, che è il Sacramento dell'amore se prima non si è sinceramente pentito. Nel dire:"Fate questo in memoria di me" Gesù non ha voluto dire: "Ripetete le parole e i gesti che io ho detto e fatto", ma: "Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. Benedite coloro che vi maledicono e perdonatevi a vicenda come io perdono voi". Dio non può accogliere chi è violento, iroso e vendicativo. Dio non accoglie alla sua presenza neppure chi, nella mente e nel cuore, desidera fortemente la moglie altrui o il marito altrui. Il coniuge dev'essere fedele non solo nell'atto coniugale, ma anche nei pensieri e negli sguardi. Ecco perché è adulterio nutrirsi di pornografia. Purtroppo oggi il mondo ti propina questo cibo velenoso apertamente e facilmente ed è un cibo che avvelena mortalmente il matrimonio e dissacra il letto coniugale.
La Parola di Dio ci chiama a vivere nella verità e nella carità. Chi dice menzogne al fratello non lo ama ed è figlio del signore della menzogna, cioè del diavolo. Va detta la verità sempre e ovunque, anche a costo di andare incontro a umiliazioni e dolori. Chi dice la verità non ha bisogno di giurare. Si dice il falso per coprire i nostri peccati. Ma un giorno ci presenteremo davanti al tribunale di Dio dove tutto verrà alla luce e tutto sarà svelato. Ecco perché siamo esortati oggi a temere più il giudizio di Dio che quello degli uomini. La bugia più grande che si possa dire è la calunnia, che è un peccato contro lo Spirito Santo. Che niente e nessuno ci separi dalla Gesù Cristo o ci sia di ostacolo nel servire il Signore nella gioia e nella fedeltà. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri)