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Lunedì 5 settembre 2016

*Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita.*

Il Figlio di Dio guarisce pure in giorno di sabato. Ritorna questa sfida. Gesù è lì che mi attende, con amore infinito, a prescindere dal giorno di precetto, da quanto sia riuscito ad amare, ad avere misericordia… è lì per guarirmi sempre più dalle mie paralisi. Dio è presente ad ogni istante della nostra vita e vuole che ci stacchiamo da tutto ciò che ci blocca, ci allontana da Lui. Mentre il Signore parla, insegna, si rivolge a tutti per guarirli, c’è chi pensa solamente alle proprie cose, c’è chi si sente a buon punto nel proprio cammino, chi vede nel sofferente un mezzo e non un fine: un mezzo «per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo». C’è, invece, chi è pronto a sentirsi chiamato, che riconosce la voce del Signore e c’è chi trasforma l’ascolto in azione, in obbedienza. Ascoltando, possiamo avere la grazia di renderci conto su cosa il Signore ci chiama a cambiare, a scontrarci con le nostre paralisi durante la settimana.

Sii l’espressione della bontà di Dio. Bontà sul tuo volto e nei tuoi occhi, bontà nel tuo sorriso e nel tuo saluto. Ai bambini, ai poveri e a tutti coloro che soffrono nella carne e nello spirito, offri sempre un sorriso gioioso. Dà loro non solo le tue cure ma anche il tuo cuore. (Santa Teresa di Calcutta)