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Pontifex.RomaIl Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM IV-TR) dell'American Psychiatric Association (APA) distingue i Disturbi Correlati alla Cannabis in Disturbi da Uso di Cannabis e Disturbi Indotti da Cannabis. I criteri per definire le manifestazioni di Abuso e Dipendenza da Cannabis sono i medesimi delle altre sostanze. Secondo il DSM IV-TR, negli effetti acuti la caratteristica essenziale dell’intossicazione da cannabis è la presenza di modificazioni comportamentali disadattive o psicologiche clinicamente significative, che si sviluppano durante, o poco dopo, l’assunzione di cannabis. Il THC e il suo metabolita attivo, agendo sul Sistema Nervoso Centrale e modificando il turnover di molti neurotrasmettitori quali la noradrenalina, la dopamina, la serotonina e l’acetilcolina, inducono i seguenti effetti: un senso di benessere (con cui tipicamente inizia l’intossicazione); aumento del tono dell’umore, euforia con risate; loquacità; ...

... sedazione; rilassamento; letargia; disturbi delle capacità cognitive (ad esempio, memoria a breve termine, capacità critica, problem solving); disturbi motori; disturbi delle abilità psicomotorie (ad esempio, la compromissione della coordinazione dei movimenti e l’aumento del tempo di reazione che interferiscono con la prestazione alla guida di un’automobile); disturbi delle capacità percettive sensoriali (alterata percezione dello spazio, sensazione di rallentamento del tempo, e in genere aumentata sensibilità verso gli stimoli esterni: fa vedere nuovi dettagli e fa sembrare i colori più brillanti); modificazione dello stato di coscienza (il mondo viene visto come in sogno, il fluire delle idee aumenta); può presentarsi una psicosi tossica acuta con alterazioni gravi delle percezioni (illusioni e allucinazioni); possono verificarsi stati d’ansia e attacchi di panico (i consumatori occasionali senza esperienza hanno maggiori probabilità di avvertire sintomi d’ansia rispetto ai consumatori abituali); occasionalmente si verificano disforia (alterazione dell’umore in senso depressivo, accompagnato da agitazione e irritabilità) o ritiro sociale.

Quando la cannabis viene fumata, il THC passa rapidamente dagli alveoli polmonari al flusso sanguigno, che lo porta agli organi di tutto il corpo, incluso il cervello, così l’intossicazione si sviluppa entro pochi minuti e l’effetto è più intenso. Se la sostanza viene assunta per via orale, gli effetti acuti possono essere visibili dopo qualche ora.

L’intensità e la qualità delle modificazioni psicologiche o comportamentali dipendono: dalla dose; dalle altre sostanze assunte in associazione (ad esempio, alcol o altre droghe); dalle caratteristiche individuali del soggetto, come il tasso di assorbimento, la tolleranza e la sensibilità agli effetti della sostanza.

Quando sono assunti in dosi elevate i cannabinoidi producono effetti psicoattivi che possono essere simili a quelli degli allucinogeni (ad esempio, LSD), e i soggetti che utilizzano cannabinoidi possono sperimentare effetti mentali avversi che assomigliano ai bad trips, espressione gergale che si riferisce agli effetti spiacevoli e negativi conseguenti all’assunzione di sostanze allucinogene.

Questi effetti variano da livelli moderati di ansia a gravi reazioni ansiose che assomigliano agli attacchi di panico.

Si possono manifestare sospettosità e deliri con allucinazioni. Sono stati riferiti anche casi di depersonalizzazione (sensazione di distaccamento o estraneità a se stessi) e di derealizzazione (sensazione di percepire in maniera distorta il mondo esterno al soggetto e, a volte, di percepire gli individui conosciuti come estranei).

Fabio Bernabei 
Presidente Centro Culturale Lepanto

Capitolo tratto dal testo "Cannabis medica" edito dalla Sugarco.

Pubblicazione a cura di Carlo Di Pietro

CONSIGLIAMO A TUTTI, SPECIALMENTE AI GENITORI, LA LETTURA DEL TESTO