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Pontifex.Roma



Rovina, massacro, distruzione, terrorismo, stregonerie, stupri, sacrifici umani. E poi la geopolitica del XXI secolo, i divi di Hollywood, la bomba atomica asiatica. Cosa unisce tra loro questi elementi apparentemente sconnessi? La risposta che offre Contro il buddismo, appena uscito per i tipi di Fede & Cultura, è inedita e sconcertante: è proprio la religione di Budda, una cultura in larghissima parte sconosciuta agli occidentali nelle sue pieghe e nelle sue diverse scuole, eppure protagonista proprio in Occidente di un’esplosione di popolarità. Ma, è una delle tesi del libro, divenuto popolare in virtù dei suoi aspetti più superficiali ed erroneamente attrattivi, e anche a causa dell’ambiguità dei suoi fondamenti. Questo saggio si propone di raccontare il lato oscuro di questa dottrina, indagarne la radice filosofico-spirituale improntata a un radicale nichilismo e documentarne le innumerevoli zone d’ombra. Un libro senza precedenti, che mina dal profondo ...

... il mito di una “religione pacifica e innocente”.

Come recita la quarta di copertina di Contro il buddismo, «Vi si narrano fatti oscuri e raccapriccianti, ignoti al grande pubblico sempre più abituato a pensare al buddismo come alla religione della pace e del bene. Testi del buddismo tibetano che teorizzano lo stupro e la pedofilia; la figura controversa del Dalai Lama e i suoi progetti di buddistizzazione del pianeta; i massacri in Sri Lanka ad opera di un esercito buddista; gli attentati al gas nervino ed i piani di annientamento globale del santone giapponese Shoko Asahara; l’interminabile martirio nei secoli dei cattolici in Oriente; i calcoli propagandistici dei bonzi vietnamiti che contribuirono all’escalation della guerra in Vietnam; i corposi scambi tra il buddismo e l’estrema destra europea; le persecuzioni dei cristiani in Tibet; la controversa conversione al buddismo dei divi di Hollywood; la geopolitica mondiale che passa attraverso le decisioni di “oracoli” posseduti dagli spiriti...».

Ma oltre alle cronache, odierne e antiche, è la radice filosofica su cui si basa l’intera dottrina buddista a occupare capitoli di centrale importanza nell’analisi: e in particolare la sua natura radicalmente nichilista, che predica l’estinzione dei sentimenti e conseguentemente dell’umanità della persona, arrivando così a indicare come traguardo la distruzione dello stesso concetto di individuo su cui viceversa si fondano la cultura e la civiltà dell’Occidente.

Puntuale e documentato attraverso un fitto ricorso a fonti internazionali, è un libro che indaga fatti mai presentati in modo sistematico al pubblico italiano: prezioso anche per comprendere l’ora presente, in cui l’Asia proietta la sua ombra sul mondo intero, e nuovi demoni si agitano sulla scena della Storia.

Roberto Dal Bosco (Vicenza 1978) vive e lavora a Milano. Si occupa di audiovisivi. Giornalista pubblicista, ha collaborato con Vogue, L’Uomo Vogue, Anna, Zero. Si interessa da anni ai luoghi e alle culture dell’Asia.

Scheda del libro

Titolo: Contro il buddismo
Sottotitolo: Il volto oscuro di una dottrina arcana
Autore: Roberto dal Bosco
Editore: Fede & Cultura

Collana: Saggistica 54
Pagine: 160
Dimensioni: 21x15
Tipo di copertina: brossura
ISBN: 978-88-6409-135-8
Prezzo: 15 €