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  1. Un grande intellettuale laico afferma: " Non possiamo non essere cristiani, anche se non seguiamo più le pratiche di culto, perchè il Cristianesimo ha modellato il nostro modo di sentire e di pensare in guisa incancellabile; e la diversità profonda che c'è tra noi e gli Antichi è proprio dovuta a questo gran fatto, il maggior fatto senza dubbio della storia universale, cioè il verbo cristiano. Anche i cosiddetti "liberi pensatori", anche gli "anticlericali" non possono sfuggire a questa sorte comune dello spirito europeo" (Chabod, Storia dell'idea d'Europa, Laterza 2001, pag. 162) ; 
    Thomas S. Eliot  (Poeta e drammaturgo,Nobel per la letteratura)

    "Un singolo europeo può non credere che la fede cristiana sia vera, e tuttavia tutto ciò che egli dice e fa scaturirà dalla parte della cultura cristiana di cui è erede, e da quella trarrà significato. Solamente una cultura cristiana avrebbe potuto produrre un Voltaire e un Nietzsche"(Eliot, Appunti per una definizione della cultura, Opere, Classici Bompiani 2003)  - "Non c’è nulla di più bello, di più profondo, di più ragionevole, di più coraggioso e di più perfetto di Cristo, e non solo non c’è, ma non può esserci. A tal punto che si mi si dimostrasse che Cristo è fuori dalla verità ed effettivamente risultasse che la verità è fuori da Cristo, io preferirei restare con Cristo anziché con la verità ”.
    Dostoevskij (Epistolario, Edizioni Scientifiche Italiane 1959, pag.169). 


    "Se Dio esiste, se esiste una rivelazione, è impossibile che non sia quella di Gesù Cristo. Solo qui c'è questa commossa solidarietà con l'umano. Si può non credere, ma tutto questo è incomparabile" 
    Galli della Loggia (Libero, 6 dicembre 2001) -  


    "Gesù Cristo, che è l’inventore dell’amore: voi mi direte come è possibile? Gesù, quell’uomo lì ne ha fatte veramente di straordinaria, una cosa da volergli bene, da inchinarsi sul serio. Quando è arrivato Gesù Cristo, prima di tutto è diventato uomo perché l’uomo diventasse Dio. Siamo diventati nella sua faccia la seconda persona della trinità. Era uno che non poteva peccare e ha trasportato tutti i peccati del mondo, non poteva morire e si è fatto ammazzare. E poi ha inventato la carità, l’amore disinteressato, il sentimento puro. Voi direte c’era già prima. Certamente, anche la corrente elettrica, le onde radio c’erano già, ma se non c’era qualcuno che le stigmatizzava, e diceva: queste sono, non lo si sapeva. E Gesù Cristo ha proprio chiarito cos’è l’amore, il sentimento puro, ha proprio chiarito cos’è l’amore, la carità, il sentimento puro. Il discorso della montagna è inoltrepassabile" Roberto Benignimentre recita il Cantico dei Cantici. 13 febbraio 2006, Teatro Verdi di Terni