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La BELLEZZA e la DELICATEZZA del MATRIMONIO

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    00 07/04/2018 22:19

    Una crisi di coppia inizia molto prima di renderci conto che la stiamo attraversando


    La crisi nel matrimonio inizia a rivelarsi lentamente, in modo quasi impercettibile. Lascia tracce qua e là, ma visto che siamo immersi nella quotidianità non prestiamo attenzione a certi dettagli che rappresentano invece dei segnali del fatto che qualcosa nella relazione si sta deteriorando.


    In genere le crisi matrimoniali derivano da una crisi personale. È per questo che serve moltissima intelligenza umana ed emotiva per saper capire come sta il proprio coniuge.


    Greg e Julie Alexander, fondatori del The Alexander House Apostolate, condividono le 4 tappe di crisi nel matrimonio a cui si deve prestare un’attenzione speciale.


    RELATIONSHIP,FIGHT

    1 Quando l’armatura inizia a sgretolarsi
    • Piccole differenze iniziano a infastidirvi
    • Inizia il dialogo interiore sul fatto che il coniuge non è come ci si aspettava

    Prima perfino il rumore della masticazione vi sembrava una bellissima melodia, oggi non tollerate neanche il suo respiro. Se vi chiede di servirgli da mangiare pensate: “Inutile! Non puoi farlo da solo?”

    Se vi trovate in questa tappa, avete bisogno di fermarvi e di chiedervi: “Cosa mi sta succedendo? Perché mi irrita tanto?”

    Può essere che il vostro coniuge non sia quello che vi aspettavate – ma voi siete invece quello che si aspettava lui/lei?

    Dobbiamo vivere nella carità e coi piedi per terra. Se vi siete sposati c’è un motivo, perché siete una coppia, ovvero uguali… o almeno molto simili.

    2 Problemi in Paradiso

    • Vi sentite a disagio a condividere i vostri sentimenti con il coniuge
    • Fate finta che vada tutto bene, ma sapete che non è così

    La situazione è quella in cui vi dite: “Perché raccontarglielo se non mi capirà?” Vostro marito o vostra moglie sa che vi sta succedendo qualcosa. Vi interroga al riguardo ma voi rispondete che non succede niente.

    È pericoloso perché in questo modo inizia il distacco emotivo, ovvero siete qui ma la vostra mente e il vostro cuore non lo sono. La scarsa comunicazione ruota intorno ai figli o a temi di poco conto, ma non a voi.

    Se siete in questa tappa è importante riconoscere che qualcosa vi infastidisce e commentarlo con l’altro, ma con prudenza e carità.

    Ricordate che nel chiedere c’è anche il dare, e spesso è il modo di dire le cose che non è adeguato.

    Se sta succedendo qualcosa, bisogna prendere il controllo della situazione e rendersi responsabile della parte che ci spetta. In caso contrario, qualcosa che si potrebbe risolvere facilmente si aggraverà. Ricordate che la comunicazione è il veicolo dell’amore.

    TOKSYCZNA RELACJA
     

    3 Sulla soglia

    • Sentite che non c’è connessione tra voi
    • Iniziate a riempire il vuoto con altre attività e/o persone

    Questa tappa è molto pericolosa. Per via della nostra vulnerabilità, siamo nella situazione perfetta per lasciarci sedurre da cose o persone che si offrono di riempire i nostri vuoti affettivi.

    In poche parole, può sorgere l’infedeltà, e non mi riferisco solo a quella affettiva o sessuale, ma al fatto di dedicare più tempo ad altre attività o persone che al coniuge.

    Il tempo che gli spetterebbe di diritto viene dedicato ad altre cose che offrono qualche grado di soddisfazione. Anche questa è infedeltà.

     

    OPARCIE DLA KOBIETY
    Shutterstock

    4 Me ne vado

    • Discutete costantemente… quasi apposta
    • Vi sentite privati dell’energia, senza speranza ed esauriti

    Tappa pericolosissima! Pensate che sia tutto inutile, che non ci si debba più sforzare nella relazione e che la soluzione sia la ritirata. Si genera una cecità spirituale ed emotiva che non lascia vedere al di là dei problemi.

    Se sentite che il vostro rapporto attraversa una di queste tappe fate qualcosa e cercate aiuto il prima possibile, ma non delle amiche, quanto di un professionista. Ogni crisi ha una soluzione.

    Lavorate per guarire e per guarire il vostro matrimonio, per ricostruirlo. Ricordate che la vostra crisi matrimoniale deve servirvi per perfezionare l’amore. Se nella buona sorte ti voglio accanto a me, nella cattiva sorte ti amo ancor di più, anche se non lo senti.


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    00 16/05/2018 11:02

    9 consigli per preparare bene il matrimonio
    Basati sull'esortazione Amoris Laetitia

    Maggio è tradizionalmente noto come il mese delle spose, e molti scelgono di sposarsi proprio in questo periodo. Nell’esortazione post-sinodale Amoris Laetitia, Papa Francesco offre nove suggerimenti per preparare il giorno del matrimonio:

    1. Non concentratevi sui dettagli

    Il Papa chiede di non concentrarsi troppo sugli innumerevoli dettagli che consumano il denaro e l’energia degli sposi, perché così arrivano al matrimonio già stanchi. Sottolinea invece la necessità di dedicare le proprie forze migliori a prepararsi come coppia a questo grande passo: “Questa mentalità si riscontra anche in alcune unioni di fatto, che non arrivano mai al matrimonio perché pensano a festeggiamenti troppo costosi, invece di dare priorità all’amore reciproco e alla sua formalizzazione davanti agli altri”.

    2. Optate per un celebrazione semplice e sobria

    Abbiate “il coraggio di essere differenti”, senza lasciarvi “divorare dalla società del consumo e dell’apparenza”. “Quello che importa è l’amore che vi unisce, fortificato e santificato dalla grazia”. Optate quindi per “un festeggiamento sobrio e semplice, per mettere l’amore al di sopra di tutto”.

    3. Gli aspetti più importanti sono il sacramento e il consenso

    Preparatevi a vivere con grande profondità la celebrazione liturgica e a percepire il peso teologico e spirituale del consenso al matrimonio. Le parole che pronuncerete non si riducono al presente, ma “implicano una totalità che include il futuro: «finché la morte non vi separi»”.

    4. Date valore e peso alla promessa che farete

    Il Papa ricorda che il senso del consenso mostra che “libertà e fedeltà non si oppongono, anzi piuttosto si sostengono mutuamente”. Pensate ai danni provocati dalle promesse non mantenute. “Onorare la parola data, la fedeltà alla promessa, non si possono comprare né vendere. Non si possono imporre con la forza, ma nemmeno custodire senza sacrificio”.

    5. Ricordate che sarete aperti alla vita

    Ricordatevi che un grande impegno, come quello che esprime il consenso matrimoniale e l’unione dei corpi che consuma il matrimonio, quando si tratta di due battezzati, può essere interpretato solo come segno dell’amore del Figlio di Dio fatto carne e unito alla sua Chiesa in un’alleanza d’amore. “Il significato procreativo della sessualità, il linguaggio del corpo e i gesti d’amore vissuti nella storia di una coppia di coniugi, diventano una ininterrotta continuità del linguaggio liturgico, e la vita coniugale diventa, in un certo senso, liturgia”.

    6. Il matrimonio non dura un giorno, ma tutta la vita

    Tenete a mente il fatto che il sacramento che celebrerete “non è solo un momento che poi entra a far parte del passato e dei ricordi, perché esercita la sua influenza su tutta la vita matrimoniale, in modo permanente”.

    7. Pregate prima di sposarvi

    Arrivate al matrimonio dopo aver pregato insieme, “chiedendo aiuto a Dio per essere fedeli e generosi” e domandando insieme a Dio cosa si aspetta da voi.

    8. Il matrimonio è un’occasione per annunciare il Vangelo

    Ricordate che Gesù ha iniziato i suoi miracoli alle nozze di Cana. “Il vino buono del miracolo del Signore, che allieta la nascita di una nuova famiglia, è il vino nuovo dell’Alleanza di Cristo con gli uomini e le donne di ogni tempo”. Il giorno del vostro matrimonio sarà quindi “ una preziosa occasione di annuncio del Vangelo di Cristo”.

    9. Consacrate il vostro matrimonio alla Vergine Maria

    Il Papa suggerisce anche che gli sposi inizino la loro vita matrimoniale consacrando il loro amore davanti a un’immagine della Vergine Maria.


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    00 16/05/2018 11:23

    7 cose che dovete abbandonare se volete un matrimonio felice


    HAPPY COUPLE
     




    Un rapporto forte e gioioso non riguarda solo il fatto di formarsi a vicenda, ma anche la capacità di arrendersi...


    Il matrimonio è come una danza – richiede che le persone si esercitino e lavorino insieme. A volte l’una o l’altra inciamperà. È importante lasciar correre quegli errori di modo che la danza finale possa essere uno splendido riflesso dell’amore reciproco.


    Nel mio ruolo di fondatrice di  marriage.com ho avuto l’opportunità di lavorare con consulenti specializzati nell’aiutare le coppie a costruire matrimoni più solidi. Mary Kay Cocharo, terapeuta esperta in relazioni che lavora con coppie e famiglie da più di 25 anni, mi ha detto che a volte forgiare un legame più forte significa abbandonare alcune idee preconcette sul matrimonio.


    Curiosa, le ho chiesto di condividere le sette cose che suggerisce alle coppie di abbandonare e dimenticare. Il vostro matrimonio ne beneficerà.


    1. L’idea di un partner perfetto


    Pensate davvero che esista il partner perfetto? E se esistesse, cosa vi fa pensare che vorrebbe stare con voi? Dovreste rinunciare all’idea che vostro marito o vostra moglie debba essere una versione “perfetta” di ciò che è.


    “A volte penso che le donne in particolare sposino l’uomo dei loro sogni e poi lo mettano subito in un programma di ‘riabilitazione’ per trasformarlo nell’uomo che volevano che fosse all’inizio! Come potete immaginare, è una cosa che confonde e infastidisce gli uomini”, ha affermato la Cocharo.


    E allora qual è la moglie o il marito “perfetto”? Chiedete a dieci persone e otterrete dieci risposte diverse. Trish*, di Los Angeles, ha detto che il partner perfetto è quello che fa delle piccole cose per lei. È sposata da cinque anni con Al, che a sua volta ha detto che la partner perfetta è quella che gli dà molte attenzioni affettuose. Entrambi hanno bisogno di essere amati a modo proprio, e nessuno di questi è giusto o sbagliato.


    Anziché impegnare le vostre energie ad “aggiustare” o “cambiare” il vostro partner, abbandonate questa idea. Usate l’energia per celebrare ciò che amate della persona che vi sta di fronte e per diventare il meglio che potete essere.


    2. Paragonare il vostro rapporto agli altri


    Guardandosi intorno nella sua chiesa di New York City, Mike non ha potuto fare a meno di notare le altre coppie. Una si abbracciava o si dava la mano in continuazione, un’altra era amichevole e aperta, e invitava sempre gli altri a casa sua. Un’altra ancora sembrava avere tutto – un lavoro splendido, tempo per fare sport… A volte si voltava verso la moglie Nina e si chiedeva perché non assomigliassero di più a loro.


    È difficile non paragonare il proprio rapporto a quello altrui, ma se volete un matrimonio felice dovete abbandonare i paragoni. Quello che Mike non sapeva è che la coppia che si dava la mano stava lavorando sulla sua mancanza di intimità, quella che invitava sempre tutti aveva problemi di comunicazione, e quindi avere altre persone in casa era una buona distrazione, e quella che sembrava avere tutto era in realtà indebitata e piena di stress.


    Ricordate che l’erba del vicino non è sempre più verde. Voi e il vostro coniuge siete persone uniche, e il vostro rapporto è speciale. Smettete di guardare al di fuori del vostro rapporto, concentratevi l’uno sull’altro e non avrete bisogno di fare paragoni.


    3. Il bisogno di avere ragione


    Jacob e Sarah sono sposati da oltre 12 anni e vivono in Florida. Nel corso del loro matrimonio si sono sempre scontrati su una cosa – se avere o meno la televisione in camera da letto. Lui la vorrebbe perché ama rilassarsi e guardare qualcosa prima di addormentarsi, lei odia l’idea perché pensa che la camera da letto dovrebbe essere una zona priva di distrazioni. Chi ha ragione?


    La risposta breve è “Entrambi, e nessuno”. È un’altra di quelle questioni per le quali non esiste una risposta giusta o sbagliata (scoprirete che il matrimonio è pieno di situazioni di questo tipo). Sarah ha mostrato a Jacob degli studi su come la televisione in camera da letto influisca sul rapporto nel tentativo di mostrargli che aveva ragione, ma quello che doveva fare davvero era ascoltare il marito, cosa che non faceva.


    Ci sono alcuni valori non negoziabili a cui non dovremmo rinunciare, ma nel matrimonio bisogna prendere in considerazione l’altro. Chiedetevi se è più importante avere ragione o essere felicemente sposati. Quanto è importante per me questa cosa particolare, molto o poco?


    4. Superate la sofferenza


    Il matrimonio non può andare avanti se i partner restano aggrappati a errori passati. È stato un grande problema nel matrimonio di May e Alex, sposati da otto anni. Lei non riusciva a gettarsi alle spalle un grave errore che lui aveva fatto in passato, e questo impediva loro di andare avanti.


    Forse in passato ci sono stati incidenti o discussioni a cui ancora pensate. Se non riuscite a gettarveli alle spalle è bene ricorrere a un consulente.


    “Se state vivendo un conflitto, non vuol dire che abbiate scelto la persona sbagliata da sposare”, afferma la Cocharo. “Non è vero. Il conflitto nei rapporti è un’occasione di crescita. È l’invito a diventare un partner migliore per la persona amata”.


    5. Pensare di essere la stessa persona


    Hillary ama uscire e fare sport, ma il marito Paul, che ha sposato sei anni fa, preferisce stare a casa a leggere o guardare la televisione. Nei primi tempi del loro matrimonio pregava Paul di andare con lei a fare una gita o a fare sport – cosa che lui faceva perché l’amava e voleva trascorrere del tempo con lei. Dopo un po’, però, lei ha capito che non si divertiva davvero, e allora ha trovato un’amica a cui piace andare a fare escursioni e va con lei. Si è anche iscritta in palestra. Paul la incoraggia a fare sport, ed è felice quando lei torna a casa.


    Solo perché si è sposati non vuol dire che si debba fare tutto insieme. Un po’ di tempo separati può infatti aiutarvi a sviluppare la vostra personalità unica, che vi fa avere un’esperienza più profonda quando vi ritrovate.


    6. Credere che il sesso sarà sempre fantastico


    “Dovete abbandonare l’idea che il sesso sarà sempre fantastico come all’inizio”, avverte la Cocharo. “Tenete però a mente che potete ancora avere sesso caloroso, che crea un legame emotivo”.


    7. L’idea che i figli miglioreranno automaticamente il rapporto


    “Abbandonate l’idea che i figli miglioreranno il vostro rapporto”, suggerisce la Cocharo. “Non fraintendetemi, sarete sicuramente legati dall’amore e dall’impegno nei confronti del vostro bambino, ma molto probabilmente vi troverete anche ad essere privati del sonno, irritabili e senza molto tempo per il matrimonio”.


    E allora cosa devono fare i neogenitori?


    “È una buona occasione per semplificare il proprio calendario sociale e rivolgersi all’interno, al rapporto. Ritagliatevi del tempo di qualità solo per voi due, anche se si tratta solo di venti minuti di passeggiata o di dieci minuti di coccole. I bambini richiedono e meritano un grande impegno a livello di tempo ed energia, ma non dimenticate che la base della famiglia è il vostro rapporto”.


    *Alcuni nomi sono stati modificati per proteggere la privacy.

    Malini Bhatia


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    00 11/06/2018 12:43


    CONSIGLI PER LA STABILITA' DEL MATRIMONIO



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    00 11/06/2018 12:45






    [Modificato da Credente 11/06/2018 12:49]
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    00 11/06/2018 12:48





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    00 11/07/2018 10:45

    Tentazioni tipiche del diavolo per distruggere i matrimoni






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    Il demonio sa bene che se lavora per distruggere il matrimonio può rovinare il tessuto sociale


    Molti di noi vanno in vacanza, ma c’è qualcuno che non ci va e non ci andrà mai. Riuscite a indovinare chi sia? Il diavolo! Proprio lui! Lavora 25 ore al giorno, otto giorni a settimana, 366 giorni all’anno.


    Di fatto, è uno dei lavoratori più impegnati al mondo! Padre della Menzogna e Assassino fin dal Principio, il Principe di questo Mondo, l’Antico Serpente, Lucifero, Satana, demonio, diavolo… sono tutti nomi per il diavolo che si trovano nei testi sacri della Scrittura.


    I santi hanno coniato altri nomi che sottolineano aspetti diversi delle sue cattive intenzioni. Eccone alcuni.


    San Tommaso d’Aquino chiama il diavolo il Tentatore.


    Sant’Agostino lo definisce un cane legato alla catena, meglio mantenere le distanze!


    Sant’Ignazio, che ci ha donato gli Esercizi Spirituali e le Regole per il Discernimento degli Spiriti (in parte spiegando l’opera del diavolo nella nostra vita), chiama il diavolo il Nemico della Natura Umana.


     

    San Pietro, infine, in una delle sue lettere definisce il diavolo un Leone Ruggente che cerca di divorare chiunque può. Siamo chiamati a resistergli!


    Uno dei principali attacchi del diavolo alla società moderna è lanciare i suoi missili contro l’istituzione più antica istituita da Dio, la famiglia. Il matrimonio è l’unione tra uomo e donna, sposo e sposa, uniti in un sacramento che chiamiamo Santo Matrimonio, aperto all’arrivo dei figli e alla loro educazione nell’amore e nel timore del Signore.


    Il diavolo sa bene che distruggendo l’istituzione familiare può aiutare a distruggere tutto il tessuto sociale. Gli storici ci dicono che una volta che la famiglia viene distrutta la società si decompone rapidamente.


    Se è così, quali sono alcune delle tentazioni tipiche che il diavolo lancia contro le coppie per indebolire e distruggere la famiglia? In questo articolo presenteremo cinque delle tentazioni più comuni e insidiose che il Padre della Menzogna lancia contro la famiglia.

    l demonio sa bene che se lavora per distruggere il matrimonio può rovinare il tessuto sociale

    1. Vivere insieme. Unione libera. Convivenza. Matrimonio di prova.

    Abbiamo enumerato vari titoli per i numerosi accordi delle coppie che militano contro il sacramento del Santo Matrimonio.

    Due generazioni fa, una coppia cattolica che avesse scelto una delle eventualità elencate in precedenza sarebbe stata considerata radicale, rinnegata, paria e scandalosa, mentre al giorno dìoggi se una coppia inizia a convivere è considerata una cosa quasi normale.

    Molti giovani dicono: “Dobbiamo prima provare, verificare se c’è chimica”, “Dobbiamo vedere se funziona, se siamo compatibili”.

    Nel frattempo, sono disposti a vivere fuori dallo stato di grazia, mettendo così in pericolo la loro salvezza eterna, per non parlare del cattivo esempio che danno ai bambini nati in queste circostanze.

    Le coppie che vivono in questo modo stanno diventando una vera epidemia. Cosa peggiore, la società si desensibilizza credendo che sia una cosa normale. Dietro le quinte di questo scenario non c’è altri che il diavolo, il bugiardo!

     

    2. Unioni dello stesso sesso

    Anche se le unioni omosessuali sono state legalizzate, non significa che siano corrette. Come nel caso dell’aborto, legalizzato nel 1973 negli Stati Uniti, non vuol dire che le unioni tra persone dello stesso sesso legalizzate siano morali.

    Ciò che è legale non è sempre morale.

    La Sacra Scrittura, nel libro della Genesi, ci insegna che Dio ha creato l’uomo e la donna, Adamo ed Eva, e ha detto che un uomo avrebbe lasciato il padre e la madre per unirsi alla sua sposa. Dietro la menzogna delle unioni omosessuali c’è il diavolo.

    3. Adulterio.

    Nel discorso della Montagna, Gesù ha elevato l’amore, la fedeltà e la purezza a un livello molto più alto: “Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore” (Matteo 5, 27-28).

    Una delle interpretazioni moderne di questo fatto, in relazione al sacramento del Santo Matrimonio, è che anche quando un uomo sposato non commette l’atto di adulterio fisico con un’altra donna può comunque commetterlo in altri modi – attraverso gli occhi, nella mente e nelle profondità del suo cuore.

    Ovviamente una delle forme più comuni di adulterio moderno è quella degli uomini sposati (e a volte delle donne) che consumano materiale pornografico. È una situazione che sta diventando sempre più comune, distruggendo le famiglie.

    Ancora una volta, dietro gran parte dell’industria del porno non c’è semplicemente un diavolo, ma un’enorme moltitudine di demoni! Una delle frasi più comuni che cerca di minimizzare la gravità del consumo di materiale pornografico, soprattutto tra gli uomini, è questa: “I bambini sono bambini, gli uomini sono uomini”.

    Le famiglie vengono distrutte, e i bambini vengono gravemente feriti e segnati da questo fatto per tutta la vita.

    4. Non essere aperti alla vita

    Anni fa le coppie si sposavano e desideravano avere dei figli il prima possibile. Le coppie con 6, 8, 10 o 12 figli erano quasi la norma, anche se non si trattava di una coppia ricca.

    Al giorno d’oggi è tutto il contrario. Le coppie si sposano e iniziano a pensare a come evitare di avere figli.

    Per molti la filosofia è questa: dobbiamo comprare casa, la macchina nuova, la televisione con il maxischermo e la barca, e dopo esserci procurati tutti questi beni materiali può essere il momento di avere un figlio, al massimo due.

     

    In una società satura di materialismo, edonismo, egocentrismo e utilitarismo, le cose prevalgono sul fatto di mettere al mondo un nuovo essere con un’anima e un’esistenza immortale che chiamiamo persona umana.

    Questa atmosfera anticoncezionale e anti-vita è promossa e coltivata dal diavolo. Il nostro Dio è un Dio di vita. Il diavolo è un bugiardo e un Assassino fin dal Principio.

    5. Mancanza di comunicazione

    A livello sociale, va detto che molte coppie, fin dall’inizio del loro matrimonio, non hanno mai imparato davvero a dialogare. Non hanno mai appreso l’importante arte della comunicazione.

    La comunicazione è un’arte con cui nessuno nasce. Va imparata. Per questo, prima che arrivi il giorno in cui si promettono fedeltà nei momenti buoni e in quelli cattivi, nella salute e nella malattia, in ricchezza e in povertà, finché morte non le separi, le coppie devono essere consapevoli dell’estrema necessità di comunicare, dell’arte della comunicazione, e fare tutto ciò che è in loro potere per non rinunciare mai a sforzarsi per migliorare nella loro capacità di comunicazione.

    Il diavolo può agire come un verme nel cammino della vita delle coppie per bloccare la comunicazione in questi modi:

    . Il diavolo può convincere una coppia del fatto che è meglio non parlare per evitare conflitti.
    . Il diavolo può tentare una coppia a pronunciare parole taglienti che sono come punture di api.
    . Il diavolo può lavorare in modo tale che uno può voler parlare di tutto e l’altro può non voler dire niente.
    . Il diavolo può convincere una coppia a evitare di parlare di Dio. Dio aiuta le coppie a comunicare bene.
    . Il diavolo può infine spingere una coppia a parlare più con un’altra persona (ex o anche nuovi “amici” del sesso opposto) che con il proprio coniuge, con grave detrimento del matrimonio.

    In conclusione, tutti i cristiani devono essere ben consapevoli dell’opera del diavolo, che è impegnato a distruggere l’umanità. Uno dei suoi primi attacchi è contro l’istituzione della famiglia, la culla del bambino, la Chiesa domestica e il futuro dell’umanità.

    Torniamo alla Sacra Famiglia: San Giuseppe, Maria e Gesù, imploriamo la vostra intercessione. Aiutateci ad essere consapevoli degli attacchi pieni di astuzia del diavolo, a respingere le sue tentazioni e a promuovere tutto ciò che è puro, nobile e degno di lode.


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    00 09/12/2018 18:29

    Chi è la coppia perfetta secondo Papa Francesco?



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    La vergine Maria e il "giusto" Giuseppe, persone "normali", che si rispettavano e si amavano


    «Giuseppe nella vita di Maria è statolo sposo. Perché lei mai ha detto a Giuseppe: “Io sono la mamma di Dio e tu sei l’impiegato di Dio”». Maria invece gli ha detto: “Tu sei il mio sposo. Io sono vergine”.


    Lo racconta Papa Francesco, nella sesta puntata del programma ‘Ave Maria’, condotto da don Marco Pozza, teologo e cappellano del carcere di Padova, in onda su Tv2000 martedì 20 novembre.


    L’angoscia di un genitore


    «Maria era sottomessa al suo sposo secondo la cultura del suo tempo». Papa Francesco spiega che la Madonna «gli faceva da mangiare, parlava con lui, parlavano del figlio, hanno condiviso l’angoscia quando il bambino a 12 anni è rimasto a Gerusalemme. L’angoscia di un marito e di una moglie, l’angoscia dei genitori».


    Il “giusto”


    Si tratta, da parte di Maria, della «normalità nella verginità», dice ancora il Papa, aggiungendo: «le grandi decisioni le prendeva Giuseppe. Era normale in quel tempo». Maria, invece, «tante volte in sogno riceveva i messaggi di Dio. Lei è la piena di grazia; Giuseppe è il giusto, l’uomo osservante della parola di Dio. Bella coppia».


    Per spiegare, poi, il rapporto tra Maria e Gesù, Francesco “torna” in Argentina. «Tante volte – ricorda il Papa nel dialogo con don Pozza – sono passato col bus davanti al carcere ‘Villa Devoto’ di Buenos Aires. Lì c’era la coda delle mamme e le vedevano tutti. Tutti vedevano queste donne che facevano la coda per entrare perché avevano dentro un figlio. E per entrare tante volte una donna deve subire alcune umiliazioni come le perquisizioni. Ma a quelle madri non importava, lo facevano per i figli. Si lasciavano calpestare, importava solo il figlio».


     

    Anche a Maria, conclude il Papa, «importava il figlio. Era lì, non importava cosa dicessero gli altri perché aveva il figlio. Ma lì il figlio la lascia, non solo perché lascia la vita: (Gesù ndr) dà a tutti noi la mamma, partorisce nella Croce».

    fonte Aleteia


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    00 15/03/2019 21:06

    Amare una persona per sempre?
    è possibile solo con la Grazia di Dio!

    COUPLE PRAYING
     

    Nessuno di noi è capace di amare così, ma non si può non desiderare di amare così, perché è questo che ci rende felici. Ed è proprio perché non ne siamo capaci che mendichiamo da Dio la Grazia necessaria per esserne all’altezza ogni giorno.

    Poi Gesù partì di là e se ne andò nei territori della Giudea e oltre il Giordano. Di nuovo si radunarono presso di lui delle folle; e di nuovo egli insegnava loro come era solito fare.
    Dei farisei si avvicinarono a lui per metterlo alla prova, dicendo: «È lecito a un marito mandare via la moglie?» Egli rispose loro: «Che cosa vi ha comandato Mosè?» Essi dissero: «Mosè permise di scrivere un atto di ripudio e di mandarla via». Gesù disse loro: «È per la durezza del vostro cuore che Mosè scrisse per voi quella norma; ma al principio della creazione Dio li creò maschio e femmina. Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne. Così non sono più due, ma una sola carne. L’uomo, dunque, non separi quel che Dio ha unito».
    In casa i discepoli lo interrogarono di nuovo sullo stesso argomento. Egli disse loro: «Chiunque manda via sua moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se la moglie ripudia suo marito e ne sposa un altro, commette adulterio». (Mc 10,1-12)

    La questione delle relazioni è forse la questione più decisiva di tutto il cristianesimo. Ma forse lo è perché è la questione più decisiva di ogni uomo a cui gli funziona l’umanità. Infatti è attraverso le relazioni che la nostra vita diventa o no significativa. È nelle relazioni che ci sentiamo o no amati. È in esse che possiamo rintracciare ogni radice della nostra felicità o dei nostri drammi. Per questo il tema del matrimonio non è un tema tra tanti altri. Esso rappresenta come l’apice di tutte quelle relazioni che più ci ricordano Dio. Amare o no una persona per sempre fino a dare la propria vita per essa non può mai essere una faccenda decorativa. Su un tema così la nostra vita si regge o cade. Solo così si comprende la domanda del vangelo di oggi: «È lecito a un marito mandare via la moglie?». Gesù risponde di fare appello innanzitutto al buonsenso, alla tradizione, a Mosè. Ma delle volte viviamo in tempi in cui il buonsenso del mondo e persino delle nostre abitudini che sono diventate tradizione non ci aiutano a non perdere di vista ciò che conta: “Egli rispose loro: «Che cosa vi ha comandato Mosè?» Essi dissero: «Mosè permise di scrivere un atto di ripudio e di mandarla via». Gesù disse loro: «È per la durezza del vostro cuore che Mosè scrisse per voi quella norma; ma al principio della creazione Dio li creò maschio e femmina. Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne. Così non sono più due, ma una sola carne. L’uomo, dunque, non separi quel che Dio ha unito»”. È per la durezza del cuore che non riusciamo più a comprendere la profondità della bellezza di una proposta così. Noi ne sentiamo solo l’oppressione, la fatica, il timore di non farcela. Ma è proprio qui il punto: nessuno di noi è capace di amare così, ma non si può non desiderare di amare così, perché è questo che ci rende felici. Ed è proprio perché non ne siamo capaci che mendichiamo da Dio la Grazia necessaria per esserne all’altezza ogni giorno. (Mc 10,1-12)

    fonte:  aleteia


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    00 18/05/2019 19:04

    Nel caso di divorzio, chi lo subisce può ricostruirsi una nuova unione? Cosa dice la Chiesa?


    Una mia cara amica, dopo vent’anni di matrimonio, è stata lasciata dal marito. È relativamente giovane (non ancora cinquantenne), ha due figli grandi. Nel giro di noi amiche, in diverse la invitano a pensare a una nuova relazione: in effetti è un peccato vederla sola. Da cattolica, non mi sento di unirmi a questo coro: però mi chiedo se in un caso come il suo non sarebbe, per il suo bene, la cosa migliore.

     


    Lettera firmata


     


    Risponde padre Francesco Romano, docente di Diritto Canonico alla facoltà teologica dell’Italia Centrale.


    Le situazioni in cui possono venire a trovarsi i fedeli con il fallimento della loro unione coniugale sono già state oggetto d’interesse dei Lettori che seguono questa Rubrica. È sempre più in crescita il numero di separazioni e divorzi dopo breve tempo di convivenza coniugale, ma anche il numero di coloro che dopo il divorzio intraprendono un nuovo percorso affettivo creandosi un’altra famiglia. Purtroppo, come ci ricorda la nostra Lettrice, non mancano matrimoni che finiscono anche dopo molti anni dalla celebrazione. Per completare il quadro e aiutare a comprendere il senso delle diverse scelte che si allontanano dal modello di matrimonio che il Signore «ha elevato alla dignità di sacramento» non passa inosservata anche la percentuale in crescita di coloro che rifiutano assolutamente di avere una relazione stabile, cioè qualsiasi vincolo, non solo religioso, ma anche civile.


    Occorre non sottovalutare di fronte a questo panorama l’influsso del contesto sociale e culturale, la mancanza di una adeguata preparazione al matrimonio, la responsabilità di uno o entrambi i coniugi nella disgregazione della famiglia, oppure la durezza del cuore, di cui parla il Vangelo (Mt 19, 8), che può esprimersi in atteggiamenti di egoismo, nella ricerca di una libertà inaccettabile, nel disimpegno dei doveri coniugali e familiari, nel rifiuto di comprendere e di perdonare. Inoltre, il venir meno del riferimento a Dio rende più facile giustificare le situazioni matrimoniali irregolari. L’uomo e la donna che si sposano nel Signore sono chiamati a vivere a un titolo nuovo e speciale il loro amore con quelle caratteristiche di unità e indissolubilità di cui è segnato il patto coniugale. Il matrimonio, infatti, unisce gli sposi per tutta la vita con un vincolo che il sacramento rende sacro e che non dipende dall’arbitrio degli uomini (cf. Gaudium et spes, 48).


    La Lettrice si pone un interrogativo che ormai sembra interpellare sempre di meno la coscienza dei fedeli di fronte al tentativo di chi cerca di dare un nuovo sbocco affettivo alla propria vita dopo la disgregazione del nucleo coniugale e familiare. Infatti, agli occhi dei più appare disumano limitare il bisogno di una persona al diritto di crearsi una nuova famiglia e una vita affettiva, soprattutto dopo aver subito il divorzio senza sua colpa.





    L’influsso del contesto sociale e culturale può creare ai cristiani alcune gravi difficoltà circa il Vangelo e il comandamento dell’indissolubilità. In particolare, pur non sfuggendo le contraddizioni tra Vangelo e mondo, alcuni fedeli che si trovano in queste situazioni sentono la necessità di trovare soluzioni rasserenanti che li scusino, come l’impegno sincero e generoso nell’adempiere i doveri della nuova vita coniugale. Le istanze sociali e culturali, ma anche gli effetti della secolarizzazione non possono sminuire l’essenziale valore sociale ed ecclesiale del matrimonio fino a consegnarlo all’arbitrio individuale, anche di quei fedeli che, pur trovandosi in situazioni di vita tristemente segnati dal fallimento della loro unione, cercano percorsi alternativi lontani dal sacramento del matrimonio che rende visibile l’unione indissolubile tra Cristo e la Chiesa.


    Il processo di secolarizzazione ha portato a rifiutare la dimensione trascendente dell’esistenza fino ad approfondire la frattura tra l’amore dell’uomo e l’amore di Dio, a rifiutare la Chiesa e i sacramenti quali luoghi in cui si fa storicamente presente la rivelazione di Dio. In questo modo alla perdita del senso religioso del matrimonio si aggiunge anche quella del suo valore cristiano ed ecclesiale. Del matrimonio sacramento viene smarrita la comprensione di essere segno e strumento di salvezza ricevuti in dono da Dio.


    La Chiesa, chiamata a continuare la missione di salvezza del Signore, non può discostarsi dal suo insegnamento. Senza alcun compromesso ha sempre proposto la verità mostrandosi accogliente e misericordiosa anche verso i peccatori: «non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mt 9,12-13). La Chiesa non può neppure discostarsi dall’atteggiamento di Cristo nel mettere insieme la chiarezza dei principi e la comprensione per la debolezza umana, purché in vista del pentimento.


    Il divorziato che ha subito il divorzio se mantiene la fedeltà coniugale, se si impegna nell’educazione dei figli e nell’adempiere le responsabilità della vita cristiana, merita da parte dei fratelli di fede stima e solidarietà. Chi è rimasto forzatamente solo e non ricerca un nuovo matrimonio civile diventa testimone dell’amore fedele di Dio che ha ricevuto in dono dalla grazia del sacramento del matrimonio e con la testimonianza della sua vita può aiutare coloro che condividono la stessa fede a non venire meno all’inviolabilità del vincolo coniugale.


    Qui l’articolo originale tratto da Toscana Oggi



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    00 26/12/2019 22:28

    Il piacere sessuale più intenso? È nel matrimonio, non nei rapporti occasionali






    Di Antonio e Luisa De Rosa

     


    Alcuni giorni fa ho avuto il piacere di scambiare alcuni pensieri e riflessioni con Piergiorgio. Piergiorgio è un medico specializzato in sessuologia (non solo in questo). Mi ha riportato una frase del prof. José Noriega. Professore molto importante e conosciuto nell’ambito morale e familiare. Autore di numerose pubblicazioni e ordinario all’Istituto Giovanni Paolo II fino a pochi mesi fa. Cosa dice il professore? Semplicemente che il piacere è un frutto da far maturare e non un prodotto da ottenere. Detta così può non dire molto. In realtà dice tantissimo. Cercherò ora di elencare due riflessioni che possiamo trarre. Credo che siano fondamentali nella relazione di una coppia.


     Leggi anche: Fulton Sheen: il sesso è voluto da Dio


    Il vino buono non è il primo ma quello più maturo.


    Le nozze di Cana ci insegnano che l’amore più vero è quello che viene dopo. Anche l’amore più fisico ed erotico non fa eccezione. D’altronde cosa è l’amplesso fisico per noi sposi cristiani? E’ il noi che si fa carne. C’è un mondo intero che afferma che il sesso è trasgressione, che l’abitudine uccide la passione e il desiderio. Noi sposi cristiani testimoniamo che non è così. Fare l’amore sempre con la stessa persona, anno dopo anno, non stanca perché è sempre diverso e sempre più bello. Come il vino delle nozze di Cana. Si perché è vero che non si cambia partner e magari neanche il modo, ma cambia il nostro cuore che è ciò che più conta. La bellezza dell’intimità è data dalla qualità della nostra unione e più saremo uniti e più sarà fonte di gioia e piacere. La novità non è data dal gesto, ma dall’amore che lo caratterizza e che gli dona significato e potenza. Più cresceremo in intimità ed unione nella nostra vita di coppia e nella nostra relazione sponsale e più la nostra unione fisica sarà ricca di gioia e piacere. Perché in quell’amplesso non ci metteremo solo il nostro corpo ma tutto di noi, tutti i gesti di tenerezza che ci siamo scambiati, tutto i gesti di servizio che ci siamo donati, tutti gli sguardi e le parole di incoraggiamento. Tutti i perdoni e la misericordia che abbiamo ricevuto l’un l’altra. Capite bene come vivere l’amplesso in questo modo sia tutto un’altra cosa.


    Il piacere va nutrito come una pianta. Conta molto il terreno in cui questa pianta è posta.


    È importante che il nostro amore cresca e che sia vissuto in un contesto di corte continua. Corte continua significa collocare l’intimità sessuale in uno stile di vita fondato sull’amore reciproco visibilmente manifestato. Corte continua significa preparare il terreno alla nostra pianta.


     Leggi anche: Il piacere femminile? Ai tempi della Controriforma, un dovere del marito cristiano


    Continui gesti di tenerezza, di servizio, e di cura l’uno per l’altra durante tutto l’arco della giornata. Basta poco, una carezza, una parola dolce, uno sguardo, una telefonata e cose così. In passato non lo praticavo con costanza e la mia sposa ne soffriva. Si capiva però benissimo quando c’era in programma, da parte mia, il desiderio di un rapporto intimo. Bastava osservare il mio comportamento. Diventavo servizievole e tenero. Questo la faceva sentire usata. I miei, infatti, non erano gesti sinceri, ma finalizzati ad ottenere la mia soddisfazione. Ho dovuto impegnarmi ed educarmi per migliorare questa mia insensibilità. Avere cura di questa dinamica significa trasformare il piacere da semplice orgasmo a culmine di un dialogo d’amore parlato al modo degli sposi: con la tenerezza. Il piacere viene arricchito di comunione di cuore e corpo. Tutta un’altra cosa.


    Insomma c’è da far fatica. Il piacere non è il prodotto di tecniche amatorie. Lasciamo dire queste banalità agli altri. Noi sappiamo che non è così. Quelle bastano magari per un piacere solo superficiale e fisico. Il vero piacere è quello arricchito dalla relazione e che arriva fino al cuore. Per quello serve pazienza e una costante cura della nostra pianta, del nostro amore! Vale la pena impegnarsi!


     Leggi anche: Che cos’è, davvero, il sesso? Un magnifico regalo di nozze di Dio per noi





    QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA MATRIMONIO CRISTIANO





    [Modificato da Credente 26/12/2019 22:29]
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    Credente
    00 12/02/2020 11:55

    È sorprendente quello che si può trasmettere in soli 60 secondi. Questo regista iraniano di appena vent’anni è stato veramente bravo


    Magari non riuscirete a capire quello che dicono i protagonisti, ma i gesti e i sottotitoli di questa versione aiutano a trasmettere lo splendido messaggio di questo brevissimo film realizzato dal regista iraniano di appena vent’anni Syed Mohammad Reza Kheradmand.

     


    Il filmato, intitolato Thursday Appointment, ha vinto di recente un premio al Luxor African Film Festival, un’organizzazione no profit che incoraggia e promuove l’attività cinematografica in Africa.


    Questo potente filmato mostra una coppia di coniugi anziani che si recitano a vicenda il Poema di Hafez in macchina. Quando si fermano al semaforo rosso, notano una coppia che litiga animatamente nella macchina accanto, con la figlia piccola sul sedile posteriore. La coppia di anziani compie un gesto che dice molto del suo matrimonio e di come l’amore matrimoniale può aiutare a riconciliare anche chi ci circonda.



     




     


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    Credente
    00 15/07/2020 14:38

    Come evitare la crisi di coppia? Ecco la regola da adottare fin dall’inizio della relazione


    LOVE




    L’indifferenza s’installa spesso in una coppia, pian piano ma implacabilmente. Per evitare questo, bisogna seguire una semplice regola: mostrate sempre a vostra moglie o a vostro marito quanto è prezioso per voi.


    Denis Sonet

    Avrete già notato che quando fate capire a vostro marito o a vostra moglie che è importante per voi, ricevete in cambio un’espressione di gratitudine: una parola gentile, un grazie, un sorriso, a volte anche un bacio o un altro gesto tenero. Di questo sguardo amorevole e di questo atteggiamento di ascolto e di premura, Pietro e Maria ne hanno fatto una regola di vita coniugale, dopo la grande crisi che hanno attraversato e che ha rischiato di mettere fine alla loro vita di coppia.


    Quando l’isolamento porta all’indifferenza


    Hanno tre figli, lui è direttore di un’azienda e lei una guardia di finanza con dei clienti geograficamente sparsi. Ciascuno di loro viveva ormai nella propria bolla di occupazioni e cercavano di affrontare da soli i loro problemi. Partendo dal buon sentimento di non voler infastidire l’altro con delle questioni di cui ciascuno di loro era responsabile, erano arrivati ormai a non lasciare trasparire più nulla delle loro preoccupazioni. Vedendo la loro coppia andare alla deriva, con due vie separate, hanno deciso di chiedere aiuto.


    L’isolamento in cui ciascuno di loro si era rinchiuso, li ha fatti diventare a poco a poco quasi indifferenti l’uno all’altro. Cercando di riavvicinarsi, sia in termini di condivisione delle loro esperienze personali, sia in termini di amore intimo, sono stati in grado di creare di nuovo un legame stretto e caloroso, nonostante il pesante fardello delle loro responsabilità reciproche. Uno dei segreti di questa rinascita è stata senza dubbio la particolare premura nel mostrare al coniuge quanto fosse prezioso.


    Essere presente all’altro nei dettagli


    Non si tratta di risolvere i problemi dell’altro, ma di offrirgli un supporto. Fategli sentire che siete presenti, che lo amate e che può contare su di voi. Spesso sentire che il proprio coniuge è lì, con una presenza amorevole e premurosa, vi aiuterà a superare le difficoltà del momento.


    Rivolgersi al proprio marito (o a propria moglie), piuttosto che ignorarlo o addirittura allontanarsi da lui/lei, stabilisce e mantiene il legame affettivo ed intrattiene la relazione d’amore. Ogni gesto che compiremo per l’altro permetterà di riempire il “serbatoio emotivo d’amore” che ci aiuterà ad affrontare le brutte stagioni dei tempi difficili.


    D’altra parte, l’essere presenti l’uno per l’altro nei dettagli della vita quotidiana, ancorerà saldamente il vostro rapporto e manterrà l’amore a lungo termine.




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    Credente
    00 16/08/2020 16:38

    Chiesa e sessualità: il Papa smonta tutti i falsi miti in un



    La Chiesa sessuofoba? Un antico pregiudizio venutosi a creare perché nell’insegnamento cattolico il sesso non è libertino ma, essendo un dono di Dio, va custodito e non svenduto.


    In un discorso “a braccio”, Papa Francesco ha smontato in un solo colpo due falsi miti e ha riproposto l’insegnamento cattolico sulla sessualità. Sintetizziamo e schematizziamo i punti toccati nel suo intervento:
    1) E’ falsa l’equazione sesso = peccato.
    2) E’ falsa idea che la Chiesa accetti il sesso solo per procreare.
    3) La sessualità va custodita e vissuta all’interno del matrimonio.
    4) La sessualità non va scissa dall’amore.
    5) La sessualità di cui parlano la Chiesa e Dio è solamente tra uomo e donna.

    Ecco un estratto delle parole del Papa:

    «La sessualità, il sesso, è un dono di Dio. Niente tabù. È un dono di Dio, un dono che il Signore ci dà. Ha due scopi: amarsi e generare vita. Gesù dice: per questo l’uomo, e anche la donna, lascerà suo padre e sua madre e si uniranno e saranno… una sola persona?…, una sola identità?…, una sola fede di matrimonio?… Una sola carne: questa è la grandezza della sessualità. E si deve parlare della sessualità così. E si deve vivere la sessualità così, in questa dimensione: dell’amore tra uomo e donna per tutta la vita. È vero che le nostre debolezze, le nostre cadute spirituali, ci portano a usare la sessualità al di fuori di questa strada tanto bella, dell’amore tra l’uomo e la donna. Ma sono cadute, come tutti i peccati. La bugia, l’ira, la gola… Sono peccati: peccati capitali. Ma questa non è la sessualità dell’amore: è la sessualità “cosificata”, staccata dall’amore e usata per divertimento. un’industria della sessualità staccata dall’amore, l’hai vista? Sì! Tanti soldi si guadagnano con l’industria della pornografia, per esempio. E’ una degenerazione rispetto al livello dove Dio l’ha posta. Custodite la vostra dimensione sessuale, la vostra identità sessuale. Custoditela bene. E preparatela per l’amore, per inserirla in quell’amore che vi accompagnerà tutta la vita. In Piazza San Pietro una volta c’erano due persone anziane che celebravano il sessantesimo di matrimonio. Erano luminosi! E io ho chiesto: “Avete litigato tanto?” – “Mah, alle volte…” – “E vale la pena questo, il matrimonio?” – E questi due, che mi guardavano, si sono guardati tra loro e poi sono tornati a guardare me, e avevano gli occhi bagnati, e mi hanno detto: “Siamo innamorati”. Dopo 60 anni! E poi volevo dirvi: una volta un anziano – molto anziano, con la moglie anziana – mi ha detto: “Noi ci amiamo tanto, tanto e a volte ci abbracciamo. Noi non possiamo fare l’amore alla nostra età, ma ci abbracciamo, ci baciamo… Questa è la sessualità vera. Mai staccarla dal posto tanto bello dell’amore. Bisogna parlare così della sessualità.

     

    Niente di nuovo, anche Benedetto XVI aveva ricordato che «la sessualità è un dono del Creatore, ma anche un compito che riguarda lo sviluppo del proprio essere umano. Quando non è integrata nella persona, la sessualità diventa banale e distruttiva allo stesso tempo». Ed in un altro discorso: «L’unione in una sola carne si fa allora unione di tutta la vita, finché uomo e donna diventano anche un solo spirito. Non è un “no” ai piaceri e alla gioia della vita, ma il grande “sí” all’amore come comunicazione profonda tra le persone, che richiede il tempo e il rispetto, come cammino insieme verso la pienezza e come amore che diventa capace di generare vita e di accogliere generosamente la vita nuova che nasce». E a chi crede che la dottrina cattolica accolga il sesso solo per fini procreativi, non si è accorto che la Chiesa insegna da decenni l’uso dei metodi naturali per la regolamentazione della fertilità. Su questo ben si espresse Giovanni Paolo II: «Il pensiero cattolico è sovente equivocato, come se la Chiesa sostenesse un’ideologia della fecondità ad oltranza, spingendo i coniugi a procreare senza alcun discernimento e alcuna progettualità. Ma basta un’attenta lettura dei pronunciamenti del Magistero per constatare che non è così. Nel prendere la decisione di generare o di non generare gli sposi devono lasciarsi ispirare non dall’egoismo né dalla leggerezza ma da una generosità prudente e consapevole, che valuta le possibilità e le circostanze, e soprattutto che sa porre al centro il bene stesso del nascituro. Quando dunque si ha motivo per non procreare questa scelta è lecita, e potrebbe persino essere doverosa. Resta però anche il dovere di realizzarla con criteri e metodi che rispettino la verità totale dell’incontro coniugale nella sua dimensione unitiva e procreativa, quale è sapientamente regolata dalla natura stessa nei suoi ritmi biologici».

    Degna di nota un’altra notizia. Il segretario di Stato Vaticano, card. Pietro Parolin, è stato invitato e ha partecipato al World Congress of Families 2018, a cui partecipano ogni anno i principali esponenti dei partiti politici e delle organizzazioni non governative che si propongono di difendere la famiglia naturale (viene polemicamente chiamato “Il Congresso mondiale delle famiglie anti-LGBT”), intesa come l’unione fra un uomo e una donna, come l’organismo di base della società. Da qui l’opposizione alle leggi sul matrimonio dello stesso sesso, all’aborto e la difesa dei valori “tradizionali”.


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