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Disegno intelligente

Da Wikipedia

Il disegno intelligente o ID (traduzione errata, ma invalsa, dell'inglese Intelligent Design, propriamente "progetto intelligente"), altrimenti noto come creazionismo evolutivo e creazionismo scientifico, è la corrente di pensiero secondo la quale «alcune caratteristiche dell'universo e delle cose viventi sono spiegabili meglio attraverso una causa intelligente, non attraverso un processo non pilotato come la selezione naturale».[1][2] Si tratta di una forma moderna del tradizionale argomento teleologico dell'esistenza di Dio, modificato per evitare di spiegare la natura o l'identità del disegnatore.[3][4] I suoi sostenitori principali sono associati al Center for Science and Culture del Discovery Institute,[5][6] i cui membri ritengono che il disegnatore sia identificabile in Dio.[7] I promotori del disegno intelligente affermano che si tratti di una teoria scientifica,[8] e cercano di ridefinire la scienza in modo da farle accettare anche spiegazioni soprannaturali, invece che solo quelle naturali. [9]

Il consenso della comunità scientifica è che il disegno intelligente non sia scienza.[10] Per esempio, l'Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti ha affermato che il disegno intelligente, e altre posizioni sull'intervento di forze soprannaturali nell'origine della vita, non sono scienza, perché non possono essere provate con esperimenti scientifici, non fanno predizioni e non propongono nuove ipotesi proprie.[11] ---

    La visibilità del "movimento per il disegno intelligente" crebbe negli anni novanta e agli inizi del primo decennio del XXI secolo, fino a culminare nel "processo Dover" del 2005, che mise sotto giudizio la legittimità dell'insegnamento del disegno intelligente nei corsi di scienze delle scuole pubbliche. Nel processo Kitzmiller v. Dover Area School District, un gruppo di genitori di studenti delle superiori contestarono l'obbligo per i professori delle scuole pubbliche del distretto a presentare nei corsi di biologia il disegno intelligente come una «spiegazione dell'origine della vita» alternativa. Il giudice distrettuale John E. Jones III sentenziò che il disegno intelligente non è scienza, che «non può distinguersi dai suoi predecessori creazionisti, e quindi religiosi», e concluse quindi che la sua promozione da parte del distretto scolastico violava la clausola di riconoscimento del Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti.[16]

Il disegno intelligente è presentato come una alternativa alle spiegazioni naturali per lo sviluppo della vita; come tale, si oppone alla biologia, che si basa sul metodo scientifico per spiegare la vita attraverso processi osservabili come la mutazione e la selezione naturale.[21][22]

L'obiettivo dichiarato del disegno intelligente è quello di indagare l'esistenza di prove empiriche che implichino che la vita sulla Terra debba essere stata disegnata da uno o più agenti intelligenti. William Dembski, uno dei principali proponenti del disegno intelligente, ha detto che l'affermazione principale del disegno intelligente è che «esistono sistemi naturali che non possono essere spiegati adeguatamente in termini di forze naturali non governate e che mostrano caratteristiche in qualunque altra circostanza sarebbero attribuite all'intelligenza».[23] In Wedge strategy, il manifesto trapelato al pubblico del Discovery Institute, ai sostenitori del movimente veniva detto «Stiamo cavalcando questa onda, allargando il cuneo [wedge, n.d.t.] con una alternativa scientifica positiva alle teorie scientifiche materialistiche, che è divenuta nota come disegno intelligente. La teoria del disegno promette di rovesciare la soffocante predominanza della visione materialistica del mondo e di sostituirla con una scienza in accordo con le convinzioni cristiane e teistiche».[24][25]

I sostenitori del disegno intelligente cercano prove di quelli che chiamano "segni dell'intelligenza", proprietà fisiche di un oggetto che fanno riferimento a un disegnatore (come nel caso dell'argomento teleologico). Per esempio, i proponenti del disegno teologico sostengono che un archeologo che trova una statua di pietra in un campo potrebbe concludere comprensibilimente che la statua è stata disegnata e ragionevolmente cercare il suo disegnatore; l'archeologo non sarebbe autorizzato a giungere alla stessa affermazione riguardo un macigno irregolare delle stesse dimensioni. I sostenitori del disegno affermano che i sistemi viventi mostrano grande complessità e ne deducono che alcuni aspetti della vita sono stati disegnati.

I sostenitori del disegno intelligente affermano che, sebbene la prova a favore della natura di una "causa o agente intelligente" possa non essere osservabile direttamente, i suoi effetti in natura possono essere rilevati. Dembski afferma in Signs of Intelligence: «i sostenitori del disegno intelligente lo considerano un programma di ricesca scientifico che investiga gli effetti delle cause intelligenti ... non le cause intelligenti per se». Nella sua visione non è possibile cercare di identificare influenze esterne a un sistema chiuso dall'interno, dunque le questioni riguardo l'identità di un disegnatore cadono fuori dal dominio della visione.

Il termine venne promosso più ampiamente da Phillip E. Johnson, che è stato per 20 anni un famoso professore di legge presso l'Università di Berkeley, USA, a seguito del suo libro, uscito nel 1991 e in seconda edizione aggiornata nel 1993, Darwin on Trial, libro che a tutt'oggi costituisce, insieme con Darwin's Black Box di Michael Behhe, il punto di riferimento fondamentale della critica che il Disegno intelligente porta alla teoria evolutiva neodarwiniana. Johnson, agnostico convertito al cristianesimo, è il consigliere per i programmi del Center for Science and Culture ed è considerato il padre del movimento del disegno intelligente. Nel 1987, durante un anno sabbatico in Inghilterra, Johnson lesse insieme il libro di Richard Dawkins "L'orologiaio cieco", che difende vigorosamente la teoria dell'evoluzione darwiniana, e il libro di Michael Denton "Evolution: A Theory in Crisis", che invece è fortemente critico delle basi scientifiche dell'evoluzione darwiniana. Johnson trovò il libro di Dawkins "a brilliantly written polemic, and notable for the absence of supporting evidence", mentre fu convinto dalla descrizione scettica di Denton. Di qui nacque in Johnson l'idea di saggiare le basi della teoria dell'evoluzione darwiniana dal punto di vista dell'evidenza scientifica e, soprattutto, dal punto di vista metodologico. La tesi di Johnson, chiaramente e dettagliatamente esposta nel libro, è che la sintesi neodarwiniana si propone a priori come spiegazione accertata dell'evoluzione biologica, più che appoggiarsi a reali prove scientifiche per dimostrare la propria validità. In altri termini affermerebbe la propria verità a partire dall'accettazione assiomatica di uno stretto naturalismo scientifico come uno metodo valido di indagine scientifica. Su queste basi la teoria dell'evoluzione neodarwiniana non sarebbe in realtà una teoria scientifica ma un paradigma naturalistico di comprensione del mondo, sfuggendo a priori alla falsificabilità proposta da Popper come caratteristica base di una vera teoria scientifica. A questo proposito Johnson cita come per lo stesso Popper la teoria darwiniana non fosse in realtà una teoria scientifica e il meccanismo evolutivo proposto dal neodarwinismo fosse proposto in realtà come una Tautologia, per cui qualsiasi riscontro sperimentale poteva essere fatto rientrare nella teoria stessa.

È da ricordare che per circa un millennio, i filosofi hanno sostenuto che la complessità del "disegno" della natura, che opera per scopi complicati, indica l'esistenza di un progettista/creatore sovrannaturale; questo è noto come l'argomento teleologico dell'esistenza di Dio. Le forme più importanti di questa argomentazione furono espresse da Tommaso d'Aquino nella sua Summa Theologica[29] (XIII secolo), in cui il progetto era l'ultima delle cinque prove dell'esistenza di Dio, e da William Paley nel suo libro Natural Theology (XIX secolo) dove compare la sua analogia dell'orologiaio. Il concetto moderno di disegno intelligente si distingue dall'argomento teleologico in quanto non identifica l'agente della creazione.

[Modificato da Credente 20/04/2010 14:00]