Signore della vita
Sul mio cammino stanco
è già scesa la sera,
il buio porta via dal cuor
la sicurezza.
Signore della vita
che dài perdono e grazia,
accogli il figlio perso,
con te, nella tua casa.
Dall’abbondanza piena
scappai nella miseria,
e servo son ridotto
del male che mi umilia.
La fame e la vergogna
a terra mi comprime,
in casa di mio padre
è gioia senza fine.
Riprenderò coraggio
e rifarò la strada,
dirò: “perdona, o Padre,
la mia colpa ingrata”.
La dignità perduta,
o Padre a me ridona;
rianima il mio cuore
la dolce parola.
Al Padre sia gloria
e a Cristo che è salvezza:
a te, paziente Amore,
onore e lode eterna.
Signore di spighe indori
Signore, di spighe indori
i nostri terreni ubertosi,
mentre le vigne decori
di grappoli gustosi.
Salga da questo altare
l’offerta a te gradita:
dona il pane di vita
e il sangue salutare.
Nel nome di Cristo uniti,
il calice e il pane ti offriamo:
per i tuoi doni largiti
te, Padre, ringraziamo.
Noi siamo il divin frumento
e i tralci dell’unica vite:
del tuo celeste alimento
son l’anime nutrite.
Signore dolce volto
Signore, dolce volto
di pena e di dolor,
o volto pien di luce,
colpito per amor.
Avvolto nella morte,
perduto sei per noi.
Accogli il nostro pianto,
o nostro Salvator.
O vittima immolata,
l’amore ti spronò;
in Croce fosti alzata,
e il mondo ti sdegnò.
Tu incolpi chi, indurito,
nel mal s’ostinerà,
e salvi chi, pentito,
gli errori piangerà.
Le mani tu allargasti
il mondo ad abbracciar;
morente c’insegnasti
il prossimo ad amar.
Col sangue tuo cancelli
le nostre iniquità;
commossa, si affratelli
in te l’umanità.
Nell’ombra della morte,
resistere non puoi,
o Verbo, nostro Dio,
in Croce sei per noi.
Nell’ora del dolore
ci rivolgiamo a te:
accogli il nostro pianto,
o nostro Salvator.
O Cristo desolato
che il Padre abbandonò,
nell’agonia prostrato
l’orrore ti schiacciò.
Peccato, male e morte
su te si riversò.
Agnello immacolato,
pietà, pietà di noi.
O Cristo Redentore,
divina maestà,
in te la gloria eterna
di morte si velò.
Divinità annientata,
smarrita umanità,
mistero di dolore,
mistero di bontà.
La strada del Calvario
si compia ora in noi;
il male ci trafigge,
la colpa ci spezzò.
La terra è crocifissa,
e sanguina con te.
Il segno del dolore
ci dà l’eternità.
Signore donaci la gioia
Signore, donaci la gioia
di offrire la parola
al tempo dell’amore:
trasforma in desiderio
quel fiore di speranza a cui ci schiudi.
La sera dell’addio,
ai nostri giorni incerti
hai dato la tua vita
spezzandola nel pane
versandola nel vino,
perché tra noi nascesse il tuo donarsi.
Leviamo gli occhi al Padre.
che in te chiamiamo “nostro”,
sorgente dell’amore,
che amiamo e contempliamo,
chiedendo la sua grazia
perché la carità dilati il mondo.
Gridiamo a cuore aperto,
schiudendo al mondo triste
la festa del tuo Giorno;
cantiamo la speranza,
serviamo nel sorriso
la gioia di saperti a noi vicino.
Sostieni il nostro gesto
che offre il tuo perdono
perché con questa forza
possiamo raccontare
l’immensa tenerezza
con cui ci riconcilia il Padre tuo.
Apriamo gli occhi spenti
sul volto di ogni uomo,
sorretti dal tuo sguardo,
facendoci vicini
ai poveri beati
che inviti a sollevare dal dolore.
Signore donaci la Sapienza
Signore, donaci la sapienza
e i nostri passi seguiranno te.
O Dio, Padre di bontà, che hai creato l’universo con la tua parola che hai plasmato l’uomo con sapienza perché guidasse il creato scaturito da te e governasse il mondo con giustizia e perfezione ...
O Dio, io ti appartengo, ma sono un debole uomo con poca intelligenza delle cose divine. Anche il più perfetto degli uomini è un nulla senza la Sapienza; vano è il pensiero dell’uomo instabile la sua volontà; un corpo pesante ci opprime, la vita è una tenda di fango che pesa su una debole mente ...
O Dio, incerto è il cammino, arduo è capire le cose dell’uomo, ma come capire le cose di Dio senza il tuo Spirito santo? Non c’è luce sul nostro sentiero, ma se brilla la sua luce, penseremo ciò che piace a te e avremo la salvezza ...