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Sabato 3 settembre 2016

*Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?».*

Il sabato è il giorno in cui “Dio cessò da ogni lavoro” (Genesi 2,1-3) e volle che anche l’uomo facesse altrettanto. L’uomo, creato il sesto giorno, è fatto per il settimo giorno, per la gioia di Dio, la festa di Dio, la comunione con Dio. L’osservanza del sabato consiste nel “non fare alcun lavoro” (Dt 5,14) perché è il tempo di godere. Il sabato serve a ricordare che non vivo di ciò che faccio ma del dono di Dio. Luca, inoltre, mette in relazione il campo di grano, figura del pane e Gesù, nostro cibo, che vi cammina sopra. Le parole e i verbi utilizzati (prendere... mangiare... dare...) richiamano l’Eucarestia, il cibo del nuovo sabato, Gesù che si dona come cibo agli uomini, ai peccatori, i quali cominciano a vivere di Lui. Il nostro giorno festivo, dunque, è la domenica, “il primo giorno della settimana” (Luca 24,1) a indicare che tutto il tempo - tutta la settimana - ora può essere una festa: siamo in comunione col Signore del sabato, purché restiamo in comunione con i fratelli. Tu, Signore, sei la festa, Tu sei libero e vivi nell’autenticità assoluta ogni regola, ogni precetto legale e la Tua libertà rispettosa ci stupisce. Insegnaci ad essere sempre rispettosi di questa festa senza fine, per contagiare tutti i fratelli. Amen.