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Analisi dell'Icona

E' particolarmente interessante osservare come la quarta scena dell'Akathistos si svolga all'esterno, infatti nella parte alta dell'Icona non è presente alcun drappo. L'iconografo vuole riferirsi all'episodio dell'Esodo che abbiamo descritto prima, ove la tenda in cui la Presenza di Dio si manifesta, cioè l'Arca, era in un campo all'aperto. Oppure, "mentre la comunità si radunava contro Mosè e contro Aronne, gli Israeliti si volsero verso la tenda del convegno; ed ecco la nube la ricoprì e apparve la gloria del Signore."(Num 17,7). Due ancelle stendono un ampio lenzuolo con delle bordature in oro e belle decorazioni dorate, simbolo sia della Tenda sia della luminosa Nube che adombrò la Vergine.
Particolarmente intenso è l'effetto di chiaroscuri luminosi che vengono impiegati nel drappeggio, estremamente realistico, della tenda-lenzuolo. L'intenzione dell'artista è non di rappresentare contrasti cromatici, ma con le variazioni dei toni di bianco, conferire al telo una illuminazione spontanea, tipica di ciò che ha un forte connotato spirituale, realizzando questo aspetto luminoso come di nube.

È altresì interessante osservare il motivo delle decorazioni del lenzuolo, ove spicca in grande evidenza il fiore a sei petali, noto anche come fiore della vita e chiamato anche "Sesto giorno della Genesi" poiché ottenuto dalla 'rotazione' di sei cerchi o sfere, corrispondenti ognuna ad un giorno della Creazione. Questo simbolo rappresenta la struttura interna del Creato ed il suo completamento. Presente in tutte le culture, era conosciuto anche dai primi cristiani copti, che lo incisero sulle pareti del tempio di Ibis, a El Kharga o nelle mura dell'Osireion di Abydo. Sul telo sono presenti tre sfere ravvicinate, simboleggianti la Trinità. Da un'attenta analisi risultano anche due elementi decorativi differenti posti nella parte mediana bassa dell'icona: a destra rispetto all'osservatore un fiore a cinque petali, a sinistra uno a sette petali, posti più o meno alla stessa altezza. La somma dei petali è sempre e comunque 12, multiplo di sei. Forse l'iconografo voleva anche riferirsi al quinto giorno della creazione, "Dio li benedisse: 'Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra'"(Gen 1,22). Si fa esplicito riferimento alla benedizione di Dio, che si manifesta nella fecondità, chiaro riferimento ai versi della quarta stanza. Il fiore a sette petali potrebbe essere riferito al settimo giorno della Creazione. Nella parte alta dell'icona si leggono i caratteri greci: "la potenza dell'altissimo adombrò allora l'inesperta di nozze perché concepisse".

"Il Verbo lassù in alto fu generato dal Padre in modo ineffabile, inspiegabile, incomprensibile ed eternamente, e quindi lo stesso quaggiù è nato dalla Vergine Madre di Dio Maria" (Atanasio, De Incarnatione et contra Arianos). Sulla linea centrale dell'icona, fra le scritte descrittive, è sempre evidente la presenza di Dio, che si manifesta nei tre raggi originati dalla sfera di luce blu "increata". Ancora una volta il raggio centrale, significante la Seconda persona, discende quasi fino a raggiungere il capo della Santa Vergine. In questo modo l'artista riesce a rendere molto bene il senso dell'Incarnazione che è in corso in quel preciso istante. "Egli disceso dai cieli e incarnato dallo Spirito Santo e da Maria sempre Vergine e Madre di Dio, conversando con gli uomini tutto dispose per la salvezza del nostro genere." (Anafora di Giacomo, IV-V sec)

Dietro la tenda due ancelle, facilmente riconoscibili per le braccia scoperte, usanza comune nell'antichità per indicare lo stato di servitù, tengono la tenda, senza però poter entrarvi dentro. La gloria di Dio sta per manifestarsi. "Avvenne che, quando i suonatori e i cantori fecero udire all'unisono la voce per lodare e celebrare il Signore e il suono delle trombe, dei cimbali e degli altri strumenti si levò per lodare il Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre, allora il tempio, il tempio del Signore, si riempì di una nube, e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio di Dio."(2Cron 5,13-14).

La Madonna è assisa in posa di Basilissa con i piedi poggiati su uno sgabello. E' interessante notare l'assenza del tipico cuscino rosso. La resa della figura di Maria è stata effettuata con un panneggio ricco di chiaroscuri per conferire spessore alla figura della Vergine, in modo da rendere quasi tangibile la sua natura fisica. In basso il colore verde del pavimento simboleggia la terra. Nelle scritture, il verde viene utilizzato sempre come attributo della natura, l'Aeropagita ci dà una bellissima interpretazione del verde "è la giovinezza e la vitalità". "Presso i greci il verde era consacrato ad Afrodite, dea della bellezza; il verde del mare era attributo di Poseidone e delle Nereidi, divinità dell'acqua, elemento vitale per tutta la vegetazione. Quindi, per il suo legame con la creazione, il simbolismo del verde è comune a tutte le civiltà del Mediterraneo." (Egon Sendler, l'icona immagine dell'invisibile).

Alle spalle della Vergine troneggia il tempio. Sul muro, nella parte medio-alta dell'icona, vi sono due finestre, non certo inserite per esigenza di simmetria, ma forse per bisogno di completare il simbolo trinitario con la presenza della seconda Persona nel grembo della tutta Santa Madre di Dio.
È bellissimo il gesto della Vergine-Basilissa che con la mano destra stringe il proprio maphorion rosso. Questo gesto indica come Ella accoglie e stringe a sé il Verbo di Dio. La mano sinistra aperta con il palmo rivolto verso l'alto, esprime la totale e piena disponibilità al piano di Dio.
In effetti la richiesta di Maria : "Com'è possibile partorire un figlio da seno puro?" non si fonda sulla sua incredulità, ma soltanto sul desiderio di conoscere quale è la volontà di Dio nei suoi riguardi. Nel momento del concepimento lo sguardo di Maria si posa sull'osservatore, lo interroga, lo sprona. Con la gestualità della mano Maria ci interroga allo stesso modo di come fece con l'Angelo nell'Icona della terza stanza.

Sembra quasi di udire le sue parole: "Come Madre desidero indicarvi ciò che è più importante: la vostra anima. Può nascere in essa mio Figlio? E’ purificata con l’amore dalla menzogna, dalla superbia, dall’odio e dalla malvagità? La vostra anima ama al di sopra di tutto Dio come Padre e il fratello in Cristo? Io vi indico la strada che innalzerà la vostra anima all’unione completa con mio Figlio. Desidero che mio Figlio nasca in voi."



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Akathistos - IV Stanza
La Vergine desiderando conoscere la misteriosa rivelazione