II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
Il brano presenta il sapore dei fatti vissuti e ben impressi nella memoria, perché hanno cambiato la vita. I discepoli hanno dato la loro fiducia a Giovanni il Battista. È sulla sua parola che “seguono” Gesù indicato come l’“Agnello di Dio”. L’incontro con Cristo prende l’avvio da una domanda che gli viene rivolta: “Dove abiti?”. Ma subito si trasforma in un affidamento dei discepoli al mistero. Gesù risponde: “Venite e vedrete”. L’esperienza del condividere tutto convince i discepoli che Gesù è il Messia atteso. L’incontro con Cristo non è un avvenimento superficiale: si configura come un sentirsi compresi e amati; cambia il nome, e, con il nome, cambia l’atteggiamento di fondo: “Tu sei Simone... ti chiamerai Cefa”. Il trovare Gesù - o meglio, l’essere trovati da Gesù - non solo muta l’esistenza, ma rende annunciatori della salvezza. A modo di traboccamento di gioia. A modo di esigenza di partecipare insieme alla vita nuova scoperta in Cristo.