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Mercoledì 10 Agosto 2016 > San Lorenzo, diacono e martire

*In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: _«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà»._*

Sempre di martiri parliamo, tornando però indietro nel tempo: oggi la Chiesa celebra la grande figura di Lorenzo, diacono a Roma sotto l’imperatore Valeriano. Da cosa deriva la sua fama diffusa in tutto il mondo? Pur essendo così distante da noi nel tempo, è vicino per la sua appassionata carità: arrestato e costretto dall’imperatore a portargli i tesori nascosti della Chiesa, i diaconi, fra le altre cose, si occupavano delle casse della comunità, Lorenzo gli portò un gruppo di poveri mantenuti dai cristiani: erano quelli l’unica ricchezza della Chiesa. Un gesto forte, coraggioso, che ricorda al mondo che le presunte ricchezze della Chiesa, sono anzitutto al servizio della carità e dei poveri. Ma che ricorda anche alla Chiesa che i beni materiali vanno trattati con grande serietà e trasparenza, che non è possibile applicare logiche di profitto ai denari che servono per soccorrere gli ultimi. Lorenzo, insomma, ricorda a tutti, credenti o meno, la logica della Creazione: il ricco è tale per soccorrere il povero. Nella Bibbia, come ho più volte ricordato, si afferma che la ricchezza è sempre dono di Dio ma che la povertà è sempre responsabilità del ricco.

*_Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio._* (Giuseppe Moscati)