00 22/04/2011 13:56

Oggetto: La questione delle coppie di animali

Carissimi, tempo fa ho ricevuto una vostra risposta per una questione relativa alla formazione della coppia umana, che ha dato origine ad un dibattito in corso.

Vi sarei grato se vorrete aiutarmi a offrire al mio interlocutore (Taulos) qualche elemento di confronto più motivato di quanto possa fare io che non ho competenze specifiche.

Io scrivevo a Taulos:

Caro Taulos,
....
A me sembra strano che tu da una parte, come me, sei certo dell'atto creativo di Dio e nello stesso tempo però dici: "L'evoluzione è avvenuta in modo lento ma più che graduale io lo definirei casuale, alla ricerca di una formula sempre più capace di sopravvivere. " Cioè combini un progetto di sviluppo con la casualità di tale sviluppo. Mi pare una idea non dico ardita ma almeno strana.
In ogni caso quello che mi interessa non è tanto chiarire questo tuo pensiero ma quanto segue.
Gli evoluzionisti non credenti sono convinti che lo sviluppo delle cose siano partite da particelle piccolissime che aggregandosi siano venute formando SPONTANEAMENTE, come per necessità intrinseche alla materia degli organismi sempre più complessi.
Correggimi se mi sgaglio, perchè ripeto, non sono uno specialista in questo campo.
Gli evoluzionisti credenti, come nel tuo caso, ma che potrebbe essere anche il mio, suppongono che lo sviluppo del CREATO, sia avvenuto non per creazione di ogni singola cosa già completa di tutto, ma in formazione progressiva, partendo da una forma semplice creata da Dio.
Posta questa premessa, immaginiamo cosa sia potuto accadere nella formazione delle coppie secondo il punto di vista degli evoluzionisti NON CREDENTI, perchè è questo in fin dei conti che mi interessa scoprire.
La domanda è:
è possibile ipotizzare che un organismo semplice si sia tanto sviluppato SPONTANEAMENTE, da dar origine ad una scissione formando una coppia di individui con organi completi tanto complessi, come quelli riproduttivi e complementari tra loro, tanto da permettere la nascita di altri individui, che ne consentissero la perpetuazione della specie NEL CORSO DELLA LORO STESSA BREVE ESISTENZA ?
Oppure dovremmo invece ipotizzare, per avallare l'ipotesi degli evoluzionisti non credenti, che si siano formati individui unisessuali che solo ad un certo punto della lunga evoluzione abbiano cominciato a differenziarsi in maschi e femmine?
Ma come avrebbero in quest'ultimo caso venire all'esistenza le generazioni successive da individui unisessuati se ancora non vi era la possibilità di riprodursi?
E nel primo caso invece, come si può pensare che la coppia interamente formata si sia potuta realizzare nel corso breve di una vita fatta di 80- 100 anni o anche più, se le modificazioni avvengono nel corso di miliaia se non milioni di anni?
Come avrebbe potuto nel frattempo venire al mondo altri individui se la coppia non fosse già completa ed atta alla riproduzione che presuppone organi totalmente funzionanti e complementari.
Ecco, spero di aver formulato meglio le domande, in modo da capire come ragiona o come può rispondere a queste domande un evoluzionista non credente.
Con affetto

Taulos mi ha risposto quanto segue:

Ciao , sono così convinto che Dio esiste da non avere più necessità neppure della fede !
I tuoi dubbi provengono solo dal fatto che continui comunque a pensare all'evoluzione come una "teoria", lo era ma ormai non più. L'altra idea che penso generi confusione deriva invece dal fatto che pensi alla coppia come un insieme armonico di organi appartenenti a creature meravigliose e complesse invece di pensare che sono formate anche esse da tessuti e da strati di cellule e le cellule da molecole e le molecole da atomi. Gli stessi atomi delle pietre e del legno, sono uguali varia solo il numero dei loro corpuscoli. Diceva oggi alla TV quell'attore CRUDO che ha vinto l'isola dei famosi che paragona Dio a..."un panino col salame" ossia di una semplicità infinita. A parte l'ilarità del paragone ma ha detto una cosa molto giusta: Dio è infinitamente semplice e logico oltre che tutte le altre cose. Cosa c'è di più semplice e allo stesso momento complesso di creare una particella (ti sei chiesto perchè i Fisici di Ginevra cercano la "particella di Dio" ?)e lasciarla poi evolvere e dar luogo all'Universo infinito e all'uomo ? Se andiamo a ritroso nel tempo miliardi di anni fa ( quasi 14 miliardi) venne fuori il nostro universo proprio da una particella e la terra da una esplosione di corpi celesti circa 5 miliadi di anni fa. Allora non c'era niente, solo acqua e nubi tossiche. Chi viveva in quell'ambiente ? Nessuno, però man mano che l'ambiente diventava meno tossico furono le continue scariche elettriche che colpivano gli atomi a ionizzarli e a far sviluppare le prime molecole. Ma sopravvivevano solo quelle che si univano tra di loro perchè diventavano più resistenti quando, per caso, una mutazione creò la prima molecola di acido nucleico (più atomi messi insieme tra loro in una combinazione che dava massima stabilità e minima energia). Da li i primi protozoi, poi i batteri, le alghe, gli organismi pluriclelulari complessi ecc.ecc. che si riproducevano per divisione. Finchè divenendo più complessi comparve sempre per caso la riproduzione sessuale che fu premiata rispetto alle altre. Quindi i primi animali ecc ecc. finchè un animale amntropomorfo sviluppò, sempre per mutazione casuale, un cervello più grande degli altri e qui comparve l'uomo circa 250 mila anni fa. Ma pensi davvero che Dio abbia preferito far comparire l'uomo già bell'e fatto con tanto di mela in mano quando a lui è bastato creare l'atomo e far fare poi il resto alla stessa natura creata da LUI ?
Comunque Teofilo, dammi retta, l'evoluzione non è più una teoria ma un dato di fatto e dimostra in maniera inequivocabile la creazione in termine ecolutivi fatta da DIO. Del resto ti basta chiedere a un sacerdote aggiornato sul pensiero attuale della Chiesa alla luce degli ultili convegni che si sono susseguiti negli anni e vedrai che oggi la Chiesa Cattolica ammette l'evoluzione e l'atto creativo relativo . Teofilo abbiamo la fortuna di avere un Papa "Scienziato" molto ma molto oculato e intelligente approfittiamone !
Ciao
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Da parte mia faccio fatica a pensare quello che pensa questo biologo e cioè di tutta questa casualità senza un progetto nella creazione che avrebbe dato origine alla coppia come per necessità...
Ha un peso scientifico quello che egli dice non essere più una semplice teoria?
Può la coppia umana o di qualunque specie animale essersi così venuta a formare?

Vi ringrazio se vorrete offrirmi qualche spunto motivato per poter rispondere.
Ringrazio e vi saluto fraternamente
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Risposta di Stefano Bertolini Presidente A.I.S.O.


ll suo interlocutore parte dal presupposto che l'evoluzione sia un fatto, iniziando cosi già subito con il piede sbagliato. Una semplice riflessione puo facilmente confutare questo pensiero:

Quello che la maggioranza del grande pubblico considera come scienza viene in realtà definita come scienza operativa, cioè fare esperimenti nel presente. Questa è la scienza che ci ha dato il computer, la macchina, la resonanza magnetica ed ha portato l'uomo sulla luna. Questo tipo di scienza si basa su esperimenti che risultano in dati empirici - che sono dati osservabili e tangibile. Lo studio delle nostre origini (un evento del passato) non rientra nella definizione della scienza operativa perché non è possibile fare esperimenti nel passato. La consequenza va classificata come scienza delle origini e con questo perde la modalità empirica. La selezione naturale , essendo osservabili , rientra nella scienza operativa e nei dati empirici. Invece la abiogenesi (spontanea generazione della vita) , essendo puramente presunta, rientra nella scienza delle origini e il pensiero metafisico. La selezione naturale va equiparata all'evoluzione perché sono meccanismi diversi. Una semplice definizione per una teoria scientifica che deve rispettare i seguenti criteri.
1) osservabile
2) testabile
3) ripetibile
La abiogenesi non è osservabile, nè testabile, nè ripetibile (meno male) e cosi non è una theoria scientifica, come non lo è la creazione. Karl Popper, il padre del metodo scientifico moderno, ha definito mera congettura una teoria che non è testabile . Cosa ha dichiarato per l'ipotesi dell'evoluzione?:

Sono arrivato alla conclusione che il Darwinismo non è una teoria testabile, ma un programma di ricerca metafisica. K.Popper, Unended Quest: An Intellectual Autobiography [1974], Open Court: La Salle, Ill., Revised Edition, 1982, p.168

Può essere una dura realtà da accettare per molti, ma l'evoluzione non ha mai superato il suo stato di mera ipotesi.

Con questa base scientifica stabilita possiamo rispondere a quanto specificato dal suo interlocutore sulla abiogenesi. Le condizioni primordiali esistenti che hanno portato alla formazione della prima forma di vita va chiarita . Gli amino acidi dovevano arrivare prima del acido nucleico. Le molecole degli amino acidi poi dovevano unirsi in catene, formando cosi le proteine che a loro turno si dovevano unire a formare tutto il resto come l'acido nucleico. Miller ed Urey nel 1953 hanno sviluppato il loro famoso esperimento che avrebbe copiato le condizioni primordiali che avrebbero prodotto la vita. L'esperiemento è stato proclamato come un trionfo per l'evoluzione. Ma c'erano 3 problema fondamentali:
1) Le materie prime erano sbagliate: L’atmosfera originale degli evoluzionisti doveva diventare riducente: Metano (CH4) + Ammoniaca (NH3) + N2 + CO2 + H2O. Non poteva assolutamente avere ossigeno (O2). Però è un fatto che l'atmosfera primordiale conteneva ossigeno. Questo si evince con certezza perché tutte le rocce antiche testate contengono O2, anche quelle considerate come avere 3.500 millioni di anni (Flowers, C., A Science Odyssey: 100 Years of Discovery, William Morrow and Company, New York, p. 173, 1998.). La presenza di ossigeno avrebbe ossidato ogni materiale organico ed inorganica che sarebbe stata prodotta dalle scariche elettriche. Avrebbe distrutto le molecole che Miller cercava di creare.
I raggi cosmici + H2O nell'atmosfera = H2 + O2. L'ossigeno naturalmente c'era.
2) Le condizioni erano sbagliate:
CH4 + NH3 + scarica elettrica = amminoacidi
amminoacidi + scarica elettrica = DISTRUZIONE
Per superare questo problema Miller ha dovuto creare un flusso e un metodo per estrarre gli amminoacidi prima che la successiva scarica elettrica avrebbe distrutto la molecola che stava cercando di creare. Questo raggionamento presume un intelligenza o disegnatore e non puro caso!
3) I risultati erano sbagliati: Miller ha creato catrame + amino acidi: Il catrame è tossico per la vita e gli amminoacidi estratti da Miller erano sia destrogiri che levogiri. Solo le catene di amino acidi levogiri formano le poteine della vita. 1 sola molecola destrogira distruggerebbe la vita (Jamali, F., Lovlin, R., Corrigan, B.W., Davies, N.M. and Aberg, G., Stereospecific pharmacokinetics and toxicodynamics of ketorolac after oral administration of the racemate and optically pure enantiomers to the rat, Chirality 11(3):201–205, 1999. Coppedge, J.F., Probability of left-handed molecules, CRSQ 8:163–174, 1971.). La probabilità di formare 1 proteina con solo 100 amminoacidi è di 1 su 1065. Imaginiamo l'impossibilità di formare una catena cosi lunga di amino acidi che siano TUTTI levogiri! Anche la formazione di una proteina (se possibile) non risulterebbe in una forma di vita che è infinitamente più complessa di una proteina. 75 Proteine sono necessarie per formare il DNA, ma il DNA è necessario per formare le proteine - un circolo vizioso senza uscita! Un'altra cosa, dica al suo interlocutore che ne gli atomi ne le molecule subiscono una mutazione . Questo presuppone una forma di vita pre-esistenze per mutarsi. Le molecole non si mutano - subiscono unicamente delle reazioni chimiche e reazioni chimiche non rappresentano forme di vita!

Il rinomato Sir Frederick Hoyle (evoluzionista) ha calcolato la probabilità che la abiogenesi sia avvenuta spontaneamente. Secondo il suo calcolo la probabilità della abiogenesi è di 1 su 10^40.000 (1 in 1E40.000), cioé matematicamente impossibile. Se consideriamo che 1E80 è stimata come la somma di tutti gli atomi nell'intero universo, una probabilità di 1 su 1E40.000 non la possiamo neanche immaginare. Equivale a prendere una grande bomba, farla esplodere sotto una grande montagna - i pezzettini cadono e, come per incanto, New York, con semafori, ascensori che funzionano, ecc. Poi i pezzettini continuano a cadere e ogni secondo Tokyo, Londra, Parigi, Roma ....... per un'eternità. Necessità una fede straordinaria a credere in questo. Il calcolo di Hoyle viene accettato anche dal mondo evoluzionista. In base al proprio calcolo Hoyle ha rinunciato ad avere una fede cieca nell'abiogenesi. Poiche non vuoleva rinunciare all'evoluzione ora crede che la vita è arrivata sulla terra dallo spazio - una teoria conosciuta come la Panspermia. Però semplicemente il problema dell'impossibilita della abiogenesi viene spostata su'un altro pianeta dove è altrettanto impossibile creare la vita! Ecco vari articoli sui calcoli di Hoyle: F. Hoyle and C. Wickramasinghe, Evolution from Space, pg 130. Hoyle, F., The big bang in astronomy, New Scientist 92(1280):527, November 19, 1981. Hoyle on evolution, Nature, 294(5837):105, November 12, 1981. Hoyle F., The universe: past and present reflections; in: Engineering and Science, p. 12, November 1981.

Tutto questo presuppone che il Big Bang sia avvenuto. Perché non chiede al suo interlocutore di fare delle indagini sulle ricerche e riflessioni più recenti. Avrebbe una grande sorpresa a scoprire che gli evoluzionisti ora non sono più cosi certi. Infatti, sempre più scienziati ora stanno cercando una spiegazione alternativa per l'origine dell'universo perché il Big Bang semplicemente non spiega le osservazioni: numerosi pianeti retrogradi, galassia con spirali non sufficientemente avvolti, corpi antichi (come la nostra luna ed altre lune) con attività sismiche indicative di una formazione recente, ecc.

Presumiamo ora che la abiogenesi sia avvenuta, contro ogni possibilità (ormai anche gli scienziati evoluzionisti hanno abbandonato la ricerca per spiegare la abiogenesi), e cosi nasce il principio antropico. Il fatto che siamo qui è evidenza che l'abiogenesi sia accaduta ! Questo ci parla di una scienza logica e sistematica? Per niente! Dalla prima cellula di vita si sarebbero mutate tutte le altre forme organiche conosciute? Anche qui ci tocca ignorare il fatto che nessuna mutazione è mai stata dimostrato di avere aggiunto o creato nuove informazioni genetiche, che invece è quello che necessità l'evoluzione. Un'altro rinomato scienziato Dott. John Sanford (genetista e co-inventore della 'pistole del gene' per la modifica genetica di organismi) ha chiaramente affermato nel suo recente libro che mutazioni risultano SEMPRE in una perdita d'informazione genetica. Genetic Entropy & The Mystery of the Genome, FMS Publications, 3rd Ed., 2008, p.27.

Il suo interlocutore probabilmente non ha letto il recente articolo del gennaio 2009 nella prestigiosa rivista New Scientist dove la copertina dichiara "Darwin aveva torto". L'articolo trova il biologo Eric Bapteste, Università Pièrre & Marie Curie, Parigi che dichiara: “Non esiste alcuna evidenza che l’albero della vita è una realtà”, Lawnton, G., Uprooting Darwin’s tree, New Scientist 201(2692):34–39, 24 January 2009. Non rifiutano l'evoluzione, ma il processo di discendenza per omologia non riesce a spiegare le forme di vita sulla terra, cosi devono trovare un nuovo meccanismo!

Un'ultima riflessione su quanto scritto dal suo interlocutore. Si dichiara assolutamente un credente, sostenendo che la chiesa cattolica ed il papa stesso accettano l'evoluzione come fatto. Ho sentito altri cattolici che insistono che la posizione della chiesa cattolica NON è una di pieno accordo con l'evoluzione. Però cattolico o no, un qualsiasi credente in Dio ed in Gesu Cristo come figlio di Dio e nostro redentore dovrebbe porsi la seguente riflessione. La Bibbia dichiara che la morte è il risultato del peccato (il peccato essendo la disubidienza/ribellione a Dio). Un credente che contemporaneamente crede in millioni di anni di evoluzione accetta che i fossili hanno millioni di anni e cosi accetta che la morte e la sofferenze siano stati presente sulla terra prima dell'evoluzione del primo uomo. L'evoluzione assolutamente necessita del processo di morte come il suo meccanismo di elliminazione delle forme di vita meno adatte. Se la morte c'è sempre stata, prima del peccato, allora non può essere la conseguenza del peccato. Allora cosa possiamo dire dell peccato? Sarà un concetto filosofico e se il peccato è un concetto filosofico allora cosa dire della crocefissione di Gesù e la Sua morte per i nostri peccati filosofici? Rende inutile e privo di significato il sacrificio del Figlio di Dio per la nostra redenzione. Come mai molti credenti non hanno mai fatto questa riflessione e non sono arrivati alla stessa conclusione degli atei? L'ateo Richard Bozarth nella rivista atea American Atheist , ha dichiarato nel suo articolo "The Meaning of Evolution" del 20 Sept. 1979, p. 30: "È chiaro che la comprensione della vita di Gesù e la Sua morte sono la consequenza dell’esistenza di Adamo e del frutto proibito che lui ed Eva mangiarono. Senza il peccato originale, chi ha bisogno di essere redento? Senza la caduta di Adamo in una vita di costante peccato, culminata nella morte, quale ruolo rimane per la Cristianità? Nessuno.” Questa è una riflessione importante che ogni credente che accetta l'evoluzione dovrebbe porsi.

Penso di aver dato sufficiente materiale di studio per il suo interlocutore.

Cordiali saluti,

Stefano Bertolini
Presidente A.I.S.O.

[Modificato da Credente 12/01/2023 20:23]